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riqualificazione edilizia

Riqualificazione edilizia, occasione di crescita

Una ricerca evidenzia gli enormi vantaggi economici e occupazionali del recupero edilizio

Scritto da il 02 maggio 2016 alle 8:00 | 0 commenti

Riqualificazione edilizia, occasione di crescita

Nei giorni in cui alla Camera si torna a discutere della legge sul consumo di suolo, in Veneto la Regione ha da tempo avviato la discussione su alcune proposte di legge, una delle quali riguarda proprio il contenimento del consumo, nonché la rigenerazione urbana e il miglioramento della qualità insediativa insieme a nuove disposizioni in materia di valutazione d’impatto ambientale.
Tale discussione pone l’edilizia al centro di un profondo processo del sistema costruttivo, ancor più se si considera che il Veneto è la seconda regione italiana per consumo di suolo.
Quindi il ragionamento è puntare non a nuove costruzioni, ma a riqualificare quelle esistenti. Spazio, quindi alla riqualificazione edilizia. Nel corso di un recente convegno, Confartigianato Imprese Veneto ha presentato un report, commissionato alla società di ricerca Theorema, sulla situazione territoriale regionale.
Da qui sono emersi i dati riguardanti il suolo consumato: la quota raggiunta dal Veneto è pari al 9,5% al 2015 (peggio fa solo la Lombardia col 10,4%), contro la media nazionale del 5,8%.
Osservando, invece, il comparto nuove costruzioni si nota il drastico calo, guardando ai dati 2008-2014: -49,6%, mentre cresce il recupero edilizio (+3,3%). Logica vorrebbe che sia quest’ultimo da incentivare, contando che nel patrimonio insediativo regionale si contano 135 mila edifici obsoleti, ovvero il 12% che versa in condizioni mediocri o pessime; la classe energetica G è prevalente, pensando alla « notevole vetustà del patrimonio regionale – segnala il rapporto – Più della metà degli immobili risulta infatti costruita tra il 1946 e il 1981, anni del cosiddetto boom economico (…). Tale valore aumenta esponenzialmente se si considerano anche gli immobili costruiti prima del 1945 arrivando all’84% dell’intero patrimonio residenziale».

I benefici offerti dalla riqualificazione in Veneto

Da qui le soluzioni proposte da Confartigianato. Il primo step è recuperare il patrimonio edilizio inutilizzato: si parla di 460 mila abitazioni, che debitamente riutilizzati andrebbero «a soddisfare l’intero fabbisogno abitativo previsto per i prossimi 17 anni» è scritto nel report. Il secondo step è riqualificare il patrimonio abitativo che versa in condizioni di obsolescenza: un’opportunità in grado di avere notevoli riflessi positivi per l’economia e per l’occupazione. Si è calcolato che muoverebbe qualcosa come 17 miliardi di euro di investimenti . Non solo: «considerando un periodo di proiezione degli investimenti pari a 10 anni, per una spesa di circa 1,7 miliardi di euro si generebbero circa 17.000 posti di lavoro potenziali con un incremento dell’occupazione in veneto pari a +11 punti percentuali». Terzo e ultimo step: operare in termini di efficienza energetica. Significa intervenire su cappotti termici, caldaie, radiatori, infissi, adeguandoli ai nuovi standard. Anche in questo caso i benefici occupazionali ed economici sarebbero rilevanti: la vasta operazione di rinnovo creerebbe un aumento di posti di lavoro del 18% e un risparmio in bolletta stimato all’80% circa. Di fronte a questo scenario Confartigianato ha chiesto alla Regione di accelerare l’iter di approvazione delle norme in materia e la Regione ha promesso che ci saranno risposte concrete già entro l’estate.

La situazione in Provincia di Bolzano

Sono due le delibere di Giunta, da poco adottate, che trattano di temi affini a quelli trattati poco sopra. La prima tratta della riqualificazione energetica degli edifici pubblici, aperta a partnership con privati e l’altra considera di anticipare il bonus fiscale per ristrutturazioni edilizie ampliato alle parti comuni dei condomini. I due provvedimenti hanno raccolto il plauso della Confederazione Nazionale dell’Artigianato, e della Piccola e Media Impresa (CNA) in quanto «vanno nella direzione indicata da anni, aprendo le porte ad un proficuo rapporto tra pubblico e privati e a un rilancio strutturale dell’edilizia» come ha affermato in una nota il presidente CNA Trentino Alto Adige Claudio Corrarati.
È proprio la confederazione a spiegare come la prima misura preveda la riqualificazione energetica degli edifici pubblici abbinata a interventi di manutenzione programmata, coinvolgendo i privati in queste operazioni. La seconda misura conferma l’anticipo del bonus fiscale per le ristrutturazioni edilizie, estendendolo alle parti comuni dei condomini, per tutto il 2016, stanziando altri 15 milioni di euro per il fondo di rotazione.
Anche in questo caso, oltre al beneficio per le strutture immobiliari, si creano i presupposti per nuovi posti di lavoro.


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L'autore

Andrea Ballocchi

Andrea Ballocchi, giornalista e redattore free lance. Collabora con diversi siti dedicati a energie rinnovabili e tradizionali e all'ambiente. Lavora inoltre come copywriter e si occupa di redazione nel settore librario. Vive in provincia di Milano.


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