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STANDARD INTERNAZIONALI

Cambia il WaterSense Program per le nuove case

Il programma promuove l’efficienza nell’uso dell’acqua e potenzia il mercato dei prodotti e delle buone pratiche di risparmio idrico

Scritto da il 17 aprile 2012 alle 8:15 | 0 commenti

Cambia il WaterSense Program per le nuove case

Photo: Concessione Epa


L’etichettamento WaterSense sta subendo modifiche. Ora le nuove unità abitative in edifici multifamiliari possono aspirare a ottenere l’etichetta che attesta una prestazione di riduzione significativa nell’utilizzo dell’acqua. Non a caso sono in commercio le più avanzate tecnologie per ridurre i consumi idrici.

Negli Usa l’Epa (Enviromental protection agency) ha lanciato il Water Sense label che promuove l’efficienza idrica identificando programmi e prodotti che garantiscono una prestazione di riduzione di almeno il 20% rispetto agli standard.

Fino al 7 maggio si ha l’opportunità di commentare le piccole modifiche che sono state apportate alle specifiche del WaterSense dall’Epa, previo consulto con costruttori, produttori, società del servizio idrico e gli altri soggetti del settore. In particolare l’Epa vuole estendere anche alle nuove unità abitative degli edifici multifamiliari la possibilità di ottenere la Water Sense Label a patto che soddisfino i requisiti richiesti sia per la parte interna, che per quella esterna dell’immobile. Come usare con parsimonia il cosiddetto l’oro blu?

Indoor

Un tecnologico impianto idraulico nei bagni, permette di acquistare punti sul risparmio idrico. Secondo l’American Water Works Association i wc, le docce e i rubinetti convenzionali ci fanno consumare una media di 41 litri per persona al giorno. Ridurre si può. Installando ad esempio dei limitatori di portata, previsti dal Green Construction Code, il consumo giornaliero scende a 15 litri pro capite.

Le problematiche relative alle basse prestazioni come ad esempio un debole getto, sono un ricordo del passato poiché i test su tali prodotti sono severi ed esigono un comprovato risparmio a fronte di una buona funzionalità. Altro accorgimento tecnico-impiantistico è quello di ridurre il tempo che impiega l’acqua calda per arrivare al rubinetto o alla doccia. Questo si traduce nella realizzazione di un impianto con ricircolo dell’acqua calda, con circolatore di alimentazione, ossia con una pompa che mantiene continuamente in circolo, all’interno di un circuito idraulico chiuso, l’acqua calda prelevata dal serbatoio dell’impianto di riscaldamento dell’acqua calda sanitaria, oppure si può introdurre un piccolo bollitore di microaccumulo, integrato nella caldaia.

Altre accortezze sono per il campo degli elettrodomestici, i modelli di lavatrici e lavastoviglie dovrebbero infatti essere scelti tra quelli che hanno l’etichetta Energy star, garanzia per un risparmio energetico e idrico

Outside

Oltre il 55%  del consumo di acqua potabile si registra all’esterno delle abitazione, buona parte è destinata all’irrigazione delle aree verdi, mentre il resto viene sprecata per perdite o cattive abitudini. Ridurne l’uso e dotarsi di un buon impianto per l’irrigazione rappresentano un duo perfetto, considerando che una casa, per essere green, non può prescindere dal perseguimento della sostenibilità in giardino. In primis bisogna partire dal verde. Prediligere piante del luogo poiché sopravvivono con più facilità, raggrupparle in base alle specifiche esigenze idriche, dotarsi di un giardino con manto erboso più piccolo. In secondo luogo i sistemi di irrigazione hanno un ruolo rilevante, quelli a goccia oppure  interrati permettono un risparmi idrico considerevole. Ne esistono anche di più sofisticati, il cui costo aumenta, e dispongono di un sistema a timer per la programmazione e di un sensore di umidità che li fa attivare solo se serve.

Riutilizzo delle acque

L’acqua usata all’interno e all’esterno delle abitazioni è recuperabile. Le acqua grigie ovvero quelle di scarico se adeguatamente filtrate meccanicamente, possono essere immesse di nuovo in circolo e si possono utilizzare per lo sciacquone del wc, per innaffiare il giardino, per la pulizia dell’edificio o per la lavatrice. Secondo l’Associazione WateReuse nel 2030 saranno 14 milioni le famiglie americane che si doteranno di sistemi per il recupero e il riutilizzo di tali acque.

Altre acque da recuperare e riciclare sono quelle piovane. Si parte dagli impianti più semplici che  raccolgono le acque meteoriche a quelli più sofisticati in gradi di recuperare anche l’acqua di condensa dei condizionatori d’aria.

Accorgimenti vari

Una mossa furba potrebbe essere quella di dotarsi degli addolcitori d’acqua per ridurre i rischi di formazione di depositi nelle tubature, che intasano e riducono l’efficienza delle caldaie e dei serbatoi. Installare dei sistemi di riscaldamento radiante, che richiedono meno acqua e meno energia. Infine, dei contatori per ogni singola unità garantiscono risparmio e sicurezza.


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L'autore

Anna Simone

Anna Simone è una Sociologa Ambientale e si occupa di tematiche ambientali dal punto di vista sociale e culturale, contestualizzando quello che succede al posto in cui è successo per comprenderlo, analizzarlo e spiegarlo. È autrice del blog Ecospiragli.


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