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I nuovi incentivi non aiutano l’eolico italiano

Il mercato nazionale dell’energia del vento rischia di frenare ulteriormente per l’inasprimento delle procedure burocratiche e il taglio delle tariffe

Scritto da il 16 luglio 2012 alle 8:15 | 0 commenti

I nuovi incentivi non aiutano l’eolico italiano

L’eolico italiano non vive uno dei momenti migliori della sua storia: dopo aver subito il sorpasso da parte del fotovoltaico in termini di capacità installata ed energia prodotta, il recente Decreto sull’incentivazione delle rinnovabili elettriche varato del Governo non appare lo strumento migliore per rilanciare il comparto.

A fare il punto sullo stato dell’energia del vento ci ha pensato il Wind Energy report dell’Energy&Strategy Group del Politecnico di Milano: nonostante tutto, il nostro Paese rimane il settimo mercato mondiale dell’energia del vento, con 6,7 GW di potenza totale disponibile alla fine del 2011, con quasi 1 GW aggiunto l’anno scorso. A questi si devono aggiungere ulteriori 220 MW installati nella prima metà del 2012.

Il rapporto punta però il dito sulle lungaggini burocratiche dell’Italia: per approvare un progetto eolico ci vogliono in media 4-5 anni, molto di più che nel resto dell’Europa. Il risultato sono extracosti a carico delle imprese e impianti poco innovativi da un punto di vista tecnologico. L’Italia, infatti, è rimasta “indifferente” al trend mondiale di incremento delle dimensioni e delle potenze dei singoli aerogeneratori.

Il recente Decreto del Governo sulle rinnovabili elettriche, varato dopo un lunghissimo periodo di attesa, non appare destinato a migliorare le cose: oltre al taglio delle tariffe incentivanti (intorno al -10%) è previsto un complicato sistema di Registri (per gli impianti tra i 60 kW e i 5 MW) e aste al ribasso(oltre 5 MW), che rischia di dilatare ulteriormente i tempi e di escludere dall’incentivazione una fetta consistente di installazioni.

Liberi di accedere alla tariffa omnicomprensiva saranno invece gli aerogeneratori di taglia più ridotta, che potrebbero continuare nel trend positivo messo a segno lungo tutto il 2011. Complessivamente, nel triennio 2013-2015, l’eolico italiano non dovrebbe comunque andare oltre gli 1,5 GW di nuova capacità installata, ossia più o meno la metà del trend (peraltro non esaltante) degli ultimi anni.


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L'autore

Gianluigi Torchiani

Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili


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