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A Lucca le biomasse vanno verso la filiera corta

Il progetto Biomass + prevede un investimento di circa 700mila euro sul territorio della provincia e intende favorire l’utilizzo delle risorse di legname locali

Scritto da il 29 luglio 2013 alle 8:30 | 0 commenti

A Lucca le biomasse vanno verso la filiera corta

La necessità di una svolta del settore biomasse verso la filiera corta, ossia verso modalità di approvvigionamento di legname su scala locale, è ormai condivisa da tutti, sia per i cambiamenti occorsi nel sistema di incentivazione nazionale, che per gli ormai indiscussi impatti ambientali (maggiori emissioni di CO2) che l’import di questa risorsa può provocare.

Per arrivare a questo traguardo, più che grandi discorsi sono necessarie iniziative concrete: una di queste è sicuramente  il progetto Biomass +, recentemente avviato in provincia di Lucca e finanziato nell’ambito del Programma Italia Francia marittimo dal Fondo Europeo per lo sviluppo regionale della Commissione Europea.  «Il precedente progetto Biomass – hanno spiegato gli assessori provinciali Francesco Bambini e Diego Santi – ha creato le condizioni per la promozione della filiera corta e un utilizzo delle biomasse che sia duraturo nel tempo, compatibile con le disponibilità della risorsa, socialmente condiviso ed economicamente funzionale al settore agro-forestale. Biomass + intende concretizzare questo approccio».

Grazie a Biomass + saranno investiti sul territorio provinciale circa 700mila euro, una cifra consistente, visto che il budget complessivo ammonta a oltre 2 milioni di euro per nove soggetti tra Province, Comuni, Agenzie e Consorzi. Il nuovo progetto permetterà di realizzare, in cooperazione con l’Università di Firenze, un Osservatorio Transfrontaliero degli impianti, che ne monitorerà le performance e fornirà una corretta informazione circa l’impatto ambientale delle caldaie. Saranno verificate le origini del cippato fornito, nonché le emissioni dei fumi attraverso l’acquisizione di apposite attrezzature. L’Osservatorio servirà anche a incentivare il modello di filiera corta.

«Aver unito oltre cento proprietari di boschi e imprese forestali, in genere a conduzione famigliare o individuale, non è stata un’impresa facile – ha spiegato Bambini -. Questi Consorzi Forestali sono i garanti della filiera corta, perché uniscono proprietà, tagliatori e destinatari finali del servizio di teleriscaldamento. Con Biomass + i Consorzi Forestali locali, insieme alle imprese e ai partner degli altri territori toscani, liguri, sardi e corsi, avranno l’opportunità di acquisire alcune attrezzature utili a promuovere la filiera corta valorizzando le risorse naturali locali e le maestranze che lavorano nei nostri boschi. Nel caso specifico, sul nostro territorio, si prevede l’acquisizione di una cippatrice, una teleferica e la realizzazione di una piattaforma di stoccaggio e lavorazione del legname».


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L'autore

Gianluigi Torchiani

Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili


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