Edilizia sostenibile
Rifiuti come isolanti per l’efficienza
A Prato i rifiuti dell'industria tessile diventano "materia prima" per l'edilizia: incentivati, sono utilizzati per ottenere risparmio energetico
Abitazioni più sostenibili sul fronte del risparmio energetico, diminuendo i costi grazie al riciclo come isolanti dei rifiuti delle lavorazioni tessili, diminuendone anche il ricorso alla discarica. Questi sono gli obiettivi che si pone il nuovo allegato K del Regolamento Urbanistico del Comune di Prato, città dove è forte la presenza di fabbriche tessili.
Il nuovo Allegato K sostituisce la prima versione che fu realizzata dal Comune di Prato nel 2006 per dare seguito all’evoluzione della normativa a livello regionale e nazionale e anche alla luce dell’approvazione da parte del Parlamento Europeo del pacchetto clima-energia con gli “Obiettivi 20-20-20 nel 2020″.
La prima novità dell’allegato K è che riguarda anche gli edifici esistenti e quindi ristrutturazioni, come interventi di rifacimento delle facciate, dei tetti e degli infissi esterni, con l’obiettivo di migliorarne l’efficienza energetica, per ottenere una riduzione dei consumi energetici che ponga gli immobili in “classe A”: qualificazione sempre più richiesta nel mercato immobiliare.
La novità centrale è la sperimentazione di alta qualità edilizia con il recupero e il riciclo dei rifiuti e degli scarti della produzione tessile per realizzare pannelli di coibentazione, realizzando così una filiera corta dei rifiuti che diventano materiali ecologici a chilometri zero.
Essenziale in questo quadro l’attività di Asm Prato, che si è impegnata a cercare sbocchi per i materiali recuperati, in modo da evitare lo smaltimento in discarica di grandi quantità di rifiuti e abbassare le tariffe di smaltimento, grazie alla valorizzazione economica degli stessi.
L’azienda, infatti, si occupa della raccolta, della selezione e dell’igienizzazione degli scarti per farne materia rigenerata e sono state avviate collaborazioni con l’Unione Industriale Pratese e con alcune aziende locali, per valutare le possibili opzioni di impiego dei cascami tessili, specialmente per la produzione di prodotti isolanti per l’edilizia.
“Si tratta di una disciplina più organica ed efficace per la sostenibilità dell’edilizia, – ha detto l’assessore all’Urbanistica di Prato Gianni Cenni - prevedendo il risparmio energetico anche per gli edifici esistenti, che possono abbattere i costi di gestione delle case fino all’80%, e incentivi per la sperimentazione di tecniche di alta qualità e sostenibilità ambientale e per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Noi indichiamo alle imprese del settore quella che speriamo sia la nuova strada per l’edilizia, senza imporre obblighi, ma seguendo comunque gli indirizzi del mercato immobiliare e la sua evoluzione”.
I materiali prodotti a partire dai rifiuti tessili selezionati e trattati da Asm sono stati integrati nei criteri di premialità dell’Allegato K, che permette infatti di ottenere sconti sugli oneri di urbanizzazione secondaria pari al 20% o incrementi di volume del 5% per gli immobili fino a 500 metri quadrati e dell’1% per quelli maggiori a imprese e a committenti che scelgono di andare oltre i requisiti minimi imposti dalla legge quanto a efficienza energetica. Una premialità di superficie che è equilibrata e non dovrebbe favorire fenomeni speculativi per quanto riguarda l’uso del suolo.
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L'autore
Sergio Ferraris
Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente. È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983.
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giovitam
scrive il 14 dicembre 2012 alle ore 19:45
è dal 1995 che i rifiuti tessili pratesi vengono utilizzati per feltri ecc . Solo ora si decidono a sfruttarli nell'edilizia perchè altri settori tessili più redditizi non sono più ricettivi. Nell'edilizia vengono usati pannelli che devono forzatamente essere antifiamma e nel settore dei rifiuti tessili poche fibre sono antifiamma . Per renderli tali il costo è antieconomico rispetto al basso prezzo dei materiali edili.. Molto più convenienti utilizzarli come combustibile mediante gassificazione per cogenerazione .