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L’efficienza che vale

L'Italia ha molte case "anziane" ma la ristrutturazione energetica consente di innalzarne il valore in media del 25%, con punte del 30% a Torino e Trieste

Scritto da il 30 novembre 2014 alle 22:23 | 1 commento

L’efficienza che vale

Anziani gli abitanti, anziane le case. Questa la sintesi dello studio fatto da Immobiliare.it che ha evidenziato la crescita progressiva del numero di abitazioni che necessitano di interventi di manutenzione sia ordinaria, sia energetica. L’Italia, assieme alla popolazione, ha uno dei patrimoni abitativi più datati.  Il 36,6% delle abitazioni del Bel Paese, pari a 1,6 milioni di unità immobiliari,  ha più di 40 anni di vita, con dei picchi fino al 42% nelle grandi città. Ma per l’efficienza è peggio. Prendendo come anno di riferimento il 1977, anno durante il quale sono entrate in vigore le prime norme sull’efficienza energetica degli edifici, la percentuale di abitazioni costruite prima tocca il  58,4%, ossia 18,5 milioni di immobili che sono stati progettati senza alcuna attenzione verso l’efficienza energetica. Ed è un’eredità che pesa nella bolletta nazionale. Ogni casa “datata” oltre i trenta anni, infatti, consuma circa 200 kWh/mq ogni anno, mentre quelle di classe B, che è lo standard minimo per la realizzazione delle nuove edificazioni consuma 40 kWh/mq anno.

Il patrimonio immobiliare più datato è quello del sud, con la Basilicata in testa con il 39,9% del totale, seguita da Sicilia, Campania e Abruzzo con circa il 38% alle quali seguono le  Marche con il 38,2% e la Calabria 38,2%.  Al capo opposto della classifica ci sono il Friuli Venezia Giulia e il Trentino Alto Adige con la percentuale delle abitazioni che risalgono a prima del 1970 più bassa del Paese, con rispettivamente il 31,2% e il 31,3%. Tra le città Potenza arriva al 42% delle abitazioni “vintage” alla quale segue Palermo con il 41,3%, mentre il dato più basso è quello di Rimini, con un 32,2%. A Roma il livello è piuttosto elevato e arriva al 38,3%; più basso quello di Milano con il 33,5%.

Il dato più interessante, però, è quello relativo alla valutazione degli appartamenti in relazione alla classe energetica. Secondo l’Ufficio Studi di Immobiliare.it, gli immobili ultraquarantenni non ristrutturati hanno un prezzo al metro quadro mediamente inferiore del 25% rispetto a quelli realizzati dal 2000, con punte del 30% a Trieste e Torino. Si tratta di un dato inedito e spesso sottaciuto anche dallo stesso comparto immobiliare. In pratica si tratta di un valore ben definito che dovrebbe entrare a pieno titolo nel computo del ritorno dell’investimento in efficienza energetica, visto che si tratta di una rivalutazione almeno del 20% ossia di 20mila euro ogni 100mila di valore immobiliare.


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L'autore

Sergio Ferraris

Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente. È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983.


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