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Invitalia-Enterra: in Puglia una mega centrale a biomasse
Il contratto di sviluppo siglato tra Enterra e Invitalia prevede la riconversione dell’area industriale dell’ex zuccherificio Eridania di Rignano Scalo (Foggia)
Le rinnovabili italiane non vivranno il loro maggior momento di gloria, ma operazioni di una certa consistenza sono ancora possibili, soprattutto al di fuori dei “tradizionali” eolico e solare. Ne è un esempio l’accordo siglato ieri tra Invitalia (l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa), ed Enterra – società a controllo francese attiva nel settore dell’energia, che hanno firmato un Contratto di Sviluppo del valore complessivo di oltre 48 milioni di euro, che servirà a realizzare in Puglia una nuova centrale elettrica alimentata a biomasse di grandi dimensioni. L’iniziativa dovrebbe consentire di creare 130 nuovi posti di lavoro, tra assunzioni dirette e operatori dell’indotto.
Da un punto di vista operativo, la centrale elettrica sarà realizzata a Foggia, in località Rignano Scalo, nell’area industriale dismessa denominata “ex zuccherificio Eridania”, che in questo modo verrà riconvertita e rilanciata. Difatti, come già accaduto in altre occasioni, l’impianto sarà alimentato da biomasse provenienti dalla filiera agroindustriale e agroforestale, per una potenza complessiva di 13 MW, ossia sicuramente un impianto di dimensioni molto significativa, soprattutto in un momento in cui la tipologia di incentivi in vigore spinge il comparto verso taglie più piccole.
Non a caso, il progetto sarà finanziato da Enterra con circa 22,52 milioni di euro e da Invitalia con 26,34 milioni attraverso le agevolazioni del Contratto di Sviluppo. Jacques Levy, amministratore delegato di Entrerra ha dichiarato: “Siamo particolarmente felici di sottoscrivere con Invitalia il contratto di finanziamento relativo all’iniziativa industriale di Enterra. L’investimento consentirà la nuova valorizzazione di un’area industriale dismessa, in un territorio svantaggiato, che, negli ultimi anni, ha visto la chiusura di troppe imprese. Siamo, infine, certi della ricaduta occupazionale, diretta e indiretta, che l’investimento sarà in grado di assicurare. L’infrastruttura che nascerà sarà certamente utile per l’intero comparto agroindustriale del nord della Puglia”.
“La firma di oggi – ha affermato Domenico Arcuri amministratore delegato di Invitalia, – dà il via a un nuovo investimento produttivo nel Sud da parte di un’impresa estera che, grazie al Contratto di Sviluppo gestito dalla nostra Agenzia, può insediarsi in tempi ridotti e con procedure semplificate. Il progetto è doppiamente virtuoso perché genera nuovi posti di lavoro e ha un impatto benefico sotto il profilo ambientale. L’accordo con Enterra conferma che investire nel Mezzogiorno diventa possibile e conveniente se gli imprenditori trovano regole certe e interlocutori affidabili”.
Nei mesi scorsi, le voci sulla realizzazione della centrale avevano messo in allarme una serie di associazioni a livello locale, ed è ora lecito immaginarsi un’ulteriore escalation delle proteste.
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L'autore
Gianluigi Torchiani
Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili
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