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Ambiente

New York, il take away diventa ecologico

Dal primo luglio vietati i contenitori di polistirolo, considerato un materiale ad alto impatto ambientale. Divieto già in vigore in altre città degli Usa

Scritto da il 12 gennaio 2015 alle 9:00 | 0 commenti

New York, il take away diventa ecologico

Con il nuovo anno a New York è iniziato il conto alla rovescia: ristoranti, mense, ambulanti (ma non solo) hanno sei mesi di tempo per dotarsi di contenitori da asporto in materiale ecocompatibile. Dal primo luglio scatterà infatti il divieto di utilizzare contenitori in polistirolo, come anche le cosiddette “noccioline” da imballaggio. Dopo aver consultato le imprese, le associazioni non-profit, i fornitori e le altre parti interessate, il Dipartimento di igiene (Dsny) ha stabilito che il polistirolo espanso (Eps) non può essere riciclato, cosa che che ha portato al divieto; ha inoltre constatato che attualmente non esiste un mercato per il materiale post-consumo raccolto in modo differenziato.

Il cosiddetto polistirolo espanso (o polistirene) è una resina plastica da cui si ricavano numerosi prodotti, spesso usati come contenitori usa e getta di cibo. Il Dipartimento di igiene ha raccolto nel 2014 circa 28.500 tonnellate di polistirolo, di cui circa il 90 per cento costituito da questo tipo di prodotti monouso. L’Eps è una minaccia per la vita marina: quando i prodotti si rompono in pezzi piccoli, possono essere ingeriti dagli animali che lo scambiano per cibo; le particelle più piccole possono essere trasportate da venti e correnti e depositate nei porti e sulle spiagge, o contribuire a creare formazioni non biodegradabili come l’ormai famosa isola di plastica che galleggia nell’Atlantico, mettendo a rischio l’ecosistema.
Sono circa 23mila le tonnellate di polistirolo che vengono gettate via ogni anno a New York, con un costo per la città di almeno 86 dollari a tonnellata. «Questi prodotti possono causare reali danni ambientali e non hanno posto a New York City. Abbiamo opzioni migliori, alternative migliori e, se più città in tutto il paese seguiranno il nostro esempio e imporranno divieti simili, queste alternative diventeranno presto più numerose e costeranno di meno», ha dichiarato il sindaco Bill de Blasio. Dal divieto sono esentate le imprese con introiti inferiori ai 500mila dollari annui nel caso in cui possano dimostrare che l’acquisto di contenitoli “eco-friendly” provochi “un danno economico ingiusto”.
Negli Stati Uniti sono oltre settanta le città – come Washington Dc, Minneapolis, San Francisco, Oakland, Portland, Albany, Seattle – che hanno già vietato l’uso di questo materiale.


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L'autore

Stefania Marra

Stefania Marra, giornalista professionista dal 1994, è stata per circa dieci anni caporedattrice della rivista Modus vivendi. Dal 2005 gestisce il modulo pratico di giornalismo al Master di comunicazione ambientale (CTS/Facoltà di Scienze delle comunicazioni Università La Sapienza). Scrive soprattutto di storia sociale dell'alimentazione e di ambiente, settore per il quale ha ricevuto diversi premi giornalistici.


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