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Monastero delle Clarisse a Lecce, i vantaggi del prefabbricato

Il primo monastero in legno di Puglia è firmato Rubner, diversi i vantaggi costruttivi e prestazionali

Scritto da il 05 luglio 2016 alle 10:00 | 0 commenti

Monastero delle Clarisse a Lecce, i vantaggi del prefabbricato

Il monastero di Lecce, che ospiterà una fondazione delle Clarisse del Monastero di San Nicolò di Otranto, è in costruzione, ma già fa parlare bene di sé. Innanzitutto è il primo monastero in legno in Puglia. Segue i principi costruttivi del prefabbricato e porta con sé tutta l’esperienza e la competenza di una realtà storica qual è Rubner.

Diversi i pregi in termini prestazionali, abbiamo approfondito l’argomento col direttore dei lavori, Marcello Spagnolo, e con il responsabile Puglia e Basilicata Rubner, Francesco D’Onghia. (vedi foto)

Il sistema costruttivo scelto è a pareti di legno massiccio “Casablanca”, la struttura in legno, più leggera rispetto a una tradizionale, consente l’impiego di un minore quantitativo di cemento strutturale ai fini della fondazione, consentendo anche un risparmio economico significativo. Francesco D’Onghia di Rubner Haus Puglia spiega: «Il modello “Casablanca” prevede incastri orizzontali e il legno a vista su tutto l’interno del monastero, offrendo un indiscutibile impatto emozionale, condiviso e scelto dalle Sorelle Clarisse. Inoltre questa soluzione ha massa nelle pareti, aumentando sensibilmente la protezione dal caldo. Questo modello in particolare va assemblato in cantiere, rispetto ad altri assemblati in fabbrica. Per quanto riguarda la chiesa, abbiamo optato per un sistema di incastri verticale. Avrà un aspetto totalmente intonacato».

Al direttore dei lavori Marcello Spagnolo abbiamo chiesto quali sono le differenze costruttive tra questa tipologia di costruzione prefabbricata e quella classica in opera: «Partiamo da quest’ultima, che comporta una direzione dei lavori maggiormente presente sul sito e, in fase di studio, un disegno meno dettagliato. La soluzione prefabbricata è esattamente l’opposto: qui i disegni esecutivi prima del montaggio sono alquanto dettagliati, mentre la direzione dei lavori è focalizzata unicamente nel verificare la corretta esecuzione».

Questo sistema che prevede l’impiego di legno massiccio porta con sé diversi benefici: «Sono quelli tipici delle costruzioni con prodotti naturali – sottolinea Spagnolo – una buona insonorizzazione e coibentazione della struttura e l’assenza totale di ponti termici, che invece in una struttura tradizionale emergono col passare del tempo, creando problemi di condensa, oltre che di scarso potere di isolamento acustico, tra l’altro». Uno dei vantaggi più importanti di questo tipo di costruzione riguarda le tempistiche «Mentre una struttura tradizionale, residenziale o di altro tipo, richiede tempi lunghi per la preparazione (impalcature, murature…), in questo caso invece le tamponature arrivano già complete di infissi e impianti, come deciso nella fase di studio. Si tratta quindi di una messa in opera dell’impianto elettrico e idrico, già previsti a livello progettuale.

Per quanto riguarda il monastero, come da cronoprogramma dovremmo consegnare la struttura intorno a fine settembre L’avvio dei lavori è stato alla metà di febbraio. Stiamo parlando di una struttura con un’estensione calpestabile di circa 800 mq per 2700 metri cubi di realizzazione». Diversa invece l’attività che compete Rubner relativa alla prefabbricazione vera e propria che, avviata il 22 giugno, verrà ultimata nella prima metà di agosto, coibentata, intonacata, rifinita con tanto di infissi» Il direttore Marcello Spagnolo ha già sperimentato questo metodo costruttivo sempre nell’area salentina e più precisamente a Veglie dove ha lavorato in qualità di progettista e direttore lavori per la realizzazione di un’abitazione e conclude: «Posso confermare la fattibilità e la bontà del metodo e le migliori performance del prefabbricato legno/calcestruzzo rispetto a costruzioni tradizionali in muratura o in cemento armato anche qui nel Sud Italia».


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L'autore

Andrea Ballocchi

Andrea Ballocchi, giornalista e redattore free lance. Collabora con diversi siti dedicati a energie rinnovabili e tradizionali e all'ambiente. Lavora inoltre come copywriter e si occupa di redazione nel settore librario. Vive in provincia di Milano.


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