Paglia superstar
Considerata un materiale di serie b la paglia può giocare un ruolo notevole sul fronte dell’edilizia sostenibile.
Photo: L'edificio progettato da Arjen Reas a Zoetermeer, Paesi Bassi (Foto: Kees Hageman)
Se in Italia siamo scettici verso le case realizzate in legno, ampiamente diffuse nei paesi nordici e nel mondo anglosassone,dovremmo essere addirittura ostili verso una delle novità delle realizzazioni in bio architettura: la paglia.
Eppure la ricerca di nuove soluzioni adatte alle mutate esigenze delle costruzioni che si vogliono sempre più sostenibili e climatizzate in maniera naturale sta spingendo diversi architetti a rivalutare questo antico elemento che sembrava relegato a una realtà marginale come quella rurale. “Bisogna chiarire che se da un lato la paglia ha degli indubbi vantaggi non è possibile utilizzarla per realizzare grandi strutture. – afferma Rossella Sinisi, Presidente della sezione Roma 1 dell’Istituto Nazionale di Bioarchitettura (Inbar) – Si tratta di un materiale che ha degli indubbi vantaggi per la bioarchitettura. è ecologico, sostenibile, riciclabile senza problemi a fine vita, proviene da una filiera corta poichè si trova ovunque e fissa al suo interno una certa quantità di CO2”. La paglia in edilizia trova fondamentalmente tre tipi diversi di utilizzi. Il primo è quello dell’impiego della paglia impastata con la creta nei mattoni a crudo, cosa che aumenta l’isolamento termico e acustico, incrementandone anche la resistenza, il secondo è quello dell’utilizzo delle balle di paglia al posto delle opere in muratura, mentre il terzo è quello, tradizionale nel nord Europa, dell’utilizzo della paglia per i tetti. La paglia, naturalmente, trattandosi di un materiale organico è soggetto a fenomeni di imputridimento, anche se non è fragile come sembra visto il suo alto contenuto di silice, e deve essere trattato in maniera adeguata, come del resto il legno, proteggendola dagli agenti atmosferici e dall’umidità, cosa possibile applicando degli intonaci adeguati e facendo un’altrettanto adeguata manutenzione. Per quanto riguarda le specifiche tecniche delle balle di paglia da utilizzare in edilizia le misure oscillano tra i 30 per 30 per 50 centimetri e i 30 per 50 per 120 centimetri, mentre sono fondamentali sia la densità, che deve essere compresa tra gi 80 e i 120 kg/m3 sia l’umidità che non deve superare il 15%. Per quanto riguarda gli impieghi della paglia nello specifico si va dalle tamponature, realizzate su intelaiature di legno all’utilizzo come isolante in pannelli realizzati pressando la paglia a caldo, senza colle e ricoperti con il cartone.
Reputazione di paglia
Ma la paglia, viste le sue umili origini sul fronte dei materiali edili di che considerazione gode? In linea di massima ci sono una serie di luoghi comuni che sono stai sfatati nei fatti. Test ufficiali in Germania e Austria sui muri realizzati con balle di paglia hanno portato alla luce che la resistenza al fuoco di un muro di paglia intonacato è pari a F90, è classificato come mediamente infiammabile e ha un coefficiente di conduttività del calore pari a λr=0,0456W/mK. Questidatidimostrano che la paglia può essere utilizzata negli edifici a due piani e che può essere un’ottima base realizzare delle abitazioni passive con consumo per il riscaldamento inferiori ai 15 kWh/m2. E anche il bilancio energetico della paglia è positivo. “La produzione di balle di paglia consuma circa 14 Mj/m3 d’energia. – afferma l’architetto Eros Piovesan, autore di “Costruire con la paglia” – La lana minerale richiede per la sua produzione 1077 Mj/m3: settanta sette volte di più della paglia”. Per quanto riguarda le cautele costruttive da adotta-re quando si utilizzano le balle di paglia una grande attenzione deve essere posta alle infiltrazioni d’acqua e di umidità da tutti i lati, ma specialmente dalla parte inferiore, ma si tratta di una buona regola anche per le costruzioni tradizionali. La differenza dalla muratura è che vista la minor resistenza alle infiltrazioni è buona regola iniziare a elevare il muro con la paglia alcune decine di centimetri più in alto rispetto a come si farebbe con la costruzione in tradizionale.
Case di paglia crescono
Gli esempi su come si possa fare edilizia più che di qualità con la paglia non mancano. A Oakland, in California, per esempio una casa realizzata in paglia è stata recentemente ven-duta per oltre un milione di dollari, mentre in Gran Bretagna all’Università di Bath una casa in paglia è sotto studio da più di un anno, per verificare se questa tecnica costruttiva possa entrare a pieno titolo tra le tipologie di edificio necessari per ridurre le emissioni di CO2 nel settore dell’edilizia abitativa. Sempre negli Stati Uniti, ma questa volta in Virgina sorge la casa di paglia abitata e realizzata da Bob Hanson, proprietario della compagnia Green Bees, acronimo di Green Building for Economic and Enviromental Sustainability che spende meno di venti dollari al mese per l’elettricità, ricicla l’acqua piovana e usa il solare termico per il riscaldamento. Se l’unione di tecniche ecologiche con un materiale “povero” come la paglia può rafforzare l’idea chequesta tecnica di costruzione sia eccessivamente “alternativa” per cambiare idea è sufficiente osservare la realizzazione dell’olandese Arjen Reas che ha utilizzato la paglia per costruire una casa di campagna dall’alto valore architettonico. “Quando si lavora sulla forma è importante tenere d’occhio la semplicità, la durata e l’espressione stilistica. – afferma l’architetto – Il mix di due materiali molto diversi come l’intonaco e la paglia che fanno parte del panorama olandese consente di coniugare modernità e tradizione allo stesso tempo”. L’abitazione progettata da Reas,inoltre,dimostra che è possibile utilizzare materiali d’origine modesta per realizzare edilizia di alta qualità sia energetica, sia architettonica.
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L'autore
Sergio Ferraris
Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente. È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983.
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Gruppo Made
scrive il 29 settembre 2011 alle ore 10:19
Non solo paglia però! Le tendenze per l'Architettura sostenibile comprendono la paglia, ma anche agricoltura verticale, materiali sostenibili e molto altro! http://goo.gl/RRKnt
ROSA EZIO
scrive il 25 ottobre 2011 alle ore 08:53
gent.mo sig. Ferraris, qunado si parla di tetto in paglia, si tratta quasi esclusivamente di canna palustre, noi siamo costruttori di tetti in canna palustre, sono 5 generazioni che lavoriamo la canna ed anche i tetti del nord Europa sono in canna palustre, anche perchè e ormai impensabile trovare la paglia adatta per fare i tetti. grazie a disposizione per qualsiasi chiarimento 335 229485 Ezio Rosa