Un terremoto di energia

Dopo le polemiche suscitate dalla puntata di Report nella quale si ipotizzavano cause antropiche, e più precisamente le trivellazioni, per i terremoti che hanno scosso il modenese lo scorso anno, arriva la verifica “open data”. Sono iniziate, dopo lo studio voluto dalla Regione Emilia Romagna che era stato anticipato dalla rivista “Science”, le ricerche sul campo sugli eventuali legami fra trivellazioni e terremoto. Nel sito di Cavone, a pochi chilometri da Mirandola è stata completata la predisposizione per le prove e il posizionamento dello strumento di misura di pressione e temperatura al fondo del pozzo Cavone 14 e le prove di strato e di pozzo sui pozzi produttori. Ora si stanno eseguendo le prime prove di iniettivitá sul pozzo 14: sará reimmessa acqua di giacimento per un periodo di tempo piú esteso del normale e sará monitorato l’andamento sia della pressione e sia della temperatura all’interno del giacimenti. La novità dell’iniziativa sta nel fatto che sia lo stato delle prove, sia i risultati della ricerca che è stata realizzata su indicazione della commissione Ichese – la Commissione internazionale incaricata di indagare sulle possibili relazioni tra attività di esplorazione idrocarburi e aumento della sismicità in Emilia, che non è riuscita a confermare, ma nemmeno a escludere che le attività effettuate nella Concessione di sfruttamento degli idrocarburi, nella zona di Mirandola, compreso il campo di Cavone, avessero potuto contribuire a innescare la sequenza sismica – sono disponibili a tutti, esperti e non, sul sito www.labcavone.it, dal quale è possibile scaricare i Pdf aggiornati sia sullo stato dei lavori, sia dei monitoraggi degli eventi sismici rilevati dalla Rete Sismica Nazionale e dalla Rete microsismica di Cavone negli ultimi trenta giorni.

L’iniziativa è stata voluta da ministero dello Sviluppo economico, Regione Emilia-Romagna, sindaci di Mirandola, Novi, San Possidonio e dalla Societá padana energia, concessionaria del sito, con il patrocinio di Assomineraria. «Il sito web, che rientra nell’ambito delle attivitá di comunicazione finalizzate a fornire un sistema informativo trasparente e accessibile a tutti, i cittadini potranno monitorare quotidianamente le mappe- spiega la Regione in una nota- con in evidenza la posizione dei pozzi attivi, delle stazioni di rilevamento sismico nazionale e microsismico locale e l’elenco di eventuali eventi sismici rilevati nonchè lo stato di avanzamento delle altre attivitá relative al programma di lavoro del laboratorio».

Oltre a questi dati sono on line i protocolli, i rapporti periodici e anche un glossario per i non addetti ai lavori che semplifica la lettura dei documenti. In attesa dei risultati delle ricerche la Giunta regionale dell’Emilia Romagna ha deciso la sospensione in tutta la regione di qualsiasi nuova attività di ricerca e coltivazione.