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La sfida della micro-cogenerazione in Trentino | Tekneco

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La sfida della micro-cogenerazione in Trentino

Al via a Roncegno Terme (Tn) il primo impianto con celle combustibili Sofc, tecnologia innovativa che il progetto Crisalide vuole far entrare nelle case

Scritto da il 08 febbraio 2012 alle 8:25 | 7 Commenti

La sfida della micro-cogenerazione in Trentino

Ѐ entrata in funzione l’Isola cogenerativa, il primo impianto in Italia che produce energia elettrica e termica con celle combustibili ad ossidi solidi (Sofc). Si trova nel magazzino comunale di Roncegno Terme, in provincia di Trento, ed è stato realizzato nell’ambito del Progetto Crisalide, che dal 2009 vede impegnati il Distretto tecnologico trentino Habitech e molte altre aziende della provincia nella creazione di una filiera di micro-cogenerazione diffusa. L’obiettivo è ambizioso: dotare gli edifici pubblici e privati del Trentino di sistemi di riscaldamento innovativi, oggi facilmente applicabili senza grossi cambiamenti nella struttura degli edifici ma con una riqualificazione degli stessi.

Il cuore del progetto e dell’impianto è la tecnologia con celle ad ossidi solidi (Sofc) prodotta dalla SOFCpower, azienda di Mezzolombardo (Tn). “La micro-centrale è trasportabile e dotata di 3 moduli cogenerativi con celle Sofc per una capacità di 6 kW termici e 3 kW elettrici”, spiega Michele Gubert, gestore della Rete Crisalide e Business Developer Manager della SOFCpower. “Ѐ alimentata a gas metano e permetterà di produrre oltre 36.000 kwh di energia termica all’anno da usare per l’acqua calda sanitaria e per l’integrazione del riscaldamento, e circa 18.000 kwh annui di energia elettrica che verrà utilizzata per gli usi del magazzino comunale e, nel caso di surplus, immessa nella rete elettrica per lo scambio altrove (Ssa, ndr.)”.

I vantaggi

La cogenerazione permette di produrre contemporaneamente energia elettrica e termica in modo distribuito, direttamente presso le utenze, mediante impianti installati in grandi strutture, per esempio alberghi, condomini, ospedali, o nei centri urbani. “In Italia il 70% dell’energia viene prodotta da centrali termoelettriche a gas, dove il calore termico generato non viene solitamente recuperato”, aggiunge Michael Gubert. “Così, dell’energia iniziale, alla presa elettrica arriva solo il 33% dell’energia contenuta nel gas. Con la micro-cogenerazione, invece, il calore prodotto dalla combustione non viene disperso, ma viene utilizzato direttamente dall’utente o stoccato per brevi periodi in appositi accumuli termici”.

A ciò si aggiungono i vantaggi della tecnologia Sofc. “Le celle combustibili, producendo energia elettrica e termica mediante una reazione elettrochimica, consentono di avere un’efficienza di conversione del gas dal 15 al 30% più alta dei sistemi attuali, per esempio turbine a gas e motori endotermici”, spiega Gubert. Una tecnologia ad alto rendimento, dunque, e con minori emissioni inquinanti, assicura il manager: “Le Sofc permettono di risparmiare circa 500 grammi di Co2 ogni kilowattora di energia prodotta, inoltre utilizzano sia combustibili tradizionali che risorse rinnovabili, quindi oltre che con idrogeno, usato negli altri tipi di celle combustibili, vanno anche a biogas, biometano, gas da discarica e da depuratore o ammoniaca”.

Gli impianti nelle case

Queste caratteristiche fanno delle Sofc una tecnologia chiave per lo sviluppo di sistemi di micro-cogenerazione e cogenerazione diffusa. Le applicazioni su scala territoriale sono svariate. Ѐ possibile usarle per sostituire gli impianti di cogenerazione attuali, creando centrali modulari da 10 a 200 Kw ed oltre, oppure integrarle nelle caldaie delle case per generare, oltre al calore, energia elettrica. Tutti sviluppi che renderebbero il Trentino un modello all’avanguardia. Ora i membri della Filiera Crisalide sperano di lanciare i moduli cogenerativi con celle Sofc sul mercato nel 2013.

Non è un caso che il primo progetto dimostrativo sia stato realizzato per un Comune. “Vogliamo che il prodotto arrivi nelle case anche attraverso il supporto delle municipalizzate italiane, che possono garantire l’installazione ed avere personale qualificato. Anche gli incentivi regionali o nazionali, come la detrazione con il 55%, o un obbligo di installazione per i nuovi edifici, come è stato fatto per la micro-cogenerazione in Regione Emilia-Romagna, sono utili strumenti per supportare lo sviluppo di questo mercato”, spiega Gubert. “La cogenerazione non ha avuto molta diffusione finora anche a causa delle difficoltà tecniche e normative che si incontrano nella fase di avvio di un nuovo progetto, e anche per una mancanza di visione da parte degli operatori energetici che hanno visto questa tecnologia come concorrente. Un problema che deve essere superato creando nuova cultura e, sviluppando progetti di business a medio-lungo termine con tutti gli operatori energetici in Italia ed all’estero”.

Un primo accordo di rete la Filiera Crisalide lo ha fatto nel 2011 con Dolomiti Energia, e prevede l’integrazione delle celle Sofc alle caldaie di case, condomini e scuole con uno sconto in bolletta per gli utenti. “Un ulteriore passo avanti verrà fatto nel corso dell’anno anche con l’Autorità garante per l’energia elettrica ed il gas (Aeeg) che vede in questa tecnologia uno strumento per la stabilizzazione della rete nei momenti di picco e quindi potrebbe avviare dei progetti sperimentali nell’ambito delle smart grid” conclude Gubert.

Altri progetti di sviluppo della tecnologia Sofc sono l’European new energy field test – ENE.FIELD, il maggiore programma di dimostrazione sulle fuel cell che partirà ad ottobre 2012 con circa 2000 micro-cogeneratori in tutta Europa, e il progetto Efeso – Environmental friendly energy from solid oxide fuel cell, appartenente all’iniziativa Industria 2015, che mira alla realizzazione di caldaie con celle Sofc ad uso residenziale di potenza da 1 kw a 2,5 kw.


Commenti

Ci sono 7 commenti.

  • Franco
    scrive il 08 febbraio 2012 alle ore 17:08

    Salve Ma una comparazione costi benefici con impianti tradizionali ? Il programma EFESO è aperto a tutti ? Vantaggi ? Costi ? Grazie Franco

  • Roberta Pizzolante
    scrive il 10 febbraio 2012 alle ore 12:12

    Gentile Franco, intanto grazie per il commento. Per quanto riguarda i costi, si parla di 1.000-2.000 euro al Kilowatt, ai quali aggiungere la spesa del corpo caldaia. I produttori di celle Sofc sono pochi al mondo e i membri del progetto sperano, quando il prodotto sarà sul mercato, di avviare una produzione di scala per consentire un abbassamento dei prezzi. Rispetto alle caldaie tradizionali questi moduli possono produrre, oltre al calore, anche energia elettrica presso il luogo dell'utente, questo aumenta la resa energetica e ciò consente di ammortizzare la spesa iniziale nel giro di pochi anni.

  • antonio
    scrive il 10 febbraio 2012 alle ore 15:44

    Sono un ingegnere di Caserta che opera nel campo delle energie rinnovabili, per cui gradirei restare aggiornato sugli sviluppi di questa tecnologia anche attraverso delle semplici e-mail. Al momento, se possibile, vi chiedo un po di materiale -in formato elettronico e cartaceo- sui prodotti e sulla tecnologia, in modo da poterla proporre in quelle situazioni nelle quali sia pienamente sfruttabile. Vi ringrazio anticipatamente augurando un proficuo lavoro ing. Antonio Rauccio

  • pratesi giovanni
    scrive il 04 aprile 2012 alle ore 18:21

    Sono un architetto di firenze che opera nel campo delle energie rinnovabili, per cui gradirei restare aggiornato sugli sviluppi di questa tecnologia anche attraverso delle semplici e-mail.

  • Tonino Vignoni
    scrive il 05 aprile 2012 alle ore 18:03

    Buonasera, sono il responsabile tecnico di una azienda che opera nel settore delle energie rinnovabili e gradirei, se possibile, avere della documentazione tecniva in formato elettronico e poi magari rimanere aggiornato sulla funzionalità dell'impianto in modo da poter disporre di dati certi sulla produzionene effettiva dell'impianto. Saluti

  • Roberta Pizzolante
    scrive il 13 aprile 2012 alle ore 09:33

    Gentili lettori, grazie per l'interesse. Vi segnalo che nell'archivio news di Habitech, capofila del progetto Crisalide nell'ambito del quale è stata realizzata l'Isola cogenerativa, potete trovare gli atti del convegno di presentazione dell'isola con informazioni più dettagliate sulla tecnologia delle celle Soft e lo stato dell'arte al riguardo. Ecco il link specifico dove trovare tutto il materiale: http://www.habitech.it/news/904/un-successo-il-workshop-sulla-micro-cogenerazione-online-gi-atti-del-convegno.html

  • Luigi
    scrive il 28 novembre 2013 alle ore 08:55

    Molto interessante, sono decenni che seguo le Fuel Cells, purtroppo ancora nulla, Speriamo che divenga realtà tra non molto, questo sarebbe un vero progresso! Saluti

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L'autore

Roberta Pizzolante

Giornalista pubblicista dal 2005 e scrive di scienza, ambiente, energia, diritti umani e questioni etiche e sociali. Salentina di nascita, romana d’adozione, è laureata in Sociologia e ha un master in “Le scienze della vita nel giornalismo e nei rapporti politico-istituzionali” conseguito alla Sapienza. Fa parte della redazione di Galileo e Sapere e collabora con Le Scienze, Mente & Cervello, Terre di Mezzo street Magazine.


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