Clima
La bomba del clima
Febbraio segna un incremento della temperatura che se confermato ci porterebbe a raggiungere i 2°C con 85 anni d'anticipo rispetto alle previsioni dell' accordo di Parigi sul clima
L’anomalia. Così hanno chiamato i dati del mese di febbraio 2016 i climatologi di tutto il mondo, anche quelli che di solito non commentano la febbre del pianeta su base mensile. Eppure il problema c’è tutto, febbraio 2016 è stato il mese più caldo rispetto alla media del periodo 1950-1981 e non di poco: 1,35 °C. Se prendiamo come base il 1880 febbraio 2016 è andato sopra i 2°C, il limite da raggiungere entro il 2100 e deciso a Parigi nel dicembre scorso.
«Questa e la prima volta che superiamo, temporaneamente, la soglia dei 2°C di riscaldamento, potrebbe diventare più frequente, o addirittura permanente se non facciamo qualcosa», ha detto il climatologo Michael Mann a Climate Central. I climatologi di solito non sono troppo disposti a valutare i dati mensili, preferendo quelli a lungo termine in base ai quali si identificano i trend ma Gavin Schmidt, del Goddard Institute of Space Studies della NASA questa volta si è lasciato andare su Twitter, dicendo: «di solito non commento, ma questo mese è speciale. Wow».
«La Nasa – i dati sono dell’ente spaziale americano N.d.R.- ha “sganciato” un rapporto bomba sul clima. – hanno commentato Jeff Masters e Bob Henson, che hanno analizzato i dati sul sito Weather Underground, come riporta il Guardian – Questi dati sono un vero e proprio shock. Stiamo precipitando a un ritmo spaventoso verso il massimo della temperatura di 2°C concordato a livello globale». Il riferimento è all’accordo della Cop 21 di Parigi che si è conclusa con l’intento di mantenere la febbre del Pianeta sotto i 2°C, meglio se 1,5°C entro il 2100. E il problema è che ci staremmo avvicinando, se questi dati dovessero diventare più frequenti, a grandi passi a quell’obiettivo: con 85 anni d’anticipo. «Ora siamo in una sorta d’emergenza climatica.- ha detto a Fairfax Media Stefan Rahmstorf, dell’Istituto Potsdam di ricerca sull’impatto climatico – È davvero stupefacente, completamente senza precedenti».
«Si tratta di dati molto preoccupanti – ha detto Bob Ward, dell’Istituto di Ricerca Grantham sul cambiamento climatico presso la London School of Economics – E febbraio non è il primo mese. Gli ultimi cinque, a livello globale sono stati sempre più caldi del mese precedente».
Si tratta di risultati che se dovessero essere confermati nella loro durata potrebbero aver esaurito le possibilità di manovra sui tagli delle emissioni, mentre potremmo trovarci di fronte a un effetto tenaglia. El Niño, ossia il surriscaldamento della superficie dell’Oceano Pacifico, che oggi è più grande del fenomeno simile avvenuto nel 1998, sta incrementando le temperature, mentre anche i livelli molto bassi di ghiaccio artico sta contribuendo al riscaldamento globale. «C’è stato un calo record dei ghiacci nell’Artico per due mesi di seguito cosa che ha rilasciato molto calore», ha detto Adam Scaife, del Met Office, l’istituto meteorologico del Regno Unito.
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L'autore
Sergio Ferraris
Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente. È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983.
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