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Decolla il distretto pugliese per l’edilizia sostenibile

Con il via libera della Regione, la Puglia si pone da guida per l’intera filiera che va dalle costruzioni alla componentistica, dai centri di ricerca ai certificatori

Scritto da il 31 maggio 2010 alle 9:27 | 0 commenti

Decolla il distretto pugliese per l’edilizia sostenibile

Photo: Miyazawa@fotolia


Parte in Puglia il Distretto dell’Edilizia Sostenibile, avendo ricevuto il via libera dalla Regione. L’obiettivo è creare sinergie tra imprese di costruzioni, produttori di componentistica, mondo della ricerca e professionisti. Non sarà un cluster tradizionale, come quelli produttivi che fanno riferimento a un ristretto ambito territoriale, ma sarà una rete in grado di mettere insieme l’intera filiera che opera nel comparto. Una novità nel panorama italiano, considerato che attualmente esiste solo un’altra aggregazione di bioedilizia – il Metadistretto di Treviso -, promossa dagli artigiani. Nel caso pugliese, invece, c’è un ruolo centrale attribuito a un’associazione datoriale industriale come l’Ance (Associazione Nazionale Costruttori Edili). Il cui presidente regionale Salvatore Matarrese ricopre anche il ruolo di presidente del progetto: “Siamo partiti da una considerazione: il settore dell’edilizia è stato investito in pieno dalla recessione e per ripartire ha necessità di rinnovarsi profondamente, percorrendo le strade che le nuove tecnologie offrono”, spiega. “L’edilizia sostenibile è una frontiera di grandissimo interesse, ma può essere perseguita solo da chi ha spalle robuste, sia dal punto di vista finanziario, sia di competenze. Due requisiti poco presenti nel nostro tessuto imprenditoriale, per lo più caratterizzato da piccole e medie imprese. Da qui l’idea di riunire l’intera filiera di chi oggi investe sulla sostenibilità ambientale a vario titolo”. Il distretto non è solo un tavolo di progettazione, ma una realtà già avviata: “Stiamo partecipando a diversi programmi del ministero della Ricerca per arrivare a realizzare edifici tecnologicamente avanzati e, al tempo stesso, rispettosi dell’ambiente”, aggiunge.

Un giro d’affari da 4,5 miliardi di euro

Le realtà che hanno già aderito al distretto sono 210, per un fatturato globale che nel 2009 ha superato i 4,5 miliardi, con circa 2milioni di abitazioni realizzate e 5.500 dipendenti. Un business che è strettamente legato alla produzione di energia da fonti rinnovabili, che in Italia è in rapida espansione anche grazie ai generazioni strumenti di incentivazione pubblici. La Puglia è tra le regioni più avanzate anche in questo campo – è prima in assoluto nel fotovoltaico – e la Regione ha elaborato un piano energetico che prevede di aumentare la produzione di energia da fonti rinnovabili dall’attuale 3% al 18% nell’arco di dieci anni. La produzione di energia elettrica dovrebbe raggiungere nel 2020 i 43mila gigawatt (dai 31mila attuali) facendo sempre più ricorso al gas naturale (dal 13% al 32%) e alle fonti rinnovabili. Un percorso che sarà accompagnato dal potenziamento delle ecostrutture e degli immobili che utilizzeranno queste nuove fonti energetiche. Secondo uno studio dell’Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologiche, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), nella sola regione del Tavoliere l’edilizia sostenibile potrebbe raggiungere entro il 2020 un fatturato di 8 miliardi di euro (considerando edilizia residenziale e non), con una domanda di materiali eco-compatibili pari a circa 2 miliardi di euro.

Stesso prezzo, ma qualità migliore

“Il driver più importante del mercato edile è e resterà il prezzo”, riflette Matarrese, “e la crisi economica che stiamo vivendo impedisce di valorizzare economicamente le costruzioni bio-sostenibile. Il distretto nasce anche con la volontà di trovare soluzioni condivise per produrre manufatti di qualità migliore, senza pesare ulteriormente sulle tasche delle famiglie. Senza dimenticare che un immobile con questi requisiti garantisce un risparmio notevole in termini di consumi e ha una commerciabilità, intesa come possibilità di essere rivenduto o affittato notevolmente superiore all’edilizia classica”.

Alle aziende del settore si affiancano sei enti di ricerca applicata e formazione ai materiali: l’Enea, l’Università e il Politecnico di Bari, l’Istituto per la trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale, infine Cetma di Brindisi (Centro di Progettazione, Design e Tecnologie dei materiali). “Il nostro ruolo è di agire da cerniera tra ricerca pubblica e privata”, spiega Orazio Manni, che nel consorzio brindisino è direttore della divisione di Ingegneria dei materiali e delle strutture e svolge il ruolo di vicepresidente del distretto. “Nella nuova realtà ci occupiamo dei progetti di ricerca e sviluppo, raccogliendo intorno allo stesso tavolo le potenzialità dei laboratori universitari, con le risorse e la progettualità delle imprese”.

Nicola Didonna, segretario del distretto, pone l’accento sulla formazione, che è la priorità per i primi mesi di vita della nuova struttura: “Stiamo partendo con un’attività di sensibilizzazione sia tra gli operatori della filiera, che tra i consumatori. Nonostante i passi in avanti compiuti negli ultimi anni, ancora in pochi sono a conoscenza dei vantaggi offerti dal costruire in maniera sostenibile”. Informazione che andrà di pari passo con la formazione, “attraverso progetti di riqualificazione dei progettisti e delle maestranze, affinché sappiano valorizzare al meglio le potenzialità offerte dalle tecnologie”. Didonna si sofferma, inoltre, sulle ricadute positive per l’economia locale: “Il distretto ha tra i suoi obiettivi la promozione della filiera corta, che consente di ridurre le percorrenze per le merci, con ricadute positive sull’ambiente, e di favorire le imprese locali”.

