Edifici storici, tra ristrutturazione ed efficienza

Ristrutturare e rendere efficienti energeticamente gli edifici storici in Italia è un’opera strategica, dato che costituiscono una percentuale significativa del patrimonio costruito e inoltre la maggior parte dei musei nazionali si trova all’interno di edifici storici.

Ecco perché è importante adottare idee, soluzioni e interventi frutto di uno studio attento degli stabili. «Stiamo parlando di 10 miliardi di investimenti l’anno sulla riqualificazione energetica degli edifici storici e stiamo parlando di 500 mila posti di lavoro da qui al 2020 se vogliamo puntare al raggiungimento degli obiettivi 20-20-20» ha affermato il presidente AiCARR Livio de Santoli in occasione del recente convegno internazionale, promosso dall’associazione, dal titolo “Edifici di valore storico: progettare la riqualificazione. Una panoramica, dalle prestazioni energetiche alla qualità dell’aria interna”.

Quindi il discorso ristrutturazione, ha evidenziato lo stesso Livio de Santoli, potrebbe essere un motore per la crescita e lo sviluppo e insieme l’italia potrebbe giocare un ruolo di leader mondiale nel settore dato il potenziale immenso italiano. Innovazione ed efficienza potrebbero aggiungere valore al mantenimento del “tesoro italiano”.

Quello che è necessario secondo AiCARR, ben illustrato nella sua guida dedicata all”Efficienza energetica negli edifici storici” è una certa chiarezza a livello normativo: «Nel caso degli edifici storici occorrerà interpretare in forma ancora più incisiva la possibilità di unificare e semplificare tutte le leggi e i decreti attualmente vigenti in materia di prestazione energetica degli edifici, attualmente oggetto di discussione tra gli operatori del settore termotecnico che spesso sono in difficoltà».

Sempre secondo l’associazione, «Va fatta chiarezza sull’argomento del risparmio energetico in edilizia, in linea generale e con specifico riferimento agli edifici storici, dando poche regole, chiare e non interpretabili a piacere».

L’aspetto da considerare, come affermato dal presidente AiCARR, nell’introduzione alla Guida, è che «ogni qualvolta si debba intervenire in un contesto di beni tutelati o, comunque, di valore culturale, le operazioni da svolgersi rientrano nell’ambito del restauro e le finalità prioritarie sono quelle della conservazione e della trasmissione al futuro di tali beni nelle migliori condizioni possibili. Anche gli interventi di efficienza energetica devono perseguire tale finalità, il che significa considerare l’efficienza energetica uno strumento di tutela, piuttosto che un processo di riqualificazione in contrapposizione con le esigenze di conservazione».

Il documento dell’associazione fornisce anche un approfondimento sul tema del rapporto fra restauro e impianti «che ancora oggi risulta poco esplorato dal punto di vista teorico, sicuramente meno, ad esempio, del corrispondente rapporto fra restauro ed esigenze di piena accessibilità, o anche fra restauro e opere di consolidamento strutturale».