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A Guastalla inaugura il nuovo asilo sostenibile firmato Rubner e Cucinella

Progettata dallo Studio Mario Cucinella Architects di Bologna, la struttura in legno è a cura di Rubner Holzabu

Scritto da il 18 settembre 2015 alle 9:00 | 0 commenti

A Guastalla inaugura il nuovo asilo sostenibile firmato Rubner e Cucinella

Un asilo nido all’avanguardia e a misura di bambini e insegnanti, sostenibile, accogliente e sicuro, quello per cui Rubner Holzabu ha curato l’originale parte strutturale su progetto dello Studio Mario Cucinella Architects di Bologna. Il nuovo Nido d’Infanzia, che sorge e Guastalla, in via Rosario, sostituisce due nidi comunali dell’Infanzia (Pollicino e Rondine) danneggiati dal terremoto del maggio 2012. L’edificio può ospitare fino a 120 bambini e bambine tra 0 e 3 anni e si inserisce nel piano di lavoro per la ricostruzione post-sisma dell’Emilia. Il progetto di Mario Cucinella è stato pensato per stimolare l’interazione del bambino con lo spazio circostante secondo una visione “pedagogica” in cui nulla è lasciato al caso: dalla distribuzione delle aree didattiche alla scelta dei materiali di costruzione, fino all’integrazione tra ambiente interno ed esterno. La struttura prevede pertanto l’uso di materiali naturali o riciclati a basso impatto ambientale. In particolare, ad eccezione delle fondazioni di cemento armato, la struttura portante è costituita da telai di legno lamellare.

Per un’opera ad alto tasso di ricerca architettonica, sostenibilità e sicurezza sismica, è stata vincente la partnership tra lo Studio Mario Cucinella Architects e Rubner Holzbau che nei suoi 40 anni di storia ha realizzato progetti a basso impatto ambientale e dalle caratteristiche molto particolari in grado di concretizzare l’estro e lo stile personale di architetti di fama mondiale. Il legno lamellare impiegato per la struttura risponde inoltre alla necessità di garantire, con un materiale da costruzione altamente testato, la massima sicurezza anche alle più alte sollecitazioni sismiche come quelle rilevate in Emilia. Nel rispetto delle sagome presentate nel progetto, la proposta dello stesso è basata sulla semplicità del sistema costruttivo in legno, sulla scelta accurata di materiali, finiture e soluzioni tecniche, senza rinunciare alla importante ricerca di dialogo e di interazione tra lo spazio chiuso delle aule e lo spazio aperto dell’esterno. In questa logica il modello proposto vuole integrarsi sia visivamente che architettonicamente con il contesto e con il paesaggio che caratterizza il sito di progetto. La presenza sul lotto di numerosi alberi ad alto e medio fusto ha immediatamente suggerito l’idea di un edificio che interagisse con il suo contorno. La struttura è formata da molti elementi verticali in legno che caratterizzano l’impianto dell’edificio e che riprende il motivo dei filari degli alberi e dei tracciati dei campi coltivati, conferendo nell’insieme leggerezza e modificando la tipica immagine della scuola come volume compatto e monolitico. La luce naturale e il diretto contatto tra lo spazio interno e l’esterno sono stati gli elementi guida della progettazione. L’elevata coibentazione, la distribuzione ottimale di superfici trasparenti (massima trasparenza sul fronte sud, massima opacità sui fronti est, ovest e nord), il ricorso a sistemi all’avanguardia per il recupero dell’acqua piovana e l’inserimento in copertura di un impianto fotovoltaico, consentono, infine, di ridurre al minimo il ricorso a impianti meccanici per soddisfare i fabbisogni energetici dell’edificio. La progettazione passiva, combinata con l’uso di impianti ad elevata efficienza energetica, riconosce all’edificio la certificazione in classe A.

L’Architetto Mario Cucinella ha affermato: “Per progettare un asilo nido e una scuola d’infanzia è necessario che si incontrino e dialoghino discipline diverse: l’architettura, la pedagogia, la psicologia, l’antropologia. La qualità degli spazi dipende da come questi saperi riescono a interagire tra loro. La costruzione di ambienti per i più piccoli può essere uno spunto di riflessione sul ruolo dell’architettura, che non è solo materia da riviste patinate ma può diventare strumento educativo: lo spazio condiziona i comportamenti e bambini cresciuti in un ambiente confortevole, stimolante, adatto alle loro esigenze saranno adulti più consapevoli”.


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