Risparmio energetico
Efficienza 2050
La nuova direttiva europea sull'efficienza punta a un abbattimento dei consumi dell'80% al 2050, con uno step intermedio fissato al 2030
L’Europa stretta nella tenaglia della crisi economica in materia d’efficienza punta a obiettivi di lungo periodo e che sono anche ambiziosi. Per la direttiva sull’efficienza energetica approvata recentemente, infatti, nel 2050 i nuovi edifici e quelli che saranno ristrutturati in maniera radicale dovranno avere consumi energetici inferiori dell’80% rispetto a quelli realizzati nel 2010.
In pratica se non ci sarà l’obbligo di realizzare edifici passivi poco ci manca. L’obiettivo del 2050, anche se può sembrare ambizioso, fa parte di una precisa road map europea – che fissa anche uno step intermedio al 2030 -, sulla quale premono i paesi del Nord Europa poichè l’efficienza è vista sia come leva di sviluppo economico per le industrie manifatturiere che producono queste tecnologie, sia per alleggerire la bolletta energetica da fonti fossili, problema particolarmente sentito dalla Germania che uscirà entro il 2020 dal nucleare e che produce ben il 53% della propria elettricità da carbone, mentre le percentuali europee ed italiane sono rispettivamente del 33 e del 12%.
Gli immobili sono responsabili per il 40% dei livelli di consumo energetico e pesano parecchio sulle importazioni energetiche europee che sono di ben 400 miliardi di euro l’anno e che sono in aumento, poichè le direttive per il risparmio energetico non sono vincolanti sul breve periodo. E l’efficienza è anche conveniente sul fronte del profilo economico. Secondo una serie si studi, infatti, le tecnologie innovative applicate al riscaldamento, alla ventilazione, all’illuminazione e alle pompe di calore rendono possibile il recupero degli investimenti in un arco massimo di dieci anni.
Tutto ciò, però, si scontra con la realtà della crisi che potrebbe mettere in dubbio, nei fatti, l’investimento in efficienza. In Europa, infatti, dal 2008 al 2011 le nuove costruzioni e le ristrutturazioni sono diminuite del 16% e le notizie che arrivano dai primi rendiconti del 2012 sembrano confermare questa tendenza, complice anche il fatto che la direttiva precedente non era vincolante e prevedeva una riduzione annua dei consumi del 3% ogni anno, escludendo gli edifici al di sotto dei 500 metri quadrati. Praticamente buona parte degli immobili residenziali. Ora la parola passa agli stati membri che devono realizzare la loro road map per rispettare la nuova direttiva.
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L'autore
Sergio Ferraris
Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente. È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983.
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