Dibattito
Le rinnovabili possono rinunciare agli incentivi
La proposta arriva dal Coordinamento Free, che propone in cambio più semplificazione e sgravi fiscali
Le energie rinnovabili, in particolare sotto forma di generazione distribuita, vanno liberate in maniera sostanziale dai troppi lacci e laccioli che ne frenano lo sviluppo “naturale”, mentre si può rinunciare – in alcuni casi – agli incentivi.
La proposta arriva dal Coordinamento Free, che raggruppa una serie di importanti associazioni di categoria (tra cui Assolterm, Aicarr, Assieme, Anev, ecc), che ha presentato una serie di proposte sulla green economy alla Camera dei deputati.
Per quanto concerne il settore energetico, la proposta principale è abbastanza dirompente: per le tecnologie più mature fra quelle che utilizzano fonti rinnovabili (eolico e idroelettrico in particolare) , si dovrebbe optare per la sostituzione degli incentivi con un mix di sgravi fiscali e crediti agevolati, assegnati tramite aste competitive, prevedendo la cartolarizzazione per la transizione dal vecchio al nuovo meccanismo. In questo modo – sostiene il Free – si raggiungerebbe l’obiettivo di riduzione delle tariffe elettriche con una efficienza molto superiore rispetto alle proposte avanzate dal Governo.
I risparmi derivanti andrebbero impiegati per promuovere le altre fonti rinnovabili elettriche, caratterizzate da una quota rilevante in termini di costi di esercizio (biomasse e biogas), da diversa maturità tecnologica o da differente livello di sviluppo industriale (solare termodinamico, piccolo eolico, geotermia a bassa e media entalpia), ritenute tutte applicazioni energetiche tutte con ampio know-how Made in Italy.
Altro punto chiave è la semplificazione delle procedure soprattutto per le piccole installazioni: attualmente, invece, come ad esempio nel caso geotermia a media entalpia e a ciclo chiuso, si applicano a impianti di piccola taglia le stesse complessità autorizzative delle centrali di decine di MW. Altra proposta specifica riguarda la detrazione fiscale del 50% per le persone giuridiche che sostituiscono coperture in amianto con il fotovoltaico; lo sgravio, attualmente, è riservato invece alle sole persone fisiche.
Questa misura, se attuata, fra il 2014 e il 2020 assicurerebbe con un’occupazione stabile di più di 1000 persone e un fatturato annuo di circa 300 milioni di euro, leggermente superiore al costo delle detrazioni fiscali stesse.
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L'autore
Gianluigi Torchiani
Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili
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