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L’aria (sporca) delle nostre città

Pubblicato il decimo rapporto dell’Ispra: valori ancora troppo alti delle Pm10, anche se in calo. Problemi nei trasporti, dove l’auto è ancora il mezzo preferito

Scritto da il 07 gennaio 2015 alle 9:00 | 0 commenti

L’aria (sporca) delle nostre città

Tra il 2000 e il 2012, le emissioni di Pm10 registrate nel settore dei trasporti su strada sono calate, ma le concentrazioni rimangono ancora troppo alte. È quanto rilevato dal Rapporto sulla qualità dell’ambiente urbano 2014 dell’Ispra, che ha esaminato la situazione di 73 città, comuni capoluoghi di provincia con popolazione superiore ai 50.000 abitanti e tutti i capoluoghi di regione. 

In queste aree urbane, le emissioni di Pm10 risultano quasi sempre in diminuzione, con una riduzione complessiva del 37 per cento (tranne nel caso di alcune città più piccole per le quali il crescente consumo di biomassa legnosa per il riscaldamento ne ha determinato un incremento complessivo). Alle riduzioni riscontrate nel settore trasporti e industriale, infatti, si aggiunge l’aumento del 47 per cento dovuto al riscaldamento.
Comunque, avverte l’Ispra, i livelli di Pm10 continuano ad essere troppo elevati.
Diminuiscono anche gli spostamenti, compresi quelli di prossimità. “Nonostante il depauperamento delle città, gli italiani, per quanto attiene ai trasporti, sono ancora lontani da uno shift modale: la
tendenza a preferire il trasporto pubblico non è sostenuta da un’adeguata offerta di mobilità pubblica”, denuncia il rapporto. Nel 2012 la disponibilità di mezzi si attesta, infatti, tra le 5 e le 10 vetture per 10.000 abitanti in oltre la metà del campione. In particolare, cala l’offerta, di autobus, tra il 2008-2012 soprattutto a Siracusa (-75,4%), Napoli (-54,7%) e Ragusa (-41,1%).
Nonostante una maggiore dichiarata propensione a usare il trasporto pubblico locale (Tpl), nei fatti se ne riduce però l’effettivo utilizzo: in oltre il 76 per cento delle città, tra il 2008 e il 2013 si è verificata una riduzione del numero dei passeggeri trasportati. Infine, anche se migliora il sistema di metropolitane, l’auto privata è ancora il mezzo di trasporto preferito dai cittadini.
Sempre in ambito trasporti, torna ai minimi storici del 2009 il trasporto marittimo: a causa della crisi globale diminuisce sia il volume totale di merci movimentato nei 20 porti in esame, sia il numero dei passeggeri trasportati che, dal 2012 ad oggi, si riduce progressivamente raggiungendo il valore minimo degli ultimi anni con quasi 33 milioni di passeggeri (-9,9% rispetto al 2011).
Situazione sempre più drammatica per quanto riguarda la quantità di suolo consumato: tra le città esaminate le più alte percentuali di consumo si trovano a Napoli e Milano, con valori superiori al 60 per cento, e a Torino e Pescara con oltre il 50 per cento. Superano il 40 per cento Bergamo, Brescia, Monza e Padova. Tra i comuni del Sud, Bari e Palermo si attestano intorno al 40 per cento, mentre negli altri si rilevano percentuali inferiori al 30 per cento. Tra i comuni con estensione territoriale molto ampia, invece, i valori assoluti più alti si riscontrano a Roma con oltre 33.000 ettari ormai persi e Milano (11.000 ettari).


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L'autore

Stefania Marra

Stefania Marra, giornalista professionista dal 1994, è stata per circa dieci anni caporedattrice della rivista Modus vivendi. Dal 2005 gestisce il modulo pratico di giornalismo al Master di comunicazione ambientale (CTS/Facoltà di Scienze delle comunicazioni Università La Sapienza). Scrive soprattutto di storia sociale dell'alimentazione e di ambiente, settore per il quale ha ricevuto diversi premi giornalistici.


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