Programma di sviluppo su tre fronti

Obiettivo Generale 1:

“Cooperazione, formazione ed informazione per lo Sviluppo Sostenibile”
1.1: Incentivazione della nascita e crescita dimensionale delle imprese e promozione di strumenti tesi a favorirne la cooperazione e l’internazionalizzazione
1.2: Promozione di una filiera di formazione ed informazione specializzata in materia di risparmio energetico ed edilizia sostenibile.

Obiettivo Generale 2:

“Recupero del territorio e degli edifici”
2.1: Riduzione dei consumi di energia primaria e di risorse non rinnovabili
2.2: Riduzione dell’impatto ambientale degli interventi di ristrutturazione e di nuova costruzione
2.3: Miglioramento del comfort abitativo

Obiettivo Generale 3:

“Ricerca ed Innovazione”
3.1: Ricerca e sviluppo di nuovi materiali e tecnologie ad elevata efficienza energetica, e basso impatto ambientale e risposta intelligente
3.2: Ricerca e sviluppo di soluzioni innovative per la produzione e la gestione ottimizzata di energia da fonti rinnovabili

Le tappe che hanno portato alla nascita del progetto

Il primo riconoscimento dalla Regione Puglia è arrivato con la delibera di Giunta Regionale n. 2403 del 10 dicembre 2008, che in sostanza prendeva atto dell’esistenza di un elevato numero di operatori presenti in territorio regionale.
Il 06 marzo 2009 si è riunita per la prima volta l’assemblea dei soci per nominare i componenti il comitato di distretto, che il 16 aprile successivo ha eletto come presidente Salvatore Matarrese.

Contestualmente è partita la fase di ascolto degli associati per individuare i progetti di maggiore interesse per la vita del cluster.
Il 26 giugno 2009 il comitato di distretto ha approvato il regolamento indicando come missione principale la diffusione “di una nuova cultura costruttiva attraverso la sperimentazione e la promozione di costruzioni realizzate con materiali eco-compatibili e che utilizzino sistemi capaci di ottimizzare l’uso delle risorse energetiche”.
Il 10 luglio il Comitato ha deliberato l’ingresso dei nuovi soci portando a 194 gli attori del Distretto.
Il 23 marzo 2010, con la delibera n. 863, la Regione Puglia ha riconosciuto definitivamente il Distretto produttivo dell’Edilizia Sostenibile Pugliese.

I vantaggi del distretto, le aspettative delle aziende

L’esperienza di Matrix, azienda elettronica di Conversano, è emblematica delle potenzialità offerte dal distretto.

“Il nostro laboratorio di ricerca ha dato vita a una serie di spin-off in campo energetico, tra cui la Cupersafety, che si occupa di domotica”, spiega Antonio Sacchetti, socio e managing director della società. “Abbiamo messo a punto un processo che automatizza l’utilizzo di alcuni attuatori della casa come le tapparelle elettrica e gli impianti di illuminazione, con una modularità legata alle necessità dell’utente e al contesto dell’abitazione, riducendo notevolmente gli sprechi”. Il prossimo passo sarà l’inserimento di questi dispositivi già in fase progettuale: “Fino ad oggi tutte le soluzioni domotiche hanno operato sull’esistente”, aggiunge Sacchetti. “Con altri soggetti del distretto stiamo lavorando per predisporre già a monte l’abitazione affinché questi dispositivi possano produrre il massimo dell’efficienza”. Il distretto, nelle sue parole, “offre il vantaggio di creare sinergie tra mondo della ricerca, costruttori e professionisti del settore altrimenti impossibile. Questo strumento consentirà anche di superare la frammentarietà con cui si è finora mosso il nostro mercato: anche tra aziende in competizione tra loro si possono creare forme di collaborazione per realizzare progetti comuni”. Oltre alle possibilità offerte dai bandi comunitari e nazionali, “che sempre più spesso premiano le aggregazioni tra più realtà di un unico territorio, penalizzando chi si muove da solo”. Il prossimo passo atteso è “la partecipazione della Regione anche con iniziative di finanziamento a programmi comuni di ricerca, per sostenere la competitività di chi opera nel settore”.
Dello stesso avviso è Antonio Stolfa, legale rappresentante del gruppo Stolfa Edilizia, che ha da poco completato a Conversano la costruzione di un edificio realizzato secondo i principi della bioedilizia, classificato in classe A, che garantisce un risparmio dei consumi intorno all’85% “con la possibilità di rinunciare al riscaldamento nei mesi invernali, tranne in casi di stagioni particolarmente rigide”, precisa. “Il distretto fornisce i vantaggi tipici della rete: per un’impresa di costruzioni come la nostra c’è la possibilità di entrare in contatto con le realtà che si occupano di realizzare materiale o di impiantistica e di confrontarci sulle innovazioni, programmando iniziative comuni. E lo stesso vale per i rapporti con i professionisti del settore e il mondo della ricerca universitaria”.


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L'autore

Luigi Dell'Olio

Luigi dell'Olio, giornalista pugliese free-lance, vive a Milano, dove si occupa di temi legati all'economia, alla tecnologia e alle energie rinnovabili.


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