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Busta del latte, ti butto o ti riciclo? | Tekneco

raccolta differenziata

Busta del latte, ti butto o ti riciclo?

Differenziare non basta: per una raccolta di qualità è importante separare bene i materiali. Qualche consiglio per carta e gli imballaggi di cellulosa

Scritto da il 08 settembre 2014 alle 8:00 | 0 commenti

Busta del latte, ti butto o ti riciclo?

Da uno studio Ipsos-Comieco emerge che un italiano su due getta nella raccolta differenziata della carta gli scontrini, il 27% la carta sporca di cibo (31% nel 2009), i giornali ancora avvolti nella plastica (25%) e i fazzoletti di carta (17%). Piccoli errori che, se opportunamente modificati, garantirebbero un incremento della qualità della raccolta.

Fare bene la differenziata non è sempre semplice. Ognuno di noi almeno una volta si sarà trovato nei panni di un Amleto contemporaneo e, guardando con perplessità un cartone del latte, si sarà chiesto dove buttarlo. A darci una mano c’è però Comieco, il consorzio che si occupa di riciclaggio di carta e cartone, dandoci alcune linee guida essenziali.
Cosa si può avviare a riciclo? Per quanto riguarda la carta: sacchetti, giornali, riviste, libri, quaderni, opuscoli e fogli in genere. Per il cartone: scatole, scatoloni e cartoni per bevande (come latte e succhi di frutta). Per il cartoncino: confezioni come quelle di riso, sale e altri alimenti, quelle del dentifricio e altri prodotti per l’igiene personale e per l’igiene della casa.
Ma non basta: per tutti questi materiali è necessario seguire alcune regole importanti. Da carta e cartone vanno eliminati nastri adesivi, punti metallici e altri materiali non cellulosici (ad esempio il film di plastica che avvolge le riviste). No a carta e cartone con residui di cibo, che compromettono il buon riciclo (ad esempio il cartone della pizza può essere diviso: la parte pulita va nella raccolta della carta; quella sporca, ridotta in piccoli pezzi, va nella raccolta dell’umido o, in mancanza, nell’indifferenziato). No ai fazzoletti di carta usati, quasi tutti anti-spappolo e quindi difficili da riciclare, e alla carta sporca di terra o di sostanze chimiche. Nella raccolta differenziata inoltre non ci può andare la carta oleata (quella del prosciutto), a parte quelle che si posso sdoppiare: una volta separate, la parte di carta e di plastica andranno avviate alle rispettive raccolte. Gli scontrini, che come abbiamo visto troppo spesso finiscono tra la carta da riciclo, sono in realtà di carta termica e contengono sostanze nocive. Alcuni grandi marchi si stanno attrezzando per renderli riciclabili, ma al momento, nel dubbio, meglio gettarli nell’indifferenziata.
È inoltre importante ridurre i volumi, appiattendo le scatole e comprimendo gli scatoloni. Ovviamente la carta non va conferita all’interno di un sacchetto di plastica, cosa che troppo spesso si vede nei bidoni delle nostre città. Infine, è inutile abbandonare carta e cartone fuori dai contenitori per la raccolta differenziata: finirebbe nell’indifferenziata rendendo inutili i nostri sforzi per separarla.


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L'autore

Stefania Marra

Stefania Marra, giornalista professionista dal 1994, è stata per circa dieci anni caporedattrice della rivista Modus vivendi. Dal 2005 gestisce il modulo pratico di giornalismo al Master di comunicazione ambientale (CTS/Facoltà di Scienze delle comunicazioni Università La Sapienza). Scrive soprattutto di storia sociale dell'alimentazione e di ambiente, settore per il quale ha ricevuto diversi premi giornalistici.


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