New York
Il simbolo dell’11 settembre rinasce all’insegna della sostenibilità
Celle a combustibile, riciclaggio dei rifiuti e fonti rinnovabili caratterizzano la costruzione del "One World Trade Center"
La costruzione simbolo degli attentati dell’11 settembre 2001 rinasce all’insegna della sostenibilità. Ci vorrà probabilmente ancora un anno per completare i lavori, ma la fisionomia del “One World Trade Center” si va ormai delineando. Noto anche come “Freedom Tower” (Torre della libertà), l’edificio ubicato laddove si trovavano le Torri Gemelle è un gioiello di tecnologia e un esempio delle migliori pratiche in tema di fonti rinnovabili e tutela degli elementi naturali.
Il più alto grattacielo degli Usa
Attualmente la costruzione è arrivata poco oltre i 350 metri, ma una volta completato raggiungerà quota 541 metri, tanto da renderlo il più alto degli Stati Uniti. La quota non è casuale, ma corrisponde a 1.776 piedi, in onore dell’anno dell’Indipendenza americana. La struttura ospiterà tre milioni di metri quadrati di spazi in classe A e sarà affiancato dal museo in memoria dell’11 settembre.
Le soluzioni adottate
Oltre a un grande gusto estetico, il One World Trade Center mostra una grande attenzione alle tematiche della sicurezza (20 piani vuoti sopra le fondamenta per aumentarne la stabilità e percorsi per il trasporto dei disabili o per l’impiego in situazioni di emergenza) e della sostenibilità ambientale. Il calore di scarto verrà riciclato per riscaldare le abitazioni, riducendo sensibilmente l’impiego dei condizionatori.
Progettato dall’architetto David Childs di Skidmore, Owings e Merrill, presenterà un sistema di celle a combustibile capace di fornire 4,8 milioni watt all’ora di energia pulita, senza pari al mondo. Il materiale deriva all’80% dagli scarti (e successivo trattamento) della precedente costruzione, un dato quattro volte superiore alle stime iniziali. Una grande attenzione è stata prestata anche ai trasporti da e per l’edificio, con collegamenti diretti al terminal per i traghetti e alle linee della metropolitana. Mentre il vento che batte sulle facciate sarà convertito in energia per gli utenti della struttura. Infine, la domotica rivesterà un ruolo centrale: nelle giornate soleggiate, le luci artificiali ridurranno automaticamente la loro funzionalità, mentre tutta la progettazione è stata pensata per massimizzare la luce naturale.
Condividi
Tag
L'autore
Luigi Dell'Olio
Luigi dell'Olio, giornalista pugliese free-lance, vive a Milano, dove si occupa di temi legati all'economia, alla tecnologia e alle energie rinnovabili.
Ultimi articoli
Più letti della settimana
- Come scegliere una stufa a pellet : Consumi, costi e dati tecnici sono i parametri riportati sull’etichetta dell’apparecchio e le caratteristiche della stan...
- NovaSomor vince la prima edizione del Klimahouse Startup Award : La startup di Rimini ha ideato un motore solare termodinamico a bassa temperatura applicato al sollevamento delle acque...
- Tutti gli studi : ...
- Amianto, quando la minaccia si nasconde in casa : Chi chiamare se sospettiamo di avere manufatti o coperture in cemento-amianto a casa nostra...
- Come si vive in una casa in legno nel Salento? Il racconto di Nadia : Abbiamo chiesto ad una giovane mamma salentina come si vive in una casa in legno a Nardò (Le). La costruzione è stata af...