Incentivi energetici in UE, l’Italia sostiene gas e rinnovabili

Quanto si stanzia in Europa per incentivare le fonti energetiche? Una risposta la fornisce un report pubblicato in questi giorni dalla Commissione Europea. È basato sui dati 2012, ma è comunque molto interessante per capire le dinamiche comunitarie sull’argomento. Cominciamo dalla visione generale, vale a dire il supporto degli Stati membri UE, che in totale assomma a poco più di 99 miliardi: di questi 25 miliardi provengono dalla sola Germania, seguita da Regno Unito (13 miliardi) e Spagna (10,4); l’Italia (10,3) è quarta; segue la Francia (7,2). Quindi, circa il 65% degli incentivi è diviso in questi cinque Paesi.
Per quanto riguarda le fonti energetiche più incentivate, la prima è quella solare (14,7 miliardi) seguita da eolico (poco meno di 11,5 miliardi, di cui 10 per l’onshore), biomasse (8,3) e idroelettrico (5,1). Per quanto riguarda le fossili spicca il carbone (10,1) seguito dal gas naturale (5,2 circa); da segnalare anche il nucleare (6,9).
Andiamo ora alle singole voci e al “peso specifico” dell’Italia. E la prima voce che balza all’occhio non è certo il contributo alle rinnovabili bensì al gas naturale: il nostro Paese vi ha destinato 600 milioni, cifra certo più bassa rispetto a quanto stanziato per diverse fonti rinnovabili e pure drasticamente diminuita nel corso degli anni (nel 2008 erano destinati quasi 1,6 miliardi), ma è comunque la più alta di tutti gli altri Paesi. Per fare solo un confronto, la Germania ha destinato 490 milioni. Sempre per quanto riguarda le fossili, sono stati stanziati dal nostro Paese 250 milioni di euro per il carbone (siamo sesti), mentre per il nucleare ne sono stati destinati 150 (qui invece siamo terzi).
Per quanto riguarda le fonti rinnovabili, al solare l’Italia ha destinato 750 milioni, dietro a Germania (con 5,4 miliardi), Spagna (con 4,5) e Francia (con 1,9); nell’eolico onshore sono 770 i milioni, terza somma più importante in Europa dietro a Germania (poco più di 3 miliardi) e Spagna (2,4 miliardi). Va detto che l’Italia è seconda (dietro la Germania, irraggiungibile con quasi 4,2 miliardi) per sostegno alle biomasse, con 920 milioni; ed è seconda anche per l’idroelettrico con 760 milioni (in questo caso è la Francia la prima con 1,26 miliardi).
Da segnalare, infine, che l’Italia è prima per misure di sostegno alla geotermia con 40 milioni (su un totale di 70 milioni totali in UE).