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costruzioni in legno

Costruzioni in legno, a Lecce un monastero per le Clarisse

L'edificio sarà realizzato con il sistema costruttivo a pareti di legno massiccio Casablanca di Rubner Haus

Scritto da il 13 aprile 2016 alle 12:00 | 0 commenti

Costruzioni in legno, a Lecce un monastero per le Clarisse

Sarà completato a settembre il primo Monastero in legno di Puglia. La struttura sorgerà in via Adriatica e ospiterà una fondazione delle Clarisse del Monastero di San Nicolò di Otranto, sarà realizzata con il sistema costruttivo a pareti di legno massiccio “Casablanca” di Rubner Haus, sistema innovativo che permette di combinare l’atmosfera tipica di un edificio in legno massiccio con eleganti pareti esterne intonacate. In occasione della posa della prima pietra erano presenti, un folto numero di frati minori e monache francescane, le autorità ecclesiastiche tra cui il Ministro generale dell’Ordine dei Frati minori Michael Perry e il Vescovo Mons. Domenico D’Ambrosio oltre allo staff tecnico ossia, l’architetto Filippo Legnaghi in rappresentanza dello studio Acme di Verona, Oronzo Micella dell’impresa costruttrice Adriatica Sud, il direttore dei lavori Marcello Spagnolo e il responsabile Puglia e Basilicata di Rubner Francesco D’Onghia. La pietra posizionata al centro di quello che domani sarà l’altare della chiesa, è stata donata dai frati minori Della chiesa di San Damiano di Assisi luogo in cui nacque Chiara D’Assisi che scelse di seguire la vita contemplativa dedita alla povertà di San Francesco e fondatrice dell’Ordine delle Clarisse.

   

A scegliere questo tipo di costruzione in legno sono state proprio le Clarisse, suor Celeste, una delle Clarisse che popoleranno il nuovo monastero, ha dichiarato: “Siamo rimaste affascinate dal racconto di una signora di Nardò che ha scelto di vivere in una casa in legno. Entrandoci, nonostante la grandine, abbiamo subito sentito il tepore accogliente, l’aria salubre e asciutta molto lontana dall’umidità a cui siamo abituate e poi la famiglia della signora Nadia ci ha confermato il consistente risparmio energetico.” Una scelta ecologica, oltre che di sobrietà a livello strutturale quella di Rubner confermata dalla coibentazione in fibra di legno, materiale che garantirà alte prestazioni termiche e acustiche, pannelli solari termici per la produzione di acqua calda e pannelli fotovoltaici per produrre corrente elettrica. Ma anche una scelta di contatto con la natura, di ritorno alle origini per le Clarisse confermata invece dall’utilizzo di pannelli lignei di abete rosso nel totale rispetto dei principi di eco-sostenibilità.

Il sistema “Casablanca” di Rubner risponde perfettamente alle esigenze delle consorelle” – dichiara Francesco D’Onghia responsabile Rubner Puglia e Basilicata e mediatore del progetto- “La parte del monastero avrà il legno a vista misto a intonaco nel rispetto della scelta monastica di sobrietà e povertà, mentre la chiesa adiacente sarà interamente intonacata. Il sistema adottato è un tipico sistema mediterraneo, il tetto piano è usuale nelle masserie pugliesi e nelle strutture rurali, inoltre, è un sistema flessibile che ben si presta a eventuali ampliamenti.

Il progetto è nato con la collaborazione delle sorelle e parte dallo studio del tipico villaggio monastico al quale ci siamo ispirati in chiave contemporanea,” – a parlare è Filippo Legnaghi progettista dello studio associato Acme di Verona – “fondamentale è stata anche l’attenzione dedicata allo studio dell’architettura rurale del Salento. La chiesa sarà al centro del monastero e dividerà la parte monastica da quella di accoglienza. La parte centrale è composta dal capitolo, la biblioteca, i laboratori, la cucina e il refettorio alle spalle di tutto vi sono le sei camere. Nella struttura ci sono vari cortili per ricordare il classico chiostro dei monasteri che fungeranno anche da posto di lavoro all’aperto, e poi la foresteria per accogliere i bisognosi chiamato Eremo, come da tradizione, un po’ staccato dalla struttura principale”.

Per noi è importantissimo l’aspetto della sobrietà e della povertà. L’abbattimento totale dei costi di gestione e il risparmio energetico ci consentiranno di svolgere al meglio la nostra missione di aiuto e condivisione con i bisognosi, – conclude suor Marilù- affiancata dal lavoro quotidiano che ci vede impegnate al momento con l’argilla, la cartapesta ma anche nel nuovo laboratorio di liquoreria e profumeria naturale. Nella nostra nuova “casa” avremo anche la possibilità di coltivare autonomamente. Siamo certe che questa sia la strada migliore da percorrere nel rispetto della natura e dell’ambiente e, per noi che siamo ordini mendicanti, la casa in legno simboleggia anche questo: essere il più possibile coerenti con la vita che abbiamo scelto di fare.

Nelle foto la costruzione realizzata a Nardò in provincia di Lecce.


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L'autore

Eleonora L. Moscara

Eleonora L. Moscara, freelance leccese. Inizia a lavorare come giornalista nel 2008 nella redazione tg di un'emittente televisiva locale. Fino ad oggi ha collaborato con diverse testate: dalla carta stampata al web e uffici stampa di vario genere. Si occupa prevalentemente di ambiente e cultura. Scrive sul Nuovo Quotidiano di Puglia e sulla rivista Salento Review. Per Tekneco coordina la redazione web e si occupa della gestione del social media management.


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