Comunicare per l’efficienza

Convinti sull’efficienza, ma poco informati. Questa la sintesi della ricerca sull’efficienza energetica commissionato da Veronafiere Smart Energy Expo a EMG Acqua, l’istituto di ricerca di Stefano Mazza-Galanti e Fabrizio Masia che è stato presentato durante l’iniziativa. E la volontà di migliorare la propria vita, attraverso il perfezionamento della gestione dell’energia, entro certi limiti, è manifestata da parecchi degli intervistati. Sono il 60% gli italiani disposti a spendere 100 euro l’anno in efficienza energetica per abbassare la propria bolletta, mentre il 30% è disposto ad arrivare a 500 euro l’anno. Il problema è, però, la comunicazione. Ben il 54% degli intervistati, infatti, non conosce, dopo sette anni, l’esistenza degli incentivi per l’efficienza energetica. E si tratta di un problema specifico legato all’efficienza, poichè sulla questione dei prezzi dell’elettricità divisa per fasce orarie, la consapevolezza sale al 70%, ma scende bruscamente, e qui, la colpa è della scarsa trasparenza dei distributori, al 34% quando si parla di prezzo dell’elettricità. A sorpresa, la categoria meno informata in materia di energia risulta quella dei giovani. É stupefacente sapere, infatti, che il 49% non sa che la luce si paga meno il fine settimana e uno su tre ignora l’esistenza del certificato di efficienza energetica per gli edifici. Mentre sempre i giovani ignorano, per il 36,6% quali siano gli elettrodomestici a maggior consumo energetico.

Il sondaggio mette in luce la mancanza di informazione sui temi legati all’energia. Meno di un intervistato su due, il 45,4%, infatti, distingue correttamente la differenza fra efficienza e risparmio, mentre grande è la confusione anche sulle figure professionali che servono per effettuare interventi sull’efficienza energetica. A questo proposito solo il 25% pensa di rivolgersi a esperti d’efficienza, per gli altri, i punti di riferimento restano internet, l’artigiano di fiducia, amici e parenti, i fornitori di luce e gas. Il 97% non sa cosa sia una ESCo (Energy Service Company), mentre è più alta la percentuale di chi riesce a distinguere gli elettrodomestici energivori e l’82,2% è disposto a pagare di più per un apparecchio efficiente. Non male, infine, la conoscenza delle tematiche ambientali ed energetiche che sono note al 70% degli intervistati, con una percentuale simile, il 71,6% che imputa i cambiamenti climatici all’attività umana.

Si tratta, in ultima analisi di uno scenario dove appare chiara la responsabilità del settore energetico circa l’ignoranza su alcuni dettagli del mondo dell’energia. Su consumi e tariffe l’opacità è molta, mentre, per esempio, sui cambiamenti climatici, dove l’informazione ha abbondato sia da parte dei media, sia dalle associazioni ambientaliste, la consapevolezza è maggiore. La comunicazione, quindi, sarà la grande questione da risolvere per far decollare l’efficienza energetica. Ammesso che il settore dell’energia lo voglia e non sarà facile far cambiare paradigma ai grandi player dell’energia che dovranno imparare a trarre profitto dalla diminuzione dei consumi. Esattamente il contrario di ciò che fanno ora.