Tekneco #14 – 2G Italia
Biogas: ecco le soluzioni a costo zero
Per 2G Italia il settore non ha patito la crisi: secondo Pietro Bertelli, amministratore delegato della filiale italiana, alcuni interventi legislativi a costo zero potrebbero spingere il comparto
Nonostante la difficile situazione economica complessiva e le incertezze del sistema normativo nazionale, le prospettive per il settore cogenerazione non sono negative: ne è convinto Pietro Bertelli, amministratore delegato di 2G Italia.
Cosa caratterizza e cosa contraddistingue il business di 2G rispetto alle altre società del settore?
Oltre al fatto di occuparlo da,in media,molto più tempo e di avere una base clienti di un ordine di grandezza più ampia del 90 per cento dei concorrenti, il punto qualificante della nostra attività è sicuramente l’impegno di ricerca e sviluppo che da anni svolgiamo con una divisione dedicata, 2G Drives, che occupa alcuni dei migliori talenti nel settore, a livello mondiale, sulla tecnologia dei motori a combustione interna. A differenza dei concorrenti, che utilizzano motori off-the-shelf, noi sviluppiamo motori nostri, sulla base dei migliori componenti disponibili, e con essi equipaggiamo buona parte delle nostre linee, in futuro forse anche tutte. I nostri motori sono, così, ottimizzati per funzionare in continua in un cogeneratore, quindi hanno rendimenti elettrici in media di un 8-10 per cento migliori dei competitor, consumano meno olio (in certi casi anche il 75 per cento in meno), hanno bisogno di meno manutenzione, hanno minori emissioni, ecc.
Com’è organizzato il vostro modello di vendita, chi sono i vostri clienti?
In Italia abbiamo una organizzazione di vendita diretta. Possiamo contare anche su dei consulenti che ci aiutano in alcuni settori verticali. Vendiamo all’utilizzatore finale, agli impiantisti (per il biogas) e alle Esco. A livello mondiale attualmente vendiamo per metà apparecchi alimentati a gas naturale e per l’altra metà a biogas; in Italia, invece, c’è ancora una certa predominanza del biogas, ma il gas naturale sta crescendo rapidamente. Ormai abbiamo installato complessivamente quasi 90 impianti di cogenerazione sul territorio nazionale.
Cosa differenzia il mercato tedesco da quello italiano?
A parte le dimensioni e l’anzianità (il biogas è nato in Germania diversi decenni fa), la differenza principale è data dalla stabilità della politica degli incentivi, che permette di fare pianificazioni a più lungo termine, e dall’unicità della normativa a livello nazionale, che consente condizioni uniformi su tutto il territorio.
Vedete delle prospettive o siete interessati anche alla micro cogenerazione per uso residenziale?
Spazio ce ne sarebbe, e anche parecchio. Abbiamo un parco caldaie per il riscaldamento molto vecchio in Italia e quindi c’è molta efficienza da recuperare. Il problema sono gli incentivi, ma soprattutto le normative sulla vendita di elettricità. Se l’energia elettrica generata da un cogeneratore potesse essere utilizzata liberamente dai condomini, il quadro cambierebbe radicalmente.
Che anno è stato il 2013 per voi e complessivamente per il settore cogenerazione?
Interessante. Siamo riusciti a superare l’attesa crisi di mercato dovuta alla modifica degli incentivi. Il futuro, ma anche il presente, è il gas naturale. Però per quanto riguarda il piccolo biogas, dove grazie ai nostri investimenti sulla tecnologia motoristica siamo molto competitivi, c’è ancora parecchio da fare, frammentazione della normativa a livello regionale permettendo… Poi c’è l’eterna promessa della Forsu.
Secondo voi gli incentivi attualmente in vigore sono sufficienti per sostenere il mercato? Altrimenti che cosa potrebbe servire?
Produrre energia in cogenerazione è sempre conveniente, anche senza incentivi, basta vedere la situazione nel gas naturale. Gli incentivi servono, soprattutto in ambiti come il biogas, dove la cogenerazione non ha un forte radicamento industriale, ossia richiede al proprietario dell’azienda agricola di fare un investimento che non farebbe se non avesse un forte interesse economico facilmente quantificabile, perché per costruire il biogas deve magari sottrarre risorse ad altri investimenti. Quel che servirebbe, per esempio nel residenziale, sarebbero altri tipi di interventi normativi, a costo zero, almeno per lo Stato, come la possibilità di utilizzare energia elettrica in cogenerazione da parte dei condomini. Nel biogas, ma non solo, c’è poi la questione delle normative regionali sulle emissioni, tutte diverse. La nostra padronanza dei motori ci permette di gestire meglio di altri le normative restrittive sulle emissioni di NOx (ossidi d’azoto), a scapito di un po’ di rendimento elettrico. Per altri tipi di emissioni, come i residui incombusti, gli interventi tecnicamente possibili (ossia i postbruciatori) hanno costi che sono una percentuale significativa di quelli di un piccolo impianto a biogas, apparentemente favorito dagli incentivi nazionali. È il caso del Piemonte, dove la normativa regionale sui residui incombusti ha di fatto azzerato il mercato del piccolo biogas.
Che aspettative avete per il 2014 e, più in generale, per il mercato nazionale della cogenerazione?
Ci aspettiamo una replica del 2013, con, probabilmente, uno shake-out o almeno un ridimensionamento degli operatori troppo sbilanciati sul biogas da sottoprodotti e deiezioni animali, che è il fotovoltaico della cogenerazione.
2G Italia
2G Italia è nata nel 2011 ed è la consociata di 2G Energy AG dedicata al mercato italiano. Attualmente ha installato nel nostro Paese circa 90 motori di cogenerazione alimentati a gas naturale e a biogas nei mercati dell’agricoltura, dell’industria e dei servizi.
La sede aziendale è situata a Vago di Lavagno in provincia di Verona, dove è presente il magazzino ricambi e da dove viene gestita l’assistenza tecnica (24h) dislocata sul territorio.
La capogruppo 2G Energy AG, con sede a Heek in Germania, è uno dei maggiori produttori mondiali di sistemi di cogenerazione. Fondata nel 1995, ha installato al primo gennaio 2013 circa 3.500 stazioni di cogenerazione in tutto il mondo, fatturando 146 milioni di euro nel 2012, con 430 dipendenti su scala globale.
Condividi
Tag
L'autore
Gianluigi Torchiani
Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili
Ultimi articoli
Più letti della settimana
- Come scegliere una stufa a pellet : Consumi, costi e dati tecnici sono i parametri riportati sull’etichetta dell’apparecchio e le caratteristiche della stan...
- NovaSomor vince la prima edizione del Klimahouse Startup Award : La startup di Rimini ha ideato un motore solare termodinamico a bassa temperatura applicato al sollevamento delle acque...
- Tutti gli studi : ...
- Amianto, quando la minaccia si nasconde in casa : Chi chiamare se sospettiamo di avere manufatti o coperture in cemento-amianto a casa nostra...
- Pellet di qualità, istruzioni per l’acquisto : Quali sono i parametri utili per il consumatore all’acquisto del pellet? Qualità, innanzitutto, ma anche la lettura dell...