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Un Nobel alla sostenibilità ambientale

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Un Nobel alla sostenibilità ambientale

"Una nuova luce per illuminare il mondo". I Led hanno dato il via a una rivoluzione tecnologica che fa risparmiare energia ed emissioni inquinanti

Scritto da il 16 ottobre 2014 alle 8:00 | 0 commenti

Un Nobel alla sostenibilità ambientale

“Contribuire a risparmiare le risorse del Pianeta”. È stata dunque la sostenibilità ad essere premiata quest’anno con il Nobel della Fisica. Isamu Akasaki, Hiroshi Amano e Shuji Nakamura sono stati insigniti dell’ambito riconoscimento grazie alle loro scoperte sui sistemi di illuminazione a Led (light-emitting diode), e in particolare per l’invenzione di diodi efficienti che emettono luce blu, che ha permesso lo sviluppo di sorgenti di luce bianca luminose ed energeticamente economiche. «Con l’arrivo delle lampade a Led ora abbiamo lampadine molto più efficienti e che durano molto di più rispetto alle vecchie fonti luminose», si legge nella motivazione del premio; infatti i Led durano fino a 100mila ore, mentre le vecchie lampadine a incandescenza potevano arrivare a mille e le lampade fluorescenti a diecimila. Anche la loro efficienza energetica è nettamente superiore ai sistemi tradizionali di illuminazione (grazie alla capacità di non disperdere calore), ed è in costante miglioramento: al momento, il record è di circa 300 lumen per watt, che equivale a quella di 16 lampadine a incandescenza e di circa 70 lampade a fluorescenza. Se si pensa che un quarto dell’energia mondiale è impiegata per l’illuminazione, si può intuire la portata di questa conquista tecnologica.

I Led sono praticamente ovunque intorno a noi: nei cellulari e nei televisori, nelle spie dello stand-by degli elettrodomestici, nei fari delle auto e nei semafori, nell’illuminazione stradale. Molte sono le municipalità che stanno sostituendo i loro lampioni con lampade a Led, e al momento il recond spetta a Venezia: dei circa 190mila punti luce a Led presenti in Italia, oltre 51mila, e cioè più di un quarto, sono in laguna. «La tecnologia a Led consente un risparmio energetico valutabile tra il 50 e l’80 per cento mentre i costi di manutenzione sono circa un decimo dei vecchi. Il tutto senza che risulti compromessa la qualità dell’illuminazione – hanno commentato i due ex assessori Gianfranco Bettin (Ambiente) e Alessandro Maggioni (Lavori pubblici) -. Il sistema introdotto a Venezia consente un risparmio di 6 milioni e mezzo di kilowatt ora l’anno, che si traducono in 4 milioni e mezzo di CO2 in meno nell’atmosfera per un totale di risparmio di 1.200 tonnellate equivalenti di petrolio Tep)».
Anche Milano si muove in questa direzione: proprio nei giorni scorsi è stato presentato un nuovo piano di illuminazione pubblica che prevede, entro agosto 2015, la sostituzione di tutti i punti luce presenti sul territorio comunale, oltre 140mila. «La rivoluzione Led comporterà una riduzione del 52% i consumi, che passeranno da 114 milioni di KW/h all’anno a 55 milioni; un risparmio annuo di oltre 11mila Tep; una diminuzione imponente di CO2 immesso in atmosfera, pari a oltre 23mila tonnellate in meno; un risparmio economico sulla bolletta pubblica del 31%, pari a 29 milioni di euro nel 2016 – ha dichiarato l’assessore alla Mobilità e Ambiente Pierfrancesco Maran -. E poi minor inquinamento luminoso ma uguale resa illuminante, che vorrà dire garantire qualità della vita e sicurezza nei quartieri».
«Il potenziale di efficienza in Italia nel settore dell’illuminazione al 2020 è stimabile in circa 35 miliardi di kWh – ha commentato Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo di Greenpeace Italia -. Investire in Led e negli altri sistemi efficienti di illuminazione sia nelle case che negli uffici e nelle industrie consentirebbe di eliminare completamente la produzione di elettricità di tutti gli impianti a carbone”.


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L'autore

Stefania Marra

Stefania Marra, giornalista professionista dal 1994, è stata per circa dieci anni caporedattrice della rivista Modus vivendi. Dal 2005 gestisce il modulo pratico di giornalismo al Master di comunicazione ambientale (CTS/Facoltà di Scienze delle comunicazioni Università La Sapienza). Scrive soprattutto di storia sociale dell'alimentazione e di ambiente, settore per il quale ha ricevuto diversi premi giornalistici.


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