Ecobonus
Ambiente e lavoro per l’efficienza
Fillea e Legambiente hanno presentato un rapporto sulle potenzialità della ristrutturazione sostenibile, mentre il M5S punta alla stabilizzazione dell'ecobonus
Innovazione ed efficienza in edilizia per fare da volano alla ripresa e affrontare i problemi delle famiglie. Questa la logica che dovrebbe essere adottata secondo il sindacato degli edili Fillea-Cgil e da Legambiente e che è emersa durante la presentazione a Roma del secondo rapporto dell’osservatorio realizzato dalle due organizzazioni “Costruire il futuro, innovazione e sostenibilità nel settore edilizio”.
«Il mondo delle costruzioni può diventare il volano della ripresa economica, puntando a fare della sfida dell’innovazione il traino per riuscire ad affrontare sul serio i problemi delle famiglie. – affermano Fillea e Legambiente – Dalla spesa energetica all’accesso a case a prezzi sostenibili, dal degrado al rischio sismico e per restituire qualità e valore sociale alle cittá e a spazi pubblici degni di questo nome».
Secondo le due organizzazioni è necessario «stabilire un criterio prestazionale per selezionare gli interventi di riqualificazione da finanziare e realizzare; escludere dal patto di stabilitá gli interventi di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio in tutti i casi in cui è dimostrata la riduzione complessiva di spesa di gestione realizzata grazie agli interventi e la fattibilitá tecnica e finanziaria dell’intervento», il tutto per un reale rilancio dell’edilizia pubblica.
E le due organizzazioni aggiungono che è necessario introdurre un fondo nazionale con il quale finanziare gli interventi di riqualificazione energetica per il pubblico, così come per il privato che faccia anche da garanzia.
E i benefici di ciò si riverserebbero anche sul mondo del lavoro, poichè secondo le due organizzazioni la leva economica in gioco è di svariati miliardi, specialmente se all’efficienza energetica si unisce anche la ristrutturazione antisismica, altra emergenza del nostro paese.
«Nessuno può seriamente sostenere – proseguono Fillea e Legambiente – che si possano recuperare quei livelli occupazionali ritornando semplicemente a fare quello che si faceva in Italia fino al 2008. Ossia costruire nuove abitazioni al ritmo di 300mila all’anno, con oltretutto la beffa di non aver contribuito in alcun modo a dare risposta ai problemi di accesso alla casa e invece prodotto un rilevantissimo consumo di suolo». Secondo il presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza la strada è quella di puntare sull’innovazione edilizia incrociando le questioni energetiche e la domanda di qualità delle abitazioni da parte delle famiglie.
«Una volta tanto – prosegue Cogliati Dezza – l’Europa ci fornisce sollecitazioni e indicazioni non solo per l’austerità, ma anche per imboccare un possibile sviluppo e, in questo caso specifico, rilanciare il settore, non piú occupando suolo agricolo, ma riqualificando le città in funzione dei bisogni diffusi dei suoi abitanti e quindi creando un nuovo mercato, compatibile con la salvaguardia del territorio e dei suoi delicati equilibri».
E secondo Walter Schiavella, segretario generale della Fillea-Cgil ciò che serve ora è una regia nazionale per gli interventi di efficienza energetica e di riqualificazione urbana. «In questi anni si è perso troppo tempo, i governi hanno agito o nella direzione di favorire il rafforzamento di una idea di edilizia speculatrice e divoratrice di territorio, e cioè le logiche delle sanatorie, dell’abbassamento dei vincoli edificatori e delle regole, o, nel migliore dei casi, con poco coraggio, come dimostra la legge di stabilitá in discussione in Parlamento. – ha proseguito Schiavella – E quindi incentivi non strutturali e assenza di una politica industriale capace di sostenere un processo di riconversione alla sostenibilitá delle imprese del settore». Insomma, per il sindacato, è necessario fare un vero e proprio salto di qualità per trasformare la crisi in un’opportunità intervenendo in primo luogo sulla legalità e sulla sostenibilitá ambientale e sociale.
E un primo tentativo di risposta a queste istanze è arrivato dal senatore del Movimento 5 Stelle, Gianni Girotto che nei giorni scorsi ha presentato un emendamento alla Legge di stabilità nel quale si propone di rendere stabile dal 2015 al 2020 l’ecobonus del 55% della detrazione fiscale, cosa che consentirebbe il rilancio del comparto edilizio italiano, ma non solo.
«Per rendere maggiormente fruibile l’ecobonus abbiamo proposto anche la realizzazione di un ecoprestito, uno strumento innovativo di agevolazione finanziaria che consenta, in questo momento di particolare e di diffusa crisi economica, al maggior numero possibile di soggetti di usufruirne concretamente. – afferma Girotto – Ovviamente non abbiamo inventato nulla, già la Francia da anni usa un meccanismo analogo, mentre in Germania più prosaicamente la Banca pubblica Kfw (una sorta di Cassa depositi e prestiti nata per la ricostruzione tedesca) ha erogato finanziamenti a tassi agevolati per miliardi di euro». Del resto è l’Europa stessa, fa notare il senatore Girotto, a indicare nella Direttiva sull’efficienza energetica la possibilità per gli stati membri di mettere in campo degli strumenti finanziari.
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L'autore
Sergio Ferraris
Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente. È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983.
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