Olio esausto vegetale
Olio da cucina esausto, ecco come guadagnare con la raccolta differenziata
Conferire l'olio vegetale esausto e ricevere immediatamente un premio o un risparmio, il progetto di Eurven
Smaltire in modo corretto l’olio esausto da cucina. Un gesto fondamentale che purtroppo non tutti fanno correttamente. L’errore più grande? Versarlo nel lavandino non sapendo che, così facendo, si commette un duplice danno: da un lato, infatti, l’acqua diventerà non potabile e, dall’altro, si perderà irreparabilmente olio che, invece, potrebbe tornare a nuova vita, magari sotto forma di biocarburante. Come incentivare le persone a smaltire l’olio in maniera virtuosa? Lo abbiamo chiesto a Carlo Venturato, Direttore commerciale di Eurven che, nel corso di Ecomondo, ha presentato il riciclatore incentivante per la raccolta dell’olio esausto.
Come nasce l’idea del riciclatore incentivante per l’olio esausto?
Eurven è una società specializzata nella realizzazione dei riciclatori incentivanti: da sempre creare soluzioni che migliorino la raccolta differenziata è la nostra mission. In Italia operiamo su tutto il territorio con riciclatori per i diversi tipi di rifiuti, in particolar modo imballaggi (dalle bottigliette alle lattine, per citare i nostri compattatori più famosi). Se la raccolta differenziata volontaria dell’olio esausto è sempre più diffusa, è anche vero che non tutti si sentono incentivati dal “solo” aspetto ambientale. Volevamo quindi creare un sistema che invitasse i cittadini, premiandoli, a prendere parte a questa raccolta.
Cosa accade se l’olio viene smaltito nel lavello o nei bidoni della spazzatura?
L’olio smaltito in maniera non corretta è potenzialmente dannoso perché, ad esempio, può rendere l’acqua non potabile e può creare danni al funzionamento dei depuratori. Diviene quindi fondamentale la raccolta differenziata. Noi proponiamo di farlo con soluzioni incentivanti come il riciclatore di Eurven.
In che modo sono incentivati?
Ogni nostra macchina coniuga riciclo, incentivo e salvaguardia dell’ambiente. In questo caso il sistema è stato studiato per premiare chi conferisce l’olio esausto correttamente nel riciclatore. La macchina è dotata di un sistema di riconoscimento delle tessere magnetiche. Ciò vuol dire – a seconda delle diverse convenzioni – che chi versa l’olio nel macchinario potrà accumulare sconti da utilizzare nei negozi che aderiranno all’iniziativa, potrà, in parte, detrarre il credito accumulato della tassa sui rifiuti o, infine, potrà ottenere, al raggiungimento di un determinato obiettivo, olio da cucina in omaggio.
E se qualcuno, per ottenere i premi, provasse a buttare nella macchina olio con residui o, peggio ancora, acqua?
La macchina è a prova di furbetto e, infatti, riesce a riconoscere e separare automaticamente l’olio da eventuali residui o impurità, permettendo in tal modo di raccogliere solamente olio vegetale “buono” garantendo una raccolta differenziata di alta qualità.
Una volta raccolto, quale può esserne l’utilizzo?
Il nostro progetto prevede il riutilizzo dell’olio per ricavarne biodiesel o altri sottoprodotti. L’olio esausto recuperato, infatti, è un preziosissimo prodotto da valorizzare. L’obiettivo è far ottenere un beneficio ai cittadini che, con questo sistema, possono ottenere bonus e premi, ai Comuni, alle società municipalizzate dell’ambiente e alle società di raccolta e rivalorizzazione degli oli esausti che possono ottenere una materia prima seconda di ottima qualità e, ovviamente, all’ambiente. E’ inoltre opportuno ricordare che la normativa europea prevede che nel gasolio da autotrazione sia presente una percentuale, sempre crescente, di biodiesel e ciò richiederà una quantità sempre maggiore di olio esausto da cucina da trasformare in biodiesel.
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L'autore
Letizia Palmisano
Giornalista dal 2009, esperta di tematiche ambientali e “green” e social media manager. Collabora con alcune delle principali testate eco e scrive sul suo blog letiziapalmisano.it. È consulente sulla comunicazione 2.0 di aziende ed eventi green e docente di social media marketing. In 3 aggettivi: ecologista, netizen e locavora (quando si può).
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