Tecnologia
Il teleriscaldamento può funzionare anche a solare
Non solo le fonti rinnovabili, ma anche il solare termico può svolgere un ruolo importante per l’alimentazione di questa tecnologia
Il teleriscaldamento ha un ruolo significativo nella fornitura di energia a basso tenore di CO2 in Europa. Come ribadito da Lorenzo Spadoni di A2A nel corso del recente forum sulle rinnovabili Termiche organizzato da Amici della terra, questa tecnologia rappresenta oggi circa il 10 % della domanda di calore per il riscaldamento (in Italia circa il 4%), anche se in alcune zone (nord ed est Europa) si raggiungono penetrazioni di oltre il 50%.
A sostenere il teleriscaldamento c’è anche la recente Direttiva Europea sull’Efficienza Energetica che afferma che “la cogenerazione ad alto rendimento ed il teleriscaldamento rappresentano significative possibilità di energia primaria che sono largamente inutilizzate nell’Unione”.
Buona parte dell’energia che alimenta questi impianti già oggi proviene da fonti rinnovabili, ma la novità emersa dal Forum è che anche il solare termico (oggi prevalentemente usato per il riscaldamento dell’acqua delle abitazioni private) può rappresentare un’alternativa importante per l’alimentazione di questa tecnologia.
Come ha spiegato Riccardo Battisti di Ambiente Italia «i benefici per il settore industriale del solare termico, che rappresenta il lato dell’offerta, sono il basso costo specifico (€/m2 installato) di investimento e raggiungimento dell’effetto scala, l’aumento del know-how tecnico per l’integrazione del solare con altre fonti energetiche in sistemi complessi, lo stimolo per l’innovazione tecnologica e i costi zero per l’utente finale».
Guardando, invece, a questa soluzione tecnologica dal punto di vista delle utility che vendono calore, la principale motivazione che potrebbe spingerle verso l’adozione del solare è il risparmio di combustibile convenzionale nella fase di gestione degli impianti. Il costo delle fossili , infatti, è sempre più caratterizzato da forti incertezze, anche nella sua componente legata alle tasse.
Il solare termico, invece, sarebbe in grado di fornire calore gratuito, pulito e non tassabile per almeno 20 anni, con una notevole affidabilità di funzionamento e limitatissime necessità di manutenzione. Senza contare la maggiore accettabilità da parte della popolazione locale, con conseguenti risparmi, in termini di tempi e costi, per l’investitore che ha deciso di realizzare tale impianto.
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L'autore
Gianluigi Torchiani
Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili
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