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Formare i lavoratori verdi di domani | Tekneco

Tekneco #13 – Formazione

Formare i lavoratori verdi di domani

Nasce in Puglia Teknedu, un centro per la formazione professionale nei settori della green economy, dell’efficienza energetica e delle rinnovabili

Scritto da il 09 dicembre 2013 alle 15:00 | 0 commenti

Formare i lavoratori verdi di domani

Photo: Joseph Nicola, Flickr


Articolo a firma di Gianni Parti

Scorrendo sia i dati di Unioncamere, contenuti nel rapporto annuale realizzato con Fondazione Symbola, GreenItaly, sia quanto emerge dagli studi dell’Isfol che monitora i lavori verdi sin dal 1986, chi ha una formazione specialistica “verde” ha maggiori possibilità di trovare lavoro.

Avendo affinato le proprie competenze e conoscenze anche in un clima generale di crisi, dove solo pochi settori segnano piccolissimi margini di miglioramento, l’agricoltura fra tutti per esempio, nel mondo della green economy la richiesta, sebbene meno spettacolare rispetto a due o tre anni fa, si mantiene alta (142.000 nuovi occupati verdi nel 2012).

Si va dal settore energetico a quello chimico, dai rifiuti all’edilizia sostenibile, dal disegno industriale al software, dalle consulenze giuridiche all’agricoltura biologica e di qualità. Complessivamente, ma i dati sono fra loro disomogenei e quindi è virtualmente impossibile una perfetta somma aritmetica, si stima che siano operativi oggi in Italia fra gli 800.000 e i 950.000 lavoratori verdi, con prospettive di crescita nei prossimi anni. Sempre secondo GreenItaly, il 39,5 per cento di tutte le professioni censite dall’Istat sono oggi oggetto di una riconversione verde e il 90 per cento delle imprese italiane ritiene urgente o necessaria l’assunzione di lavoratori con competenze ambientali.

L’Università è quasi sempre necessaria, ma non solo. Sono richiesti sempre più corsi di specializzazione e master. Anzi, possono fare la differenza. Secondo l’Isfol, addirittura, l’80 per cento di chi ha seguito un master ambientale di primo livello trova un lavoro coerente entro un anno dal termine del corso, percentuale che sale all’85 per cento per i master di secondo livello.

Quando si sceglie un corso di formazione di questo tipo, molto importante può essere sia il rapporto coi docenti, molti dei quali sono professionisti che conoscono il mercato del lavoro da vicino e possono indirizzarvi direttamente, ma anche lo stage è fondamentale per avere una prima occasione di lavoro e capire profondamente la professione. In alcuni casi, ma non sempre, lo stage può convertirsi in una forma di assunzione più o meno definitiva.

Chi invece ha finito la scuola superiore, ma non ha molta voglia di fare l’università, un’eccezionale opportunità è fornita dagli Istituti Tecnici Superiori, poco noti ancora, ma che offrono una formazione tecnica certificata di grandissima qualità e molto richiesta nel mondo del lavoro. Gli ITS sono caratterizzati anche dallo stretto rapporto che la formazione ha con le imprese, le quali non di rado pescano i propri lavoratori da questi percorsi.

Solo nel 2012 in Italia ci sono stati 1911 corsi di formazione ambientale: 25,8% sono state lauree, il 12,5% corsi post laurea e il rimanente, il 61,7%, formazione professionale non universitaria. 500 enti dispersi in tutto il Paese e con un’offerta fortemente disomogenea, se pensiamo che il 62% di tutta l’offerta formativa è concentrata in sole 5 Regioni (Toscana, Lazio, Lombardia, Sicilia, Emilia Romagna). Una cosa che sempre l’Isfol fa notare è l’insufficiente concertazione fra policy, territori, sistema delle imprese e sistemi formativi.

In questo senso la proposta del progetto Teknedu – vedremo fra poco che in effetti la fase progettuale è già stata superata e si entra ormai in quella operativa – pare rispondere ad alcune di queste criticità.

Teknedu nasce a fianco dell’esperienza editoriale di Tekneco, sia la rivista che le diverse incarnazioni web, dal canale Youtube ai social fino al website, che ormai rappresenta una solida offerta informativa per tutto il settore dell’economia verde. Al progetto collabora paritariamente Clio, primo Internet Provider nato nell’Italia meridionale nel 1995 come società di servizi ICT in costante crescita e che ha sempre investito sullo sviluppo delle tecnologie informatiche, anticipandone scenari e soluzioni.

Oltre a questi due, poi, si aggiunge Formedil Puglia ed altri Enti di formazione accreditati e riconosciuti sul territorio nazionale ed estero al fine di esprimere garanzia sia sul piano qualitativo dei prodotti formativi sia su quello di un’offerta basata sulle reali esigenze del territorio. Ancorata ai fabbisogni occupazionali del tessuto produttivo capace di offrire requisiti di qualità anche in termini di strutture e attrezzature e una certificazione delle qualifiche professionali che si andranno a conseguire.

In buona sostanza, come spiega Pierluigi Fanghella, fondatore dell’esperienza di Tekneco, si tratta di un soggetto per la formazione e l’alta formazione, in particolare nella modalità FAD e/o e-learning, legate all’efficienza energetica, in genere, e alle fonti energetiche rinnovabili.

L’attenzione è perciò prestata a numerose categorie professionali: progettisti, impiantisti, dirigenti tecnici e laureati e diplomati tecnici. Ed è rivolta sia alle imprese private che alle pubbliche amministrazioni e alle loro strutture tecniche.

Learn different è un po’ lo slogan con cui Teknedu si presenta al pubblico e, spiega sempre Fanghella, «significa per noi veicolare una nuova idea di energia e del suo impiego, attraverso lo scambio di esperienze, competenze e sinergie, ovviamente e principalmente, tra Tekneco, Clio, Formedil Puglia, Università, Ordini professionali e non solo. Ma anche tutte quelle realtà con consolidate conoscenze in ambito comunicativo, tecnologico e applicativo, che opereranno in collaborazione con attività imprenditoriali, al fine di farsi conoscere da un numero sempre maggiore di addetti ai lavori, attuando scambi e aggiornamenti costanti tra i vari protagonisti».

«Individueremo – conclude – nuovi percorsi al fine di informare e formare tutti gli operatori dei diversi settori, e utilizzeremo i mezzi più aggiornati per diffondere contenuti e saperi».

Infine, una curiosità. La scelta del nome Téknedu proviene dalla parola greca τέχνη (techne), che sta per tecnica nel senso di perizia, abilità, saper fare, e da “educazione”, dal latino “educere”, condurre fuori, trarre forma di apprendimento.

“Sfoglia Tekneco #13″


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