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incentivi alle rinnovabili

La forza “vera” degli incentivi

I sostegni statali hanno dato una grande spinta all’adozione delle rinnovabili e all’efficienza energetica. Lo confermano più ricerche specifiche

Scritto da il 02 maggio 2012 alle 8:15 | 0 commenti

La forza “vera” degli incentivi

L’Italia è un Paese dove le fonti rinnovabili hanno messo solide radici. Lo confermano i dati di svariate ricerche, dalle quali emerge quanto gli incentivi abbiano giocato un ruolo decisivo. A pochi giorni dalle decisioni del governo su fotovoltaico e altre rinnovabili è il caso di segnalare come i sostegni pubblici non solo hanno contribuito alla crescita delle fonti energetiche “pulite” ma anche all’adozione di applicazioni in edilizia per il risparmio energetico.

Rinnovabili, corsa continua

Cominciamo con lo studio più recente: quello di Fondazione Impresa secondo cui si evidenzia la corsa continua al fotovoltaico e agli incentivi del Conto Energia: nel 2011 gli impianti sono raddoppiati (+104,6%) e la potenza installata è più che triplicata (+259,5%). Secondo i ricercatori dell’istituto di ricerca, si tratta di una corsa alla quale partecipano tutte le regioni, senza una significativa spaccatura tra Nord e Sud.

Tra il 2010 e il 2011, gli impianti fotovoltaici che beneficiano delle tariffe incentivanti del Conto Energia sono più che raddoppiati (+ 104,6%), passando da 155.719 a 318.585. Anche la potenza installata è più che triplicata (+259,5%), passando da 3,5 a 12,4 GW, soprattutto per effetto dell’aumento degli impianti con potenza installata superiore ai 20 kWp.

Emerge un quadro dove spicca la diffusione degli impianti, se si considera che sul territorio nazionale sono presenti mediamente 5,3 impianti in Conto Energia ogni 1.000 abitanti e più di uno su due (54,2%) ha una potenza installata tipica di condomini, piccoli edifici del terziario e piccole attività produttive.

Certo, va considerato, come fanno notare i ricercatori di Fondazione Impresa che malgrado “la maggior parte degli impianti (87,9%) sia di piccola taglia (tra 1 e 20 kWp), tra il 2010 e il 2011 sono cresciuti di più gli impianti oltre i 20 kWp, più che triplicati (+216,5%). La tendenza degli operatori sembra essere quella di potersi progressivamente affrancare dai ‘balletti’ delle tariffe incentivanti: saranno i grandi impianti, infatti, a poter operare per primi in regime di grid parity, a sopravvivere cioè a prezzi di mercato senza bisogno degli incentivi”.

In merito invece alle fonti rinnovabili nel complesso, è utile sottolineare ciò che è emerso dagli ultimi dati del Gse sulla prima stima del 2011: rispetto al 2010 si è passati a una potenza efficiente lorda superiore ai 41 mila megawatt, rispetto a poco più che 30 mila del 2010. La crescita è ancora più evidente se si pensa che solo nel 2008 erano 23 mila e che comunque in questo lasso di tempo, con un regime incentivante continuo, le rinnovabili siano cresciute costantemente con un autentico boom dell’energia solare, passata da 432 MW a 12.750 MW, divenendo la seconda FER, dietro all’idroelettrico e sorpassando (praticamente doppiandola) l’eolico “fermo” a 6800 MW circa.

Enea: incentivi e risparmio energetico

Ci sono incentivi e incentivi. Ma in ogni caso il loro peso nell’adozione di buone pratiche è costante stimolato dagli incentivi. Basti considerare l’effetto positivo delle detrazioni fiscali del 55% per la riqualificazione energetica. Tradotto in pratica, i benefici fiscali hanno dato una spinta al risparmio energetico, che si può considerare a tutti gli effetti una sorta di “fonte energetica alternativa”.

Come ha segnalato l’Agenzia nazionale Enea nel suo rapporto specifico, per il 2010 il risparmio energetico attribuibile agli interventi di riqualificazione energetica, che hanno beneficiato degli incentivi fiscali previsti dalla Legge 296/06 e successive modificazioni, è stato superiore ai 2.000 GWh/anno in energia primaria, con un conseguente valore di CO2 non emessa in atmosfera pari a circa 430 kt/anno. Nel confronto fra i principali indicatori nel periodo di osservazione 2007-2010 emerge una netta crescita del numero complessivo di interventi di riqualificazione energetica, “a conferma che tale sistema di incentivi sia diventato diffusamente conosciuto e di come i cittadini abbiano preso dimestichezza nell’utilizzarlo”.


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L'autore

Andrea Ballocchi

Andrea Ballocchi, giornalista e redattore free lance. Collabora con diversi siti dedicati a energie rinnovabili e tradizionali e all'ambiente. Lavora inoltre come copywriter e si occupa di redazione nel settore librario. Vive in provincia di Milano.


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