Ambiente
Sila e Monviso riserve della biosfera Unesco
Il Parco nazionale calabrese e l’area tra Piemonte e Francia “promosse” dall’istituzione Onu che ha più volte premiato il lato green dell’Italia
Photo: Marku85/Flickr.com
Doppio colpo positivo per l’ambiente italiano. Il Consiglio Internazionale di Coordinamento del Programma Uomo e Biosfera (MaB – Man and the Biosphere) dell’Unesco, ha approvato la designazione della Riserva della Biosfera transfrontaliera italo-francese del Mont-Viso / Area della Biosfera del Monviso; nel corso della stessa riunione è stata approvata l’iscrizione del Parco nazionale della Sila come decima Riserva.
Si tratta di un segnale positivo per l’Italia che, prima del Monviso (formalmente riconosciuto già nel 2013) da più di nove anni non entrava nella lista dei MaB; inoltre, come ha ricordato il sottosegretaria dell’Ambiente Barbara Degani nell’inaugurazione dell’area italo-francese avvenuta domenica scorsa, «quella del Monviso rappresenta la prima riserva della Biosfera nazionale di carattere transfrontaliero, importante traguardo raggiunto grazie alla cooperazione tra Italia e Francia».
Avviato dall’Unesco negli anni Settanta per migliorare il rapporto tra uomo e ambiente e ridurre la perdita di biodiversità attraverso programmi di ricerca e capacity-building, il Programma MaB ha portato al riconoscimento, sempre da parte dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, delle riserve della Biosfera, aree marine o terrestri che gli Stati membri s’impegnano “a gestire nell’ottica della conservazione delle risorse e dello sviluppo sostenibile, nel pieno coinvolgimento delle comunità locali” ricorda la stessa Unesco.
I riconoscimenti dell’istituzione Onu per il Belpaese non si limitano alle riserve della Biosfera (a oggi 10 sul totale di 631 in 119 Paesi), ma comprendono anche nove geoparchi, ossia su aree naturali di particolare interesse geo-minerario cui l’istituzione facente parte dell‘Onu assegna un riconoscimento inserendoli in un’apposita rete internazionale (a oggi sono 100 i geoparchi riconosciuti in 30 Paesi nel mondo).
L’Unesco ha certamente una stima speciale non solo per il patrimonio ambientale ma anche per quello culturale dell’Italia. Basti pensare che il nostro Paese è al momento quello che detiene il maggior numero di siti (50) inclusi nella lista dei patrimoni dell’umanità, l’ultimo dei quali le colline delle Langhe-Roero e Monferrato, in Piemonte.
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L'autore
Andrea Ballocchi
Andrea Ballocchi, giornalista e redattore free lance. Collabora con diversi siti dedicati a energie rinnovabili e tradizionali e all'ambiente. Lavora inoltre come copywriter e si occupa di redazione nel settore librario. Vive in provincia di Milano.
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