***ATTENZIONE***
VERSIONE OLD DI TEKNECO AGGIORNATA SINO A GENNAIO 2017
Clicca qui per visualizzare il nuovo sito
L’Europa del mare si muove in rete con MARINET | Tekneco

rinnovabili e ricerca

L’Europa del mare si muove in rete con MARINET

Il sostegno dell’Ue allo sviluppo dell’energia marina passa anche attraverso il progetto per creare un’infrastruttura di ricerca e test

Scritto da il 21 dicembre 2012 alle 8:30 | 0 commenti

L’Europa del mare si muove in rete con MARINET

Si chiama MARINET ed è l’acronimo di Marine Renewables Infrastructure Network (www.fp7-marinet.eu), ma soprattutto è importante per il futuro dell’energia marina. Si tratta di un progetto europeo mediante il quale si darà ai gruppi selezionati la possibilità di testare gratuitamente i propri dispositivi presso i laboratori di centri specializzati per l’energia marina rinnovabile (onde, correnti, vento), presenti in tutta Europa. Coordinato dal centro di ricerca Hydraulics and Maritime Research Centre, presso la University College Cork in Irlanda, il progetto si avvale del finanziamento europeo (di circa 11 milioni di euro).

Partito nel 2011 per concludersi nel 2015, MARINET è una rete composta da 29 centri di ricerca e da 42 impianti di prova in 11 Paesi europei e in Brasile. L’Italia ne fa parte integrante attraverso l’Università di Firenze (con due grandi infrastrutture, una galleria del vento e una canale per la generazione di moto ondoso), l’Università della Tuscia e dall’istituto di ricerca CNR-Insean.

Lorenzo Cappietti, del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell’Università di Firenze, spiega la valenza del progetto: «Innanzitutto , attraverso apposite “chiamate”, aziende o ricercatori sono inviati a presentare progetti, che vengono vagliati prima da una commissione di esperti, che ne valuta il livello scientifico e tecnologico e successivamente dai gestori delle infrastrutture per giudicare la fattibilità presso i propri laboratori; valutata la loro bontà, c’è quindi la possibilità che i dispositivi vengano testati a zero spese per il gruppo proponente».

Finora hanno fatto domanda sia aziende che istituzioni pubbliche. «Attualmente quindi si sta lavorando su un certo numero di progetti nelle diverse infrastrutture e sono previste altre tre “chiamate” da qui al 2014 per partire con altri progetti specifici da concludersi entro il 2015. È già stato approvato un progetto sperimentale che verrà testato nella galleria del vento e nelle prossime “chiamate” sarà possibile accedere anche a questa nuova infrastruttura, il canale per moto ondoso, per testare dispositivi in acqua», chiarisce Cappietti.

MARINET consente davvero di eliminare le barriere finanziarie che normalmente limitano l’accesso alle infrastrutture sperimentali di prova, come è stato affermato alla presentazione? «Sì, e questo è un aspetto davvero importante – rileva il responsabile dell’infrastruttura marittima del centro fiorentino –. La possibilità di sperimentazione senza costi aggiuntivi per l’ente richiedente è cruciale: circa il 90% dei progetti si ferma proprio nella fase di sviluppo in attesa di finanziamenti che poi spesso arrivano tardi, o non arrivano affatto. Una necessità per sviluppare la tecnologia in modo efficiente ed efficace è quella di approfonditi studi sperimentali prima della costruzione e istallazione del prototipo in mare. Il mondo della ricerca sa il valore che ha la sperimentazione ma sa anche che spesso viene sottovalutato o addirittura, saltato, con esiti il più delle volte disastrosi in termini imprenditoriali».

Altro obiettivo di MARINET è quello di fare squadra a livello europeo: per questo va considerato prima ancora che un progetto di ricerca europeo, un progetto di networking: perché la ricerca si fa mettendo a disposizione le infrastrutture ma soprattutto creando una rete condivisa di esperienze, di know-how, di dati e previsioni.

Occorre però capire se MARINET sia l’effettiva dimostrazione che l’Unione europea punti a far emergere le potenzialità dell’energia mareomotrice. Cappietti non ha dubbi: «L’Ue ci crede. Negli ultimi anni l’obiettivo di dare un forte impulso alle rinnovabili ha riportato sotto i riflettori europei proprio l’energia marina».

Ma, in generale, a che punto è lo stato di sviluppo del settore dell’energia mareomotrice? «Siamo in una fase post dimostrativa paragonabile all’eolico di qualche decennio fa dove poi è emersa una tecnologia dominante, ossia quelle delle turbine ad asse orizzontale. Nel settore dei dispositivi marini ancora non è emersa “la” tecnologia dominante» conclude Cappietti. Il futuro ci dirà quali saranno: certamente MARINET darà un contributo significativo per questo.


Rispondi

Nome (richiesto)

Email (richiesta, non verrà pubblicata)

Sito web (opzionale)


Condividi


Tag


L'autore

Andrea Ballocchi

Andrea Ballocchi, giornalista e redattore free lance. Collabora con diversi siti dedicati a energie rinnovabili e tradizionali e all'ambiente. Lavora inoltre come copywriter e si occupa di redazione nel settore librario. Vive in provincia di Milano.


Il solare termico, corso online
Focus, la rivoluzione della domotica
Klimahouse 2017
RUBNER
AQUAFARM
BANCA ETICA
SIFET
BUILDING INNOVATION

ANICA
tekneco è anche una rivista
la tua azienda su google maps

Più letti della settimana



Continua a seguire Tekneco anche su Facebook:

Altri articoli in Energia Alternativa
DSFGROUP
Kick-off meeting 2013 per DSFGROUP

Con oltre 21 milioni di fatturato e quasi il doppio dei dipendenti rispetto al 2010, DSFGROUP si apre alla sfida internazionale

Canadian Solar - sistema fotovoltaico innevato
Da Canadian Solar consigli utili per essere pronti all’inverno

Mantenere costante il rendimento dei sistemi fotovoltaici anche quando la neve o il ghiaccio si depositano sui moduli

Close