energia e mercati
Energia, petrolio e gas ben presenti nel futuro della Cina
Oltre all’accordo con gli Usa per il taglio della CO2, firma un nuovo contratto con la Russia per il gas e la Iea prevede la sua futura leadership nei consumi di greggio
Più che le rinnovabili, sono ancora una volta le fonti fossili a tenere banco nelle prospettive energetiche future della Cina. Nella stessa settimana in cui è stato dato annuncio dell’accordo con gli Stati Uniti per la riduzione delle emissioni dei gas serra e per l’aumento (da parte della Cina) della quota di produzione energetica da rinnovabili, la Repubblica Popolare è balzata agli onori della cronaca energetica mondiale per due avvenimenti: il primo è l’accordo firmato con la Russia durante lo stesso vertice Apec (in cui è andato in scena l’annuncio di Barack Obama e di Xi Jinping) per la fornitura di 30 miliardi di metri cubi di gas ogni anno, per i prossimi 30 anni da parte della compagnia petrolifera sovietica, la Gazprom; inoltre la Rosneft venderà alla compagnia governativa China National Petroleum Corporation una quota del 10% in suo possesso in una società siberiana di proprietà statale. L’accordo rafforza il mega-contratto di fornitura di gas, firmato in primavera da Cina e Russia da 400 miliardi di dollari in 30 anni per 38 miliardi di metri cubi all’anno.
La seconda notizia emerge dai risultati del World Energy Outlook 2014 da poco pubblicato dall’agenzia Iea: la Cina supererà gli Stati Uniti nel consumo di greggio a partire dal 2030, diventando il primo mercato a livello mondiale per il petrolio. Lo “storico” sorpasso ci sarà, secondo le previsioni Iea riportate da AgiChina, nei primi anni dopo il 2030.
Il gigante cinese è però attento allo sviluppo delle fonti rinnovabili. Avevamo scritto, di recente, delle stime di Bloomberg New Energy Finance secondo cui gli impianti solari della Cina raggiungeranno i 13-14 GW nel 2014, quasi un terzo della capacità solare installata a livello globale. Non solo: secondo il report Solar Heat Worldwide 2014, il 67% di capacità installata di solare termico a livello globale è presente nel Paese della Grande Muraglia. Per non parlare dell’eolico, per il quale nell’anno in corso sono previsti 18 GW di nuova capacità installata. La Cina ha bisogno di fonti “pulite” per controbilanciare non solo i suoi consumi, ma soprattutto per smarcarsi dai consumi inquinanti, in primis di carbone, del quale è il maggior Paese consumatore al mondo.
Certo, c’è anche il suo interesse a sviluppare un’altra fonte energetica alternativa al fossile ma che nulla a da spartire con le rinnovabili: il nucleare. Sempre secondo la Iea, alla base dell’aumento globale di richiesta di energia dall’atomo (+60% al 2040) c’è la Cina, insieme a India, Corea e Russia.
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L'autore
Andrea Ballocchi
Andrea Ballocchi, giornalista e redattore free lance. Collabora con diversi siti dedicati a energie rinnovabili e tradizionali e all'ambiente. Lavora inoltre come copywriter e si occupa di redazione nel settore librario. Vive in provincia di Milano.
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