Governo
Legge di stabilità: problemi per l’edilizia
Arrivano plausi e critiche sulla Legge di Stabilità 2014 dalla quale ci si aspetterebbe un maggiore inquadramento strategico
É fatta di luci e ombre sul fronte dell’edilizia sostenibile e di quella dell’edilizia più in generale la nuova Legge di Stabilità che, con il suo carico di 3.000 emendamenti si avvia a essere discussa in Parlamento. Se da un lato alcuni emendamenti sono accolti con plauso, come quello presentato dal senatore Giuseppe Marinello (Pdl), presidente della commissione Ambiente del Senato che prevede: «che agli interventi di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio non si applichi il Patto di Stabilità interno in tutti i casi in cui è dimostrata la riduzione complessiva delle spese di gestione e la fattibilità tecnico e finanziari a dell’intervento», dall’altro piovono le critiche.
«È una iniziativa importante che tutte le forze politiche di maggioranza e opposizione dovrebbero sostenere senza dividersi e che il Governo dovrebbe senz’altro accogliere: si tratta dell’emendamento alla Legge di Stabilità 2014», afferma Leopoldo Freyrie, Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, paesaggisti e Conservatori che prosegue: «Si tratta di un emendamento che noi appoggiamo in pieno e la cui approvazione caldeggiamo vivamente anche perché – dice ancora Freyrie – esso non fa nient’altro che accogliere i contenuti della Direttiva 2012/27 del Parlamento europeo e quella del Consiglio del 25 ottobre 2012: sarebbe paradossale che gli obblighi comunitari di risparmio energetico e conseguente diminuzione dell’inquinamento venissero impediti da limitazioni di spesa che si suppone imposte dall’Unione Europea».
Sul fronte opposto, invece la neonata formazione politica ecologista Green Italia che definisce alcuni emendamenti: «due belle ‘porcate’ firmate entrambe Pdl: una per consentire la costruzione senza regole di interi quartieri col pretesto di nuovi stadi, l’altra per stravolgere le previsioni urbanistiche dando il via libera alla cementificazione massiccia di suolo libero», afferma Roberto Della Seta, esponente di Green Italia che continua: «se parlamento e governo vogliono davvero ridare fiato all’industria edilizia nell’intesse generale, stabilizzino piuttosto il credito d’imposta del 65% alle ristrutturazioni energetiche degli edifici, una misura che ha portato decine di migliaia di posti di lavoro e fatto risparmiare in energia e in inquinamento».
Ma provvedimenti specifici a parte arrivano anche critiche sull’essenza dei provvedimenti che riguardano l’edilizia nella Legge di Stabilità 2014. Il senatore Vincenzo Gibino, responsabile casa di Fi-Pdl punta il dito sull’aspetto fiscale affermando che: «solo la riduzione della pressione fiscale su famiglie e imprese consentirà alla nostra Italia di rialzare la china e di ritrovare competitività. La legge di Stabilità, in discussione in Parlamento, così come concertata dall’Esecutivo, è da cassare. Il Governo ha palesemente dimostrato di non avere una visione strategica in merito all’universo casa e sul tema dell’edilizia. Il provvedimento finanziario dovrà essere modificato nella direzione di un abbassamento significativo delle tasse e cittadini dovranno pagare i servizi effettivamente erogati e fruiti».
Mentre è molto preoccupato il presidente dell’Ance, Paolo Buzzetti per il quale: «la legge di stabilità sta rimettendo in discussione la centralità dell’edilizia quale volano per la ripresa dell’economia. Avevamo preso atto con favore – prosegue Buzzetti – della volontà del Governo di rimettere al centro l’edilizia quale motore per far ripartire l’economia. Ma, da quello che stiamo vedendo, la legge di stabilità sta rimettendo in discussione tutto questo. La ripresa non passa in mille tentativi temporanei disperdendo le risorse su troppi capitoli, che finiscono per non essere incisivi e risolutivi». Insomma bisognerà aspettare per avere un testo definitivo della Legge di Stabilità che però con i suoi 3.000 emendamenti di sicuro non possiede un inquadramento strategico di cui tutto il Paese ha un grande bisogno.
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L'autore
Sergio Ferraris
Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente. È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983.
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