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Per il pellet c’è la certificazione di qualità | Tekneco

Riscaldamento domestico

Per il pellet c’è la certificazione di qualità

Produttori e rivenditori europei hanno la possibilità di certificare il proprio prodotto, per diffondere pellet di legno di qualità come fonte energetica per usi non industriali

Scritto da il 09 ottobre 2013 alle 8:30 | 0 commenti

Per il pellet c’è la certificazione di qualità

In Italia il pellet si è affermato negli ultimi anni come una valida alternativa al gasolio per il riscaldamento degli ambienti. Il nostro Paese, in particolare, possiede di gran lunga il maggior numero di stufe a pellet di tutto il Vecchio Continente.

Il funzionamento di questi apparecchi, però, è stato talmente clamoroso che la produzione nazionale da scarti delle segherie non è riuscita a stargli dietro. Oggi, così, la maggioranza del pellet che si consuma in Italia viene importato dall’estero, alimentando una serie di dubbi sia sull’impatto ambientale di tale movimentazione che sulle conseguenze dal punto di vista qualitativo.

Sul primo punto il dibattito è ancora aperto, mentre sul secondo, già dal 2009, la certificazione ENplus, riservata ai produttori e rivenditori, ha rappresentato un significativo passo in avanti. Lo schema è basato sulla norma EN 14961-2 ed ha l’obiettivo di diffondere in tutta Europa pellet di legno di qualità come fonte energetica per usi non industriali.

Un vantaggio chiave della certificazione ENplus è che la qualità del pellet viene seguita lungo tutta la filiera, compresa la produzione, lo stoccaggio e il trasporto, fino al consumatore finale. Con l’ENplus la produzione di pellet sono suddivisi in tre categorie, la più severa delle quali è lo standard A1. I cilindretti legnosi  di categoria A1, ad esempio, possono avere una percentuale di ceneri dello 0,5% per le conifere e 0,7% per il legno duro. La categoria A2 annovera pellet provenienti da un più ampio spettro di materie prime, che possono avere un contenuto di ceneri fio all’1%.

La certificazione ENplus è gestita direttamente dalle associazioni nazionali del settore del pellet, riunite a livello continentale nell’European pellet council  creato all’interno di Aebiom (European Biomass Association), proprietario della licenza per il marchio ENplus.

Per l’Italia l’associazione di riferimento è Aiel – Associazione Italiana Energie Agroforestali, mentre Enama  è l’organismo, convenzionato con Aiel ed esclusivo per l’Italia, preposto al rilascio della certificazione . Grazie a questa formula ENplus si è affermata progressivamente in Europa come sinonimo di produzione e commercializzazione di pellet di qualità.


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L'autore

Gianluigi Torchiani

Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili


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