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Edilizia bio

Gaia: la bioedilizia si fa semplice

Nasce a Rimini la prima "Casa Bio Compatibile+", con soluzioni tutte da copiare. E ce n'è per tutti: amministratori e progettisti attenti all'ambiente

Scritto da il 22 maggio 2012 alle 8:10 | 0 commenti

Gaia: la bioedilizia si fa semplice

Photo: Gecos


Bioedilizia? L’applicazione è garantita se viene affiancata da sistemi volontari e premianti. É questa la ricetta del successo per l’iniziativa del Comune di Rimini, che ha portato all’inaugurazione della residenza Gaia, prima “Casa Bio Compatibile+”. L’edificio di classe A – con 4 piani per 9 unità mobiliari – stima un consumo medio annuale pari a 20,51Kwh/mq. Una soluzione abitativa efficiente e low cost, possibile grazie all’adozione di tecnologie innovative e semplici insieme e al supporto del regolamento edilizio locale.

Novità

Gaia ha ottemperato al 90% delle prescrizioni previste dalle Mvb (Misure Volontarie di Bioedilizia), con l’impiego di standard elevati per utilizzo delle energie rinnovabili, sostenibilità ambientale e comfort abitativo. Fotovoltaico, solare termico, riutilizzo delle acque meteoriche, pareti verdi e cura nell’esposizione: queste soltanto alcune delle misure adottate nella realizzazione del progetto.

Qualità che hanno permesso alla committenza (Ge.Cos.) di beneficiare di incentivi sia economici (con la riduzione del 50% degli oneri di urbanizzazione secondaria) che edilizi (scomputo delle murature perimetrali in proporzione agli interventi realizzati). In tal modo si è riusciti a compensare i più alti costi di costruzione – pari a circa 1.650 euro/mq – dati dall’impiego di materiali e soluzioni tecniche ecosostenibili.

Misure Volontarie in Bioedilizia

Un’innovazione senza dubbio favorita dalla strategia adottata dall’amministrazione riminese con le Mvb, contenute nel regolamento edilizio comunale (approvate con del. di C.C. n. 148 del 24/11/2005). E fin dalla fase di studio è il buon senso chiamato a giudare il progetto. Infatti, tra i parametri a cui far fronte, compare l’analisi bioclimatica del sito: nient’altro che la messa in conto di soleggiamento e brezze di cui andrà a beneficiare l’abitato.

Inoltre, come chiarisce il Comune in una nota, «Le case costruite in bioedilizia avranno muri spessi per resistere al caldo estivo, impianti di riciclo dell’acqua piovana, dispositivi di risparmio idrico, pannelli solari per il riscaldamento dell’acqua sanitaria, pannelli fotovoltaici per produrre (e vendere) energia, materiali salubri al di là di ogni dubbio». Il soddisfacimento di tali regole porterà al rilascio di una certificazione di qualità degli interventi.

L’abitazione nel dettaglio

Intanto la targa di “Casa Bio Compatibile+” va per la prima volta a Gaia. Nel dettaglio la residenza è stata dotata di un impianto fotovoltaico da 5,1 kWp e un impianto solare termico da 6 collettori sottovuoto ad alta efficienza, che consentirà di risparmiare oltre il 70% di energia per il riscaldamento dell’acqua. Per riscaldare la struttura si è optato per un sistema centralizzato con generatore termico a gas metano di rete e un impianto radiante a pavimento, con elemento base di supporto in fibra di legno.

Non manca un sistema di accumulo per l’acqua piovana, necessario per alimentare alcune soluzioni, strategiche soprattutto durante la calura estiva. É il caso della fontana all’esterno, dell’alberatura a foglia caduca per sfruttare al massimo l’irragiamento luminoso, o della parete verticale a verde che, assieme alla struttura ventilata in pannelli di fibra di legno colorati, migliora l’isolamento termico della facciata meridionale.

Ancora l’esposizione nord-sud consente all’edificio ad assorbire il calore del sole, con una dispersione costante nell’arco dell’anno. Porte e finestre sono poi state progettate per sfruttare al meglio i venti, al fine di raggiungere un microclima interno ideale, grazie anche al doppio affaccio degli appartamenti. L’impiego di intonaci traspiranti e materiali di finitura naturali va poi a completare la ventilazione degli ambienti.


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L'autore

Giovanna Lodato

Web editor. Formazione umanistica alle spalle, ha collaborato con diverse testate on line. Ha scritto di cultura, arte, musica ma anche di cronaca e politica, fino ad approdare all'ambiente. Da quasi due anni ecologia nonché i temi legati alla green economy e all'edilizia verde la fanno da padrone nella sua produzione giornalistica.


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