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Lettera/Se la Regione Puglia fa concorrenza sleale sul fotovoltaico

Riceviamo e volentieri pubblichiamo una lettera di un'azienda del settore, a fronte delle recenti notizie sul fotovoltaico pugliese

Scritto da il 21 dicembre 2010 alle 20:23 | 2 Commenti


Riceviamo e volentieri pubblichiamo una lettera di un’azienda del settore, a fronte delle recenti notizie sul fotovoltaico pugliese.

Egregio Presidente Nichi Vendola,

è di qualche giorno fa la notizia della firma del protocollo d’intesa con “Enel. Si”, società di “Enel Green Power”, cui (stando alle informazioni riportate dai media locali) farà seguito un accordo analogo con un altro gruppo di importanza internazionale, ossia “Beghelli S.p.a.”.

L’intesa sarebbe volta a promuovere l’installazione di impianti fotovoltaici sulle coperture degli edifici, nel tentativo di “realizzare una vera e propria solarizzazione strutturale delle case, degli ospedali, delle scuole, dei parcheggi e di molte strutture pubbliche pugliesi”. In che modo? I proprietari degli immobili potranno cedere ad “Enel. Si” il diritto di usufruire della superficie del tetto della propria abitazione per 20 anni, in cambio della realizzazione, manutenzione e gestione dell’impianto da parte della società per l’intero periodo. L’impianto alla fine dei 20 anni passerà gratuitamente al proprietario dell’edificio, che “usufruirà, inoltre, da subito dell’energia prodotta per i propri usi, con conseguenti benefici in bolletta e notevoli vantaggi ambientali”.

In alternativa, il proprietario dell’immobile potrà realizzare a sue spese l’impianto e beneficiare, così, dell’energia prodotta e degli incentivi erogati dal GSE (ente di Gestione dei Servizi Energetici, controllato dal Ministero del Tesoro).

“Una sperimentazione unica in Italia”, secondo le Sue dichiarazioni a margine della conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa, “che permetterà a molte famiglie pugliesi di ottenere i vantaggi diretti o indiretti del sistema incentivante riconosciuto a livello statale e che, diversamente, risulterebbero a vantaggio della produzione industriale di energia elettrica da fonti rinnovabili”.

Stimato Presidente, siamo costretti a constatare con sommo dispiacere che questa volta le buone intenzioni della politica non si sono ben sposate alle regole del mercato, anzi sono state dalle stesse strumentalizzate.

Entrando nel merito delle nostre perplessità, vogliamo segnalarLe che i contributi statali previsti dal Conto Energia 2011/2013 rendono molto conveniente realizzare un impianto fotovoltaico, in quanto grazie agli incentivi in soli 5/6 anni multinazionali come “Enel. Si” o “Beghelli” riescono a recuperare l’investimento iniziale, e per i restanti 15 anni continuano ad incassare la parte più cospicua dei contributi.

Qual è la novità dell’accordo? Nessuna. Entrambe le società (e non solo loro) già adottano questo sistema, e hanno ottenuto, dunque, il vantaggio di sfruttare gratuitamente la visibilità offerta dalla Regione.

Riteniamo che “Enel. Sì” o “Beghelli” non abbiano bisogno della Sua immagine per farsi pubblicità, di contro le piccole e medie aziende pugliesi, invece, vadano tutelate dalla  concorrenza sleale, in questo caso messa in atto con la complicità (seppur involontaria) di attori istituzionali.

Non ci sembra eticamente corretto che l’istituzione Regione promuova una società privata come l’Enel, non pugliese, e per giunta non sinceramente sensibile al tema, anzi impegnata in una campagna a favore della rinascita del nucleare in Italia.

La prima fase della Sua legislatura è stata caratterizzata da una certa “fluidità”del regime autorizzativo (almeno fino alla sentenza della Corte Costituzionale del 26 marzo 2010, che ha dichiarato incostituzionale la Legge Regionale 31/2008), che ha reso la Regione Puglia prima in Italia in quanto a produzione di energia da fonti rinnovabili, ma che ha anche dato modo a speculatori provenienti da tutto il mondo (inglesi, turchi, arabi, cinesi, tedeschi, canadesi) di “invadere” le campagne pugliesi,  di affittare i terreni agricoli per installarvi grossi impianti a terra, utilizzando i nostri campi come “bancomat” per incassare gli incentivi statali previsti dal Conto Energia.

Oggi si prova a correggere il tiro, con una maggiore regolamentazione e con una campagna di comunicazione istituzionale, lanciata dalla Regione Puglia, che promuove lo sviluppo degli impianti sui tetti degli edifici, ma il rischio speculazioni è sempre dietro l’angolo.

Geatecno, azienda pugliese interamente made in Puglia, ha da sempre sostenuto pratiche di autoconsumo per le aziende e per i privati, ribadendo in ogni occasione la propria contrarietà agli impianti a terra: siamo imprenditori baresi che hanno scelto di non passare nelle mani dei grandi gruppi internazionali, colpevoli di fagocitare il mercato delle rinnovabili.

Dal 2007 ad oggi abbiamo realizzato oltre 400 impianti fotovoltaici e da pochi giorni, solo per citarne uno, sono in funzione i nostri pannelli sul tetto di Uni.Versus, Consorzio Universitario per la Formazione e l’Innovazione.

Chiediamo alla Regione Puglia di proteggere il mondo dell’energia pulita da chi intende solo fare speculazioni, da chi ha il solo merito di investire soldi piuttosto che passione e professionalità. Ci piacerebbe, infine, che si chiamassero a raccolta tutti gli operatori del settore (meglio se legati alla nostra terra non per mero vantaggio economico) e che ci si impegnasse in campagne di comunicazione che spieghino realmente come funziona il Conto Energia, nell’interesse dei cittadini, informati, consapevoli e responsabili.

Crediamo nell’importanza di creare circuiti virtuosi e ricchezza “sostenibile” nella nostra regione e auspichiamo che si apra da subito un confronto aperto e partecipato sul futuro di un settore strategico per lo sviluppo del territorio.

Idee e buone pratiche non ci mancano. Aspettiamo solo di poterle condividere.

Firmato
Giuseppe Bratta, direttore commerciale

GEATECNO s.r.l.

Ingegneria Energia Ambiente

Zona Artigianale Modugno (Bari)


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