Smart Energy Expo
Cambio di paradigma per l’efficienza
Una vera e propria svolta energetica quella che si è "sperimentata" allo Smart Energy Expo 2014 di Verona
Immaginate che la pubblicità di un’auto, di un elettrodomestico o addirittura di un servizio energetico vi inviti a consumare meno? Sembra impensabile oggi, legati come siamo alla logica della crescita dei consumi che per molti sono ancora legati allo sviluppo. E invece a allo Smart Energy Expo si sta immaginando un futuro diverso, fatto di efficienza energetica, riduzione dei consumi – a parità di servizi – e di energia “negativa”: ossia valorizzare ciò che non si è prodotto. Un ribaltamento di paradigmi non banali per un’economia che fino a oggi è andata in una direzione opposta. A questo si è lavorato allo Smart Energy Expo, dove diversi, appuntamenti, panel e occasini d’incontro – variegati e interdisciplinari – composti da esperti, tecnici, scienziati, imprese e giornalisti hanno discusso per trovare un punto d’incontro tra la crescita economica e la diminuzione nello sfruttamento delle risorse. E non si tratta di un’equazione impossibile. Il primo dato importante è arrivato dal nuovo rapporto dell’Agenzia Internazionale per l’Energia sull’efficienza energetica secondo il quale il fatturato dell’efficienza è per i prossimi anni di 245 miliardi di euro l’anno, la metà della spesa pubblica italiana. Una somma che farà cambiare logica a molte imprese, ne farà sparire altre, mentre sorgeranno nuove aziende, magari con “pelli” diverse, ibride e con business tutti da definire. Come sta accadendo per alcune case automobilistiche che stanno sposando la logica del car sharing, mutando, in parte, i propri profili di business. E non basta. La Iea, infatti, osserva che il 40% di questi fondi arriverà dal mondo della finanza, ragione per la quale saranno necessari nuovi strumenti finanziari. Altro salto di logica per le banche per esempio, che si troveranno a dover affrontare non il maggior guadagno, ma la minor spesa. Fatturato e minori consumi significa, oltre a ridurre inquinamento e gas serra, anche un maggior sviluppo industriale, iniziando il percorso verso un’economia sostenibile, con un occhio rivolto anche e soprattutto ai paesi emergenti che devono utilizzare tecnologie a basso impatto ambientale e a emissioni di CO2 ridotte per non ripetere gli errori fatti dalle nazioni sviluppate.
«In Europa – afferma Claudia Canevari, Vice Direttore dell’Unità per l’Efficienza Energetica della Direzione Generale Energia Commissione Energetica, a proposito di cambi di paradigmi – si assiste al disaccoppiamento del rapporto tra crescita economica e consumi energetici». Una questione cruciale per impostare politiche energetiche tese alla riduzione dei consumi, un campo nel quale l’Italia può, e deve, avere un ruolo guida, perchè è nel Dna delle piccole e medie imprese italiane il trovare soluzioni semplici a problemi complessi. Esattamente ciò che serve per vincere le sfide legate all’efficientamento degli edifici e dei processi produttivi. Diminuendo così i consumi energetici sia nella vita quotidiana, sia della realizzazione dei prodotti. E non sono mancante a Smart Energy Expo – le sfide estreme sull’efficienza energetica come quella della Base Enea – Unità tecnica Antartide che si è collegata al summit in diretta web, e i cui occupanti sono ogni giorno alle prese con la sfida estrema dell’isolamento termico: ossia difendersi da una temperatura esterna che scende spesso a meno 50 gradi. Passando a climi opposti, ossia quelli caldi della politica, dal Governo è arrivata anche un’altra notizia: la conferma per tre anni dell’ecobonus. Misura che cittadini stanno apprezzando visto che gli interventi ammessi agli incentivi sono aumentati del 36% nell’ultimo anno. Anche se a oggi, viste le dichiarazioni diverse del viceministro all’Economia, Enrico Morando e del ministro dell’Ambiente, Gianluca Galletti, ancora non si capisce se l’ecobonus avrà la durata di tre anni o sarà strutturale.
L’efficienza energetica, però, necessita di un approccio nuovo, che esula anche quello che si è avuto con le rinnovabili. Si tratta, infatti, di valorizzare un “prodotto” che non esiste, ossia il mancato consumo, ribaltano così, in maniera radicale, l’approccio che si è avuto fino a oggi con l’energia. E non è una sfida semplice. IL problema principale della diffusione delle buone pratiche per l’efficienza, infatti, è emerso durante la presentazione da parte di Fabrizio Masia, direttore di EMG, del sondaggio “Gli italiani e l’efficienza energetica” dal quale è emerso che mentre l’82% dei cittadini è disposto a spendere di più per un elettrodomestico efficiente, solo il 46% è a conoscenza dell’ecobonus e il 27% non saprebbe a chi rivolgersi per realizzare interveti d’efficienza energetica. La conclusione di molti intervenuti è che serve una maggiore è più capillare comunicazione dell’efficienza energetica.
Nel prossimo futuro, si potrebbe giungere a una società a basse emissioni e a ridotti consumi, arrivando ad abbattere l’energia necessaria anche del 90% come nel caso degli edifici, liberando così risorse economiche che potranno essere utilizzate per altri scopi, come per esempio la sanità. Il tutto senza cambiare stili di vita e dando un grande contributo nella lotta ai cambiamenti climatici. E su questo fronte ci sono già esempi significativi come quello del simbolo della Grande Mela, l’Empire State Building che è stato reso ecoeffciente grazie alle pratiche del “deep retrofit” che sono state illustrate del Presidente del Green Building Council Italia, Gianni Silvestrini. Le tecnologie ci sono, allo Smart energy Expo si sono viste tutte e si è discusso su come applicarle.
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L'autore
Sergio Ferraris
Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente. È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983.
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