Geotermia italiana in salsa cinese

Il più grande impianto geotermico a bassa entalpia a uso residenziale è italiano e interessa i cinesi. Una delegazione cinese ospitata dal Gestore dei Servizi Energetici (Gse), infatti, ha visitato il quartiere Rinascimento a Roma, dove sorge uno dei più grandi sistemi geotermici italiani a uso abitativo che a al completamento del quartiere, realizzato dal Gruppo Mezzaroma, servirà venti palazzi, per 950 appartamenti nei quali abiteranno circa 3.000 persone. L’impiego della geotermia fornisce quasi l’intero fabbisogno termico agli appartamenti, sia per il riscaldamento, sia per il raffrescamento, e funziona con un campo di geoscambio nel quale lavorano 190 geosonde a circuito chiuso che raggiungono i150 metri di profondità, senza alcuna interferenza con la falda acquifera.

Il funzionamento del sistema, che utilizza la geotermia a bassa entalpia, è semplice. Il terreno d’inverno cede il calore e d’estate lo assorbe. In questa maniera si sfrutta il salto termico esistente tra il sottosuolo e l’ambiente in superficie, utilizzando una quantità minima d’elettricità: quella necessaria alla circolazione dei fluidi utilizzati come vettori all’interno del sistema.

E i numeri danno un bilancio positivo. Il sistema geotermico produce, infatti, 7.040 MWh/anno, contro un fabbisogno di 10.873 MWh/anno del quartiere, con una copertura del fabbisogno di energia primaria con fonti rinnovabili del 64,7%, mentre per quanto riguarda il risparmio in bolletta si aggira intorno al 40% facendo diminuire il costo da 1.770 euro a 1.000 euro, con la possibilità di risparmiare ulteriormente attraverso il controllo e il monitoraggio individuali.

«Devo confessare che essere scelti come eccellenza del Paese dal governo italiano nell’ambito della collaborazione economica con il governo cinese mi riempie d’orgoglio. – afferma l’amministratore delegato del gruppo Barbara Mezzaroma – Qui al Rione Rinascimento abbiamo lanciato un nuovo concetto abitativo frutto di anni di ricerca, raggiungendo i massimi livelli di qualità costruttiva, tecnologica e ambientale. A quasi tre anni di distanza dalla costruzione dei primi appartamenti e della centrale, il risultato è un insediamento urbano con altissime caratteristiche di sostenibilità ed eco-efficienza. L’interesse dimostrato dalla delegazione cinese, che abbiamo avuto il piacere di ospitare, dimostra come le scelte da noi compiute in questi anni per il contenimento energetico e il benessere ambientale rappresentano un benchmark per l’edilizia del prossimo futuro in Italia e nel mondo».

La Cina, con i problemi ambientali che ha, a Pechino si registrano concentrazioni di polveri sottili PM 2,5 superiori ai 600 microgrammi al metrocubo, con punte che arrivano fino ai 900 microgrammi al metrocubo, e lo sviluppo edilizio che continua ed è sostenuto dal un Pil che aumenta sopra al 7% annuo, potrebbe essere molto interessata a alle tecnologie della geotermia a bassa entalpia.