Efficienza energetica
I led fanno luce sul risparmio degli enti pubblici
L’illuminazione pubblica pesa sui bilanci, ma la situazione sta mutando anche grazie alla tecnologia led, a patto che si adottino criteri certi
Photo: SmartLightLiving
Illuminazione pubblica, ma quanto ci costi. Secondo una ricerca dell’Enea nell’ambito del Progetto Lumière, in Italia si sta superando il miliardo di euro l’anno per l’illuminazione pubblica. Inoltre, segnala l’associazione Cielo Buio, negli ultimi 15 anni il flusso totale di luce dell’illuminazione pubblica, in Italia, è raddoppiato «e ci situiamo su di un consumo medio pro capite di 107 kWh per abitante mentre la Germania è a 50 la nordica Gran Bretagna a 42; ci batte la Spagna con 116».
Il problema degli eccessivi consumi non riguarda solo l’Italia: come evidenzia sempre la ricerca Enea, il 70% del consumo globale di energia oggi proviene dall’utilizzo di energia consumata in città di cui il 50% è imputabile all’illuminazione degli spazi pubblici quali scuole, strade, parchi e uffici.
Tra le soluzioni per il risparmio energetico in ambito pubblico c’è l’adozione di impianti led (acronimo inglese di light emitting diode, diodo a emissione luminosa). Questa fonte può infatti abbattere i costi: secondo uno studio elaborato da Ecofys, in collaborazione con Philips, il miglioramento dell’efficienza dell’energia elettrica dall’attuale tasso annuale dell’1% fino al 3% annuale consentirebbe di ridurre gli investimenti di capitale in infrastrutture energetiche pubbliche ottenendo un risparmio di 1900 miliardi di euro entro il 2030.
Che l’illuminazione a diodi prenderà sempre più strada lo conferma anche il rapporto della Pike Research secondo cui l’illuminazione stradale a led potrebbe superare un valore di mercato di 2 miliardi di dollari entro il 2020. Oltre al fatto che si registra un drastico calo dei costi.
Splende quindi il sole sulla tecnologia led, soprattutto in vista del futuro: come conferma Roberto Inclinati, lighting business manager Europe & Latin America della UL, «è deputata a conquistarsi una parte di assoluta protagonista nei prossimi anni sia per l’illuminazione pubblica indoor che outdoor».
Proprio UL (società indipendente specializzata nella scienza della sicurezza) ha organizzato un convegno per parlare di illuminazione pubblica e tecnologia led e da quanto è emerso vi sono però diverse questioni da affrontare: «innanzitutto il fattore economico pesa sull’adozione dei sistemi led. E poi ci sono altri problemi, il primo dei quali è che l’efficienza dei sistemi led spesso non si accompagna con l’efficacia», spiega Inclinati, rilevando anche come gli enti pubblici si trovino non sufficientemente formati a comprendere gli aspetti della tecnologia led dove entrano in gioco fattori: c’è quindi il problema che si trova impreparata a capire cosa gli viene proposto dalle aziende.
«Le soluzioni per cambiare questo stato di fatto possono passare sia dall’applicazione delle leggi regionali specifiche a puntare su modelli di riferimento come il Progetto Lumière», conclude il dirigente UL: portato avanti da Enea, Lumière aiuta gli enti locali a fare network e soprattutto fornisce loro strumenti utili per comprendere quali sono le caratteristiche e le esigenze in fatto di illuminazione, puntando così a una corretta predisposizione dei bandi di concorso e fornendo al progettista indicazioni chiare per operare.
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L'autore
Andrea Ballocchi
Andrea Ballocchi, giornalista e redattore free lance. Collabora con diversi siti dedicati a energie rinnovabili e tradizionali e all'ambiente. Lavora inoltre come copywriter e si occupa di redazione nel settore librario. Vive in provincia di Milano.
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