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Il teleriscaldamento incontra le rinnovabili | Tekneco

Fonti pulite

Il teleriscaldamento incontra le rinnovabili

Questa tecnologia può valorizzare l’energia termica prodotta da geotermia e biomasse legnose e avrà grande sviluppo nei prossimi anni

Scritto da il 12 aprile 2013 alle 8:30 | 2 Commenti

Il teleriscaldamento incontra le rinnovabili

Una delle tecnologie energetiche che sembra destinata a conoscere i maggiori sviluppi nei prossimi anni è quella del teleriscaldamento: secondo quanto mette in evidenza un recente dossier pubblicato dall’utility emiliana Hera, uno dei principali vantaggi per il cittadino assicurati da questa soluzione è quello di non dover pensare alla manutenzione degli impianti, dal momento che se ne occupa il gestore.

Il sistema funziona con acqua scaldata in centri di produzione alimentati da diverse fonti, in gran parte rinnovabili e disponibili sul territorio (dalla geotermia alle biomasse alla termovalorizzazione).

In particolare le biomasse, provenienti principalmente da foreste e scarti delle produzioni agricole, nel 2009 hanno fornito ai sistemi di teleriscaldamento europei 67 TWh termici, di cui 24 solo in Svezia. In Italia questa fonte di energia termica è sfruttata soprattutto in Alto Adige e Piemonte: nella provincia di Bolzano le biomasse, oltre alla produzione di energia elettrica per il fabbisogno di 100 mila famiglie, sono utilizzate nel teleriscaldamento in 32 Comuni.

Almeno 212 sistemi di teleriscaldamento in Europa utilizzano, invece, il calore prodotto dalla geotermia e sono concentrati particolarmente in Belgio, Danimarca, Germania, Lituania, Ungheria, Slovacchia, Austria e Francia. È stato calcolato che fino a un quarto della popolazione europea che abita in aree urbane potrebbe essere potenzialmente servita con questo sistema.

La penetrazione attuale del teleriscaldamento in Italia è, comunque, ancora bassa e pari a circa del 4% del mercato del calore per riscaldamento ambienti. Le prospettive di crescita del settore stimano a regime una copertura del servizio pari al 20% del mercato. Uno studio Fiper ha evidenziato che, solo nel comparto del teleriscaldamento a biomassa, ci sono 801 Comuni non ancora metanizzati in fascia climatica E-F (alta collina e montagna) che potrebbero riscaldare i propri cittadini attraverso il calore prodotto da centrali di teleriscaldamento alimentate a biomasse legnose.

«Purtroppo – ha sottolineato recentemente il presidente di Fiper, Walter Righini – la sindrome Nimby sembra aver contagiato un po’ tutti perché basta inserire le parole teleriscaldamento e biogas su internet che saltano fuori decine di comitati locali che sono contro queste centrali. Ma c’è un distinguo fondamentale da fare: di quali centrali bisogna aver timore? E sotto quale profilo? Oggi la tecnologia esistente garantisce totalmente la pulizia e la bontà dell’energia prodotta con il teleriscaldamento e il biogas al punto che, come Fiper, stiamo sviluppando insieme al Distretto Agroenergetico Lombardo e l’Università di Milano dei nuovi concimi biologici ammendanti prodotti dalle ceneri di combustione delle biomasse e dai residui della digestione nel processo di produzione del biogas».


Commenti

Ci sono 2 commenti.

  • Panfilo
    scrive il 19 aprile 2013 alle ore 11:41

    Le reti per il trasporto di energia termica rappresentano solo una parte delle potenizalità offerte. Traendo ispirazione da un'applicazione che ha caratterizzato per oltre 100 anni la storia delle reti pubbliche per trasporto di energia (le reti idrauliche) ECOSYSTEK srl ha tratto spunto per sviluppare un innovativo modello di Sistema Integrato per l'Auto-Approvigionamento Energetico. Il concept alla base del modello è stato brevettato e consiste nella modalità di trasporto congiunto di energia termica ed energia idraulica in modo da ottimizzare l'efficienze di sistema. Come nelle citate storiche reti idrauliche l'energia meccanica trasportata può essere utilizzata per alimentare utenze meccaniche (motori idraulici per azionamenti pompe, ascensori, ponti elevatori, macchine industriali, generatori elettrici distribuiti). Questa applicazione permette di conseguire l'obiettivo delle due D (Decarbonizzazion e Deelettrificazione) (rif. http://www.ecosystek.com/wordpress_it/)

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L'autore

Gianluigi Torchiani

Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili


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