Energia e ricerca
Pellet e biocarburanti dai fondi di caffè
Un’azienda friulana progetta la conversione in pellet degli scarti del caffè. Ricercatori USA stanno studiando la loro trasformazione in biodiesel
Photo: puuikibeach
Il caffè è uno dei prodotti più amati non solo dagli italiani ma praticamente in tutto il mondo, essendo una delle merci maggiormente scambiate, insieme a petrolio e alluminio. Solo in Italia, riferisce il Codacons, ne vengono consumate 3,4 miliardi di tazzine.
Oltre che buono, potrebbe essere trasformato in una fonte rinnovabile decisamente interessante grazie ai fondi di caffè.
Un’azienda friulana, la Cattelan Distributori Automatici (CDA) ha avviato un progetto in collaborazione con l’Università di Udine e, in particolare con un suo spin-off, Blucomb, specializzato nella produzione e utilizzo di carbone vegetale, per convertire i fondi di caffè in pellet e fertilizzante.
Da questa collaborazione si è scoperto che i fondi di caffè sono perfetti, per consistenza, per la trasformazione in pellet. Al loro interno non sono stati rinvenuti metalli pesanti e quindi sono particolarmente interessanti per l’utilizzo come compost per le piante. Inoltre, dai primi dati, il potere calorifico dei fondi di caffè sarebbe leggermente più alto rispetto a quello del legno, rendendoli quindi anche molto interessanti per ottenere energia.
L’idea è nata dalla possibilità di riutilizzare quello che fino a ieri era considerato un semplice scarto. Considerando che l’azienda conta su 6 tonnellate di caffè al mese per rifornire i circa 1600 distributori dedicati, cominciano a essere numeri importanti. Per ora, fanno sapere dall’azienda, il progetto è in fase di studio e CDA ha affidato a Blucomb lo studio su un sistema di riscaldamento per un proprio capannone.
I rifiuti del caffè potranno entrare in gioco come preziosa risorsa rinnovabile anche per la produzione di biocarburanti. Ci sta lavorando, negli Stati Uniti, un team di ricercatori dell’University of Cincinnati. In pratica hanno estratto l’olio dai fondi di caffè e convertito i trigliceridi in biodiesel. Anche in questo caso i vantaggi sono diversi: il biodiesel creato dai fondi di caffè brucia in modo più pulito del carburante derivato dal petrolio, emettendo meno anidride carbonica, idrocarburi e particolato.
Inoltre i ricercatori hanno fatto sapere che il biodiesel ottenuto da olio di caffè soddisfa gli standard internazionali dei combustibili. Non ultimo, il fatto che non occorrono trivellazioni né altre pratiche impattanti. Anzi la sua produzione è piacevole: infatti, basta farsi un caffè e usare poi lo scarto. Più facile di così…
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L'autore
Andrea Ballocchi
Andrea Ballocchi, giornalista e redattore free lance. Collabora con diversi siti dedicati a energie rinnovabili e tradizionali e all'ambiente. Lavora inoltre come copywriter e si occupa di redazione nel settore librario. Vive in provincia di Milano.
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