Politiche comunitarie
La Ue rinvia le decisioni sul pacchetto clima-energia
Gli obiettivi al 2030 non saranno definiti prima del prossimo ottobre, ossia dopo la Conferenza Onu sul clima di settembre
Tanta attesa per nulla: il Consiglio europeo, ossia l’adunata dei capi di Stato e di Governo del Vecchio Continente che si è svolta nello scorso fine settimana, ha semplicemente rinviato ogni decisione sul pacchetto clima energia 2030. Come avevamo scritto nelle scorse settimane, gli Esecutivi Ue avrebbero dovuto decidere se ratificare la proposta avanzata a inizio anno dalla Commissione europea, giudicata troppo timida dal mondo ambientalista, o sposare quella più “avanzata” votata dal Parlamento europeo. I contrasti tra i 27 Paesi membri hanno invece fatto emergere la classica terza via, quella del rinvio.
In pratica, nel documento finale si legge come l’Unione europea presenterà il suo contributo in materia al più tardi entro il primo trimestre del 2015, anche se l’obiettivo dichiarato è presentare il pacchetto entro l’ottobre del 2014. In buona sostanza, la quantità di impegno dell’Unione europea in materia di clima energia è legato alle decisioni che saranno prese a livello internazionale dal vertice sul clima delle Nazioni Unite in programma a settembre 2014. In buona sostanza, l’Ue preferisce aspettare settembre prima di varare obiettivi troppo ambiziosi (in particolare per quanto riguarda la riduzione della CO2), per evitare il rischio di trovarsi da sola in prima linea sul fronte ambientale.
Perché, lo ricordiamo, a breve termine i target ambientali comportano un notevole impegno economico e finanziario, che potrebbe anche in qualche modo pesare sulla fragile ripresa dell’economia europea (questa perlomeno è la tesi degli industriali). I principi del nuovo programma quadro sono comunque sostanzialmente confermati: riduzione delle emissioni di gas a effetto serra , incremento dell’efficienza energetica e l’uso di energie rinnovabili, con la riforma del sistema di scambio di emissioni che sarà chiamata a giocare un ruolo centrale in questo senso (più che gli incentivi economici veri e propri). Molta importanza, infatti, è data alla necessità di prezzi energetici accessibili e competitivi per famiglie e imprese. Nei prossimi mesi, di fatto non dovrebbero intervenire novità clamorose, a parte una maggiore analisi delle implicazioni per i singoli Stati membri delle proposte presentate dalla Commissione Ue.
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L'autore
Gianluigi Torchiani
Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili
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