Efficienza energetica
Edifici pubblici a quasi zero energia? Per l’Enea è CERtuS
L’Agenzia promuove e coordina il progetto europeo: un piano di recupero del patrimonio edilizio e architettonico di edifici pubblici comunali
Photo: iwillbehomesoon
Il patrimonio edilizio italiano ha bisogno di essere reso energeticamente efficiente. Calcolando che il 65% degli edifici esistenti ha più di 30 anni e che esistono circa 2 milioni di abitazioni in precario stato di conservazione la sfida è considerevole, specie se si punta a ridurre il fabbisogno energetico degli edifici a livelli “quasi zero”, in linea con le indicazioni europee del “pacchetto clima-energia 20/20/20“.
Sotto questo aspetto è decisamente interessante l’iniziativa dell’Enea, in qualità di agenzia nazionale per l’efficienza energetica, promotore e coordinatore del progetto europeo CERtuS, acronimo di Cost Efficient Options and Financing Mechanisms for nearly Zero Energy Renovation of existing Buildings Stock.
L’idea è nata nel corso di un meeting internazionale per la messa a punto di metodi innovativi di finanziamento per interventi di recupero edilizio, con l’obiettivo di ridurre il fabbisogno energetico degli edifici a livelli “quasi zero”.
Obiettivo particolare di CERtuS è di sviluppare un piano di recupero del patrimonio edilizio e architettonico di edifici pubblici comunali, attuabile attraverso il supporto tecnico e finanziario alle amministrazioni locali. Il progetto, spiega l’Enea «è indirizzato ai paesi dell’Europa meridionale, che a causa della crisi finanziaria in corso, affrontano maggiori difficoltà nell’investire in operazioni di risparmio energetico su larga scala che richiedono elevati capitali».
Per questo sono stati scelti quattro Comuni europei dell’area interessata: per l’Italia Messina (nella foto), Alimos (Grecia), Coimbra (Portogallo) ed Errenteria (Spagna). Essi sperimenteranno, grazie alla collaborazione di personale tecnico-scientifico e di operatori economici, l’applicazione di nuove modalità di finanziamento per raggiungere livelli di consumo energetico quasi zero negli edifici, una volta riqualificati, migliorando nello stesso tempo il livello di comfort di chi ci abita.
Il progetto europeo – approvato dall’EACI (Agenzia esecutiva per la competitività e l’innovazione) della Commissione Europea – prende in considerazione anche gli edifici pubblici che hanno un valore storico, anche se non sempre monumentale, che costituiscono una tipologia molto diffusa nell’area del Mediterraneo.
È certamente all’attenzione generale che i consumi energetici totali degli edifici in Europa incidano per il 40%, e intervenire per il recupero e il restauro degli edifici storici può dare un contributo decisivo per ridurne il fabbisogno energetico. Attualmente, sottolinea l’Enea «questa tipologia di edifici è ancora sottovalutata anche dalla legislazione europea, che si occupa soprattutto delle nuove costruzioni, settore non sufficiente per raggiungere gli obiettivi 20-20-20».
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L'autore
Andrea Ballocchi
Andrea Ballocchi, giornalista e redattore free lance. Collabora con diversi siti dedicati a energie rinnovabili e tradizionali e all'ambiente. Lavora inoltre come copywriter e si occupa di redazione nel settore librario. Vive in provincia di Milano.
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