normativa
Eolico, arrivano i chiarimenti del Gse
Esclusa la decurtazione degli incentivi per il 2014 e il 2014. Soddisfazione è stata espressa dall’Anev
Il sistema di aste e registri che garantisce il supporto economico all’eolico italiano non è mai stato apprezzato particolarmente da investitori e operatori del settore, per la sua rigidità e le sue complicazioni burocratiche. Tanto che, finora, il sistema è stato tutt’altro che un successo, in particolare per quanto riguarda l’offshore (con aste andate deserte). Dopo alcuni incontri tra la principale associazione di categoria, l’Anev, e il Gse, sembra arrivato però il momento della chiarezza e dell’ottimismo, tanto che l’Anev si spinge a dire che “I chiarimenti forniti dal GSE in merito alle tariffe incentivanti per gli anni 2014 e 2015 consentiranno a tutti gli operatori e in particolare a quelli eolici di poter partecipare alle aste con la trasparenza necessaria, che il GSE ha in questo modo garantito”.
La principale novità è che le tariffe incentivanti base non subiranno la temuta decurtazione del 2% per gli anni 2014 e 2015. Il taglio non è scattato, infatti, proprio per il sostanziale insuccesso del meccanismo di incentivazione, ossia poiché la potenza complessivamente assegnata tramite le procedure di Aste e Registri è stata inferiore all’80% della somma delle potenze disponibili, come è puntualmente avvenuto nel caso dell’eolico. Altri chiarimenti hanno interessato il modello di fidejussione, istituto che serve a garantire la solidità finanziaria degli investitori nell’eolico.
Anev, dunque, “accoglie positivamente lo sforzo del GSE nel rendere trasparenti e chiari i meccanismi per accedere alle tariffe incentivanti, facilitando l’attività degli operatori, e in particolare per quelli eolici di cui è rappresentativa, che svolgono il loro lavoro in un quadro normativo farraginoso e complesso. Le difficoltà a operative che le prime aste hanno palesato, con l’elevata incertezza e il numeroso contenzioso scaturitone, confermano che il sistema andrebbe rivisto e semplificato e l’Anev auspica che ciò possa avvenire con un intervento organico che superi le attuali problematiche e che gli attuali meccanismi incentivanti possano essere stabilizzati senza interventi retroattivi e penalizzanti per gli operatori rinnovabili. Nel ribadire l’apprezzamento per l’importante intervento chiarificatore del GSE, l’nev auspica che tale atteggiamento sia sempre più diffuso tra gli Enti e le Istituzioni preposte al fine di favorire il raggiungimento degli obiettivi vincolanti che l’Italia ha assunto volontariamente in sede europea e che stanno per essere rinegoziati per il 2030”. Sullo sfondo c’è però l’incertezza sugli incentivi: le rinnovabili non fotovoltaiche sono vicine al raggiungimento della soglia di 5,8 miliardi di euro di incentivazione annua. Anche l’eolico, dunque, rischia di trovarsi a secco prima del tempo.
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L'autore
Gianluigi Torchiani
Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili
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