Tekneco #13 – Smart light
La luce intelligente
Dalla domotica all’illuminazione stradale, una panoramica su come si progettano tecnologie, sistemi e strategie per garantire salute e sicurezza
Spesso il controllo delle luci di un’abitazione è limitato a quello che è il più semplice dei dispositivi, l’interruttore, nato con la scoperta della corrente elettrica. Nei casi più “evoluti” si arriva alla regolazione dell’intensità della luce tramite un dimmer.
Tutte le capacità di regolazione che l’elettronica ha messo in campo negli ultimi venti anni, infatti, sembra che non abbiano cambiato le regole dell’illuminotecnica che, tranne in casi avanzati e sperimentali, si direbbe sia rimasta immune dai progressi degli scorsi decenni, anche perché la domotica ha stentato, fino ad ora, a diventare uno standard comune nelle abitazioni. Il perché di questo ritardo è presto detto. La gestione domotica dei sistemi domestici, infatti, troppo spesso prevede dei costi che non sono percepiti come un vantaggio dall’utente finale, il quale, oltretutto, a conti fatti, vede i sistemi intelligenti di gestione della casa non come un plus per aumentare la propria qualità di vita, ma come un “costoso” gadget.
La situazione, però, sta cambiando. Da un lato assistiamo all’introduzione massiccia nella domotica del Wi-Fi, tecnologia che consente di fare a meno delle costose e poco flessibili soluzioni basate sull’architettura Bus che necessita di un cavo, dall’altro si sta abbassando di costo delle periferiche, sia perché stanno raggiungendo una scala industriale con una certa maturità, sia per il fatto che le aziende vedono in questi sistemi una leva di mercato in grado di stimolare una domanda quanto mai asfittica in un periodo di crisi congiunturale.
E l’illuminotecnica, sotto a questo profilo, ha di sicuro delle possibilità non indifferenti. La gestione dei punti luce, infatti, è abbastanza semplice sotto al profilo degli attuatori e le nuove tecnologie di controllo, applicate a nuove fonti come i Led, rendono possibili, a costi ragionevoli, applicazioni che in precedenza trovavano riscontri solo in settori di nicchia, come quelli museali e artistici.
Una delle principali applicazioni è il “dimeraggio” automatico dell’illuminazione che nel caso dei Led, oltre ad armonizzare tra di loro diversi punti luce sotto il profilo della quantità di luce, consente anche un certo risparmio energetico. È possibile, infatti, modificare il flusso luminoso dei singoli punti luce, ma anche la cromaticità se si impiegano Led Rgb, cosa, quest’ultima, che consente un certo risparmio energetico, visto che uno o più Led colorati lavorano a potenza più bassa sui cromatismi.
Si tratta di risparmi energetici limitati, visti i già bassi consumi dei Led, ma utili se li consideriamo un vantaggio accessorio a quello che magari può essere lo scopo principale dell’installazione, come magari la creazione di cromatismi variabili a seconda dell’utilizzo dell’ambiente. Ma il vero plus della gestione cromatica della luce è rappresentato sia dalla possibilità di una miscelazione alla “pari” tra illuminazione artificiale e naturale, dal punto di vista della temperatura colore, sia dal fatto di poter realizzare differenti effetti di luce negli ambienti a seconda del loro utilizzo. Una parete bianca, per esempio, può assumere qualcosa come 4096 colori diversi se viene illuminata con i Led Rgb, mentre è possibile utilizzare diversi colori di luce per creare effetti, geometrie e profondità in grado di modificare la percezione degli ambienti, a seconda delle richieste degli utenti.
Di tutt’altra natura, invece, il controllo e la miscelazione tra luce artificiale e naturale. L’illuminazione proveniente dall’esterno, per esempio, si può regolare attraverso l’utilizzo di tapparelle intelligenti che, attraverso la misurazione di parametri ambientali quali la temperatura interna ed esterna e l’intensità luminosa, “dosano” la radiazione solare, trovando il giusto compromesso tra le esigenze di climatizzazione e quelle d’illuminazione.
Durante l’estate conviene che una finestra esposta a Sud non sia completamente aperta per non caricare inutilmente l’impianto di climatizzazione, integrando, magari, la penombra con un’illuminazione artificiale parziale, considerando il fatto che quest’ultima di sicuro consuma molto meno rispetto a un sistema di condizionamento costretto a lavorare su un ambiente assolato in maniera diretta, anche in virtù del fatto che al suolo il valore della radianza solare complessiva è di circa 1.000 Watt per metro quadrato.
Altra metodica utile al risparmio energetico è quella legata all’accensione e spegnimento dei sistemi illuminanti in base alla presenza in una stanza. Si tratta di applicazioni che possono essere utilizzate anche stand alone, ossia senza la presenza di un vero e proprio sistema domotico, e che sono dotate anche di un certo grado d’intelligenza visto che “contano” gli ingressi e spengono le luci solo dopo l’ultima uscita, consentendo così risparmi notevoli in tutte quelle realtà dove si manifesta una certa disattenzione alla gestione energetica, come locali aperti al pubblico, uffici e aree comuni degli edifici.
Un discorso analogo si può fare sul fronte dell’illuminazione stradale, dove l’accensione dei lampioni stradali può essere resa intelligente e flessibile in base all’intensità del traffico. È inutile, infatti, illuminare a giorno una strada secondaria nelle ore più profonde della notte, quando per garantire la sicurezza bastano il 50% dei corpi illuminanti presenti, con il restante 50% che è a disposizione immediata – e in questo caso sono necessari i Led – nel momento in cui passa un autoveicolo. Si tratta di metodologie che già trovano applicazione in alcuni comuni italiani e che consentono un risparmio del 25-30% sulla bolletta energetica per l’illuminazione pubblica, rispetto alla prassi corrente che vede l’illuminazione pubblica attiva alla massima potenza per tutto il periodo notturno.
Altre applicazioni potranno essere possibili in futuro quando il monitoraggio e il dialogo tra i vari sistemi presenti nei locali raggiungerà uno stato più avanzato. È pensabile, per esempio, che possano essere attivati automaticamente sistemi d’illuminazione per scopi specifici, come la cottura dei cibi in cucina, l’utilizzo di televisori o i giochi dei bambini. Anche il settore del terziario potrà beneficiare dei sistemi intelligenti, come nel caso della Grande distribuzione organizzata, dove alla presenza di un carrello contenente determinati prodotti, rilevati in base a delle etichette Rfid o con l’ausilio dei lettori ottici personali, si possono illuminare prodotti “compatibili” con quelli appena scelti, mentre sul display del dispositivo, magari, viene offerta una ricetta.
Ma le applicazioni avanzate della luce non finiscono qui. Da tre anni, infatti, si è costituito un consorzio per mettere a punto la trasmissione dei dati attraverso il Li-Fi, che è un protocollo simile al Wi-Fi, ma che utilizza come sorgenti le luci a Led. Si tratta di un sistema attraverso il quale una grande quantità di dati potrebbe raggiungere i dispositivi che utilizziamo quotidianamente, aprendo la strada a servizi che oggi si fatica anche solo a immaginare.
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L'autore
Sergio Ferraris
Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente. È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983.
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