Clima
Clima: la corsa della CO2
Abbiamo superato la soglia dei 400 ppm di CO2 in atmosfera e dalla Cop 21 di Parigi non arriveranno novità per rallentare la corsa
Cattive notizie circa i cambiamenti climatici in vista dell’appuntamento di Parigi sul Clima. Le emissioni di gas climalteranti hanno battuto nuovi record l’anno passato. Questa è l’allarmante notizia che giunge mentre fervono i preparativi da parte di una sessantina di paesi in vista della Cop 21, la XXI, la Conferenza delle parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite (Unfccc) sui cambiamenti climatici, in calendario dal 30 novembre all’11 dicembre a Parigi.
«Le concentrazioni di gas a effetto serra nell’atmosfera – riferisce l’Organizzazione meteorologica mondiale (Omm/Wmo) – hanno raggiunto un nuovo picco: lo scorso anno il contenuto di CO2, il principale gas a effetto serra, è risultato pari a 397,7 parti per milione (ppm); come se non bastasse, nella scorsa primavera boreale, è stata superata la soglia simbolica di 400 ppm».
Per limitare l’aumento della temperatura del pianeta a2°C, soglia che molti climatologi giudicano già pericolosa, e “sperare” conseguentemente d’evitare una parte dei disastri causati dal clima, occorre non superare la soglia delle 450 ppm. Ma l’Omm/Wmo ha riscontrato: «una progressione inesorabile dell’emissione dei gas nocivi che alimenta i mutamenti climatici e renderá il nostro pianeta piú pericoloso e inospitale per le generazioni future».
E non ci vuole molto a immaginare che s’andrà in questa direzione. La Cina, la cui produzione d’energia elettrica dipende all’84% dal carbone ed è il maggiore emettitore mondiale di CO2, ha dichiarato che inizierà a ridurre le emissioni climalteranti a partire del 2030, mentre tutti i paesi che parteciperanno alla Cop 21 hanno dichiarato obiettivi di riduzione volontari, non vincolanti e assolutamente in ordine sparso.
«Vivremo presto in modo permanente in un’atmosfera in cui il contenuto medio di CO2 sará superiore alle 400 ppm. – ha avvertito il segretario generale dell’Omm/Wmo, Michel Jarraud – non vediamo la CO2. E’ una minaccia invisibile ma ben reale che si traduce in temperature mondiali piú elevate, in una moltiplicazione dei fenomeni estremi, come ondate di calore e inondazioni, nello scioglimento dei ghiacciai, l’aumento del livello del mare e l’acidificazione degli oceani».
Ma non si tratta di un allarme inaspettato. Alcuni anni fa la Iea, l’Agenzia internazionale per l’energia, affermò che ai ritmi attuali si sarebbe emessa la CO2 disponibile al contenimento dei cambiamenti climatici al 2030, entro il 2017 e che sarebbero serviti interventi drastici e immediati. Nulla di tutto ciò è successo, e siamo a un anno dal 2017. La corsa quindi della CO2 prosegue indisturbata e dalla Cop 21 non ci sarà che da aspettarsi la ratifica di ciò.
Vedi il sito della Nasa dedicato alla CO2 in atmosfera
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L'autore
Sergio Ferraris
Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente. È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983.
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