La trappola di sole rivoluzionerà il mondo dell’elettricità?
Attualmente viene sfruttato solo l'1% dell'energia che arriva sulla Terra
Un nuovo approccio all’energia solare può aiutare a migliorare la sua efficienza. Ad affermarlo è l’Economist che in un recente articolo sostiene i vantaggi di sfruttare il calore ad alta temperatura del sole per produrre elettricità. Infatti, l’energia che arriva ogni giorno dal sole sulla terra è pari a 7.000 volte quella che consumiamo quotidianamente. Eppure solo meno dell’1% del nostro fabbisogno viene prodotto direttamente da questa fonte.
Il settimanale inglese tratteggia dunque una terza strada, oltre a quelle già conosciute delle celle fotovoltaiche che permettono di convertire la luce solare producendo elettricità e di quella che permette di trasformare il calore del sole in elettricità tramite una turbina a vapore. Una soluzione che intende utilizzare il calore direttamente, senza celle o turbine. In questo caso, a differenza di una cella solare standard (che è sensibile ad alcune frequenze di luce, ma non a tutte), è possibile utilizzare per la conversione quasi tutta la luce diretta del sole. Una volta impostato, tale sistema potrebbe funzionare con il minimo sforzo. Purtroppo però i dispositivi che trasformano la luce solare in calore e quindi in energia elettrica non diventano molto più caldi dell’acqua bollente quando vengono esposti alla luce diretta e concentrata del sole.
La ragione è che a temperature notevolmente superiori alle nostre le leggi della termodinamica fanno sì che i dispositivi liberino calore più in fretta di quanto non impieghino ad assorbirlo. Quindi un convertitore del genere necessita di raggiungere i 700° per diventare efficiente e ciò è impossibile senza l’utilizzo di particolari (e costosi) specchi parabolici che permettono di concentrare la luce solare. I ricercatori dell’Institute of Technology pensano però di aver trovato una soluzione per questo problema. Hanno infatti inventato un modo per concentrare l’energia dei raggi senza bisogno di specchi e precisamente una trappola di sole. Un’invenzione che intende sfruttare un fenomeno quantistico per assorbire e trattenere in materiali nanometrici energia luminosa che all’occorrenza può essere rilasciata sotto forma di luce o elettricità. E che potrebbe dare il via a una vera e propria rivoluzione.
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Luigi Dell'Olio
Luigi dell'Olio, giornalista pugliese free-lance, vive a Milano, dove si occupa di temi legati all'economia, alla tecnologia e alle energie rinnovabili.
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giuseppe
scrive il 24 febbraio 2012 alle ore 10:34
Caro Luigi, non pretendo certo una descrizione dettagliata di questa "rivoluzionaria" nuova tecnologia, ma presumo l'articolo dell'economist che citi sia sin troppo generico. Insomma, non si capisce su cosa si basi questa nuova modalità di trasformazione dell'irraggiamento solare in elettricità. Materiali nanometrici per concentrare il sole già si studiano e usano da tempo. Così come celle PV multibanda che permettono l'utilizzo di varie frequenze dello spettro solare. Però tu dici che in questo caso non si usano nè turbine nè celle PV...e cosa allora?
Luigi Dell'Olio
scrive il 24 febbraio 2012 alle ore 10:39
gentile giuseppe, grazie per il contributo. per completezza, le giro il link all'articolo dell'economist (http://www.economist.com/node/21542157). come avrà modo di notare, e come ho sottolineato nel pezzo, non si tratta tanto di una nuova tecnica, quanto di un nuovo approccio, che andrà poi verificato sul campo. volutamente ho citato la nuova frontiera, interessante in termini di scenario, ma ho usato il condizionale in attesa di vedere se le sperimentazioni pratiche terranno fede alle premesse