materie prime
Pneumatici a fine vita sostenibili
La raccolta degli Pneumatici fuori uso cresce e così come il loro utilizzo nell'edilizia sostenibile
Sei milioni di motociclette, quaranta di autovetture e quattro di autocarri nel 2013 questa è la fotografia, parziale, della mobilità italiana che ha prodotto la materia prima seconda raccolta dal Consorzio Ecotyre che questo anno, grazie alla propria rete di 7.400 punti in Italia, ha raccolto, nel 2013, quasi 43 milioni di chilogrammi di PFU (Pneumatici Fuori Uso), con un incremento del 32,35% sull’anno precedente.
«La presentazione dell’Annual Report – ha detto Enrico Ambrogio, Presidente di EcoTyre – è un momento molto importante per il team del Consorzio e per i nostri Soci perché il documento rappresenta una fotografia dettagliata e analitica dei risultati raggiunti grazie all’impegno e all’ottimo lavoro svolto in questi primi tre anni di attività. Sono molto orgoglioso del fatto che EcoTyre abbia gestito il 100% degli PFU rispetto lʼimmesso sul mercato dai Soci, a cui si aggiunge il 7% raccolto grazie a iniziative straordinarie. Per questo ringrazio tutti coloro che hanno messo a disposizione la propria professionalità e serietà. Continueremo a percorrere la strada intrapresa convinti che, per raggiungere obiettivi ancora più ambiziosi e migliorare ulteriormente, sia sempre più necessario mettere al centro delle attività i nostri Soci, con le loro competenze e i loro suggerimenti. Nuove sfide ci attendono ma siamo convinti che il nostro lavoro sia la garanzia per un altro anno di successi».
Le categorie delle gomme usate e a fine vita sono: classe 1 (l’82,21% del totale) che include gli pneumatici per auto e moto di peso inferiore ai 20 chilogrammi; classe 2 gli pneumatici oltre i 20 chilogrammi; classe 3 gli pneumatici fino a 300 chilogrammi; classe 4 che comprende gli pneumatici oltre i 300 chilogrammi. I 42.770.382 kg di PFU del 2013 comprendono le attività di raccolta ordinaria (più 10,8% rispetto al 2012), le missioni di ritiro presso i demolitori dei veicoli a fine vita della rete Aci e i PFU derivanti dagli interventi straordinari di raccolti. Dopo il trattamento i Pfu prendono tre direzioni: il riutilizzo attraverso trattamenti di rigenerazione; il recupero di materia, quasi il 70%, in una serie di applicazioni in edilizia (superfici sportive, arredo urbano, asfalti modificati, isolanti ecc ecc); mentre la restante quota è utilizzata per il recupero energetico.
Dalla granulazione della gomma si ottengono una serie di prodotti edili come panelli sagomabili che possono essere utilizzati come isolanti acustici o termici, mentre l’impermeabilità della gomme consente l’utilizzo della stessa ricavata dai PFU per la realizzazione di membrane. Oltre a ciò la gomma recuperata trova largo impiego nella realizzazione di strutture antisismiche.
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L'autore
Sergio Ferraris
Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente. È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983.
